Capitolo 7.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov

Finalmente abbiamo casa libera, se ne sono andati tutti. È stata davvero una bella giornata, ma molto stancante. Anche Dwayne è stato piuttosto agitato oggi, per via della confusione, ma finalmente Jamie è riuscito a farlo addormentare. Io adesso sono in bagno, mi sto preparando per dormire. Una volta davanti allo specchio, non riesco a non soffermarmi sulla mia pancia. Credevo che sarebbe andata via dopo qualche giorno, invece è ancora qui... mi fa strano pensare che fino a una settimana qui dentro c'era il mio bambino, e invece adesso sta dormendo a qualche metro da me. Mi metto di profilo, proprio come facevo quando ero incinta, e scruto per bene la mia pancia. Spero proprio che vada via al più presto.. devo assolutamente riprendere a fare i miei esercizi, punti o non punti.

« Credo che sia un po' tardi per questo. » Dice Jamie, facendomi saltare in aria. Quando mi giro, lo trovo con le braccia incrociate, appoggiato allo stipite della porta del bagno. Mi guarda, sorridendo, proprio come quando mi sorprendeva a guardarmi la pancia quando ero incinta.

« Mi hai fatto paura. » Ridacchio, e mi infilo la camicia da notte, per cercare di nascondermi. Non voglio che Jamie mi veda così. Troverebbe il modo di farla sembrare una cosa giusta e naturale, e non mi va. Ho sempre tenuto al mio aspetto fisico, per me è fondamentale, perciò non va bene. Ma questa, d'altra parte, potrebbe essere una delle mie paranoie da donna incinta. Lui ridacchia, e mi sorride, scrutandomi a fondo.

« Qualcosa non va? » Chiede.

« Niente... » Lo ignoro, e mi lavo i denti. Lui rimane fermo dietro di me, e giurerei di vederlo mentre fissa il mio sedere. Il pensiero mi fa ridacchiare. Lo sorpasso e vado in camera da letto. Controllo Dwayne che dorme tranquillo nella sua culla, proprio vicino al nostro letto. Da oggi non saremo più soli qui dentro.

« Sei strana... non lo so. » Mi dice. Io scuoto la testa. Non c'è niente che non va. « Okay, ho capito.. ti guardavi allo specchio, e avevi una faccia strana.. non dirmi che vuoi già un altro figlio. » Scherza. Io scoppio a ridere. Non se ne parla. Per ora, dopo tutto quel dolore, non se ne parla proprio. Nonostante tutto, sa sempre come farmi ridere.

« No, direi proprio di no.. » Sospiro. Mi siedo sulla mia parte del letto. In realtà non abbiamo mai parlato davvero di quanti figli vogliamo avere, dato che Dwayne è arrivato inaspettatamente.

« Dakota... » Si siede sul letto accanto a me, e mi stringe la mano. « Ho capito tutto. Non hai nulla di cui preoccuparti.... » Lo interrompo, prima che possa dire qualsiasi cosa.

« No, Jamie.. non devi dire che sto bene così, lo so che non è vero. Non mi hai vista allo specchio? Credevo che questa pancia sarebbe andata via dopo la nascita del bambino, invece.... è passata una settimana, e non è cambiato nulla. » Mi lamento. Dannazione, speravo che questi sbalzi d'amore non avrebbero toccato anche me, invece eccomi qui a piagnucolare per il mio fisico, ormai andato.

« Si che ti ho vista allo specchio, come ti ho vista stamattina quando ti ho aiutata a vestirti.. e per me sei la donna più bella del mondo. » Mi dice. Le sue parole mi fanno stringere il cuore, ma so benissimo che lo dice solo per farmi stare meglio.

« Ah, davvero? Sono sicura di essere bellissima con questa pancia enorme... » Sbuffo, prendendomi la testa tra le mani. Lui ride di me. « Beh, almeno uno di noi due si diverte. » Mormoro.

« Dakota, per favore.. hai appena partorito il nostro bambino, la cosa più bella del mondo, cosa te ne frega di un po' di pancia, che tra poco andrà via? » Mi dice, spostandomi i capelli dal viso.

« Questo lo so.. e se non andasse più via? E se non riuscissi a tornare come prima? Ci sono donne che non tornano più com'erano prima, e io non posso permettermelo, per me si tratta di lavoro. » Gli ricordo. Jamie continua a ridacchiare, divertito dalle mie paranoie. Sbuffo e mi alzo, ma lui mi ferma.

« No, no.. scusami.. non volevo ridere di te. È che per me è assurdo, insomma.. » Confessa. Sospira e mi stringe le braccia. « Per me sei sempre bellissima, non posso farci nulla, ma se per te è un problema allora fai ciò che ti senti di fare, basta che non sia niente di pericoloso o sconsiderato. » Mi dice. Io annuisco, e lo abbraccio.

« Credo che, non appena questi punti la smetteranno di darmi fastidio, riprenderò lo yoga e tutto il resto, nel frattempo voglio capire se c'è qualcosa che posso fare già a casa... » Lo informo.

« Va bene. » Mi sorride. « Vedrai che andrà tutto bene, e nel caso contrario.. beh, oltre che piacere a te, il tuo corpo dovrebbe piacere a me, e credimi... a me piace molto. » Mormora, alzando un sopracciglio con fare malizioso.

« Si, ci scommetto.. sopratutto adesso che ho questa orrenda cicatrice. » Sbuffo. Lui continua a ridacchiare di me. Si sta divertendo molto, il bastardo.

« Beh... » Mi tocca proprio all'altezza della cicatrice. « Non direi... da qui è uscito il nostro piccolino, quindi credo che ne sia valsa la pena. Insomma, guardalo... » Ci giriamo entrambi verso Dwayne, che dorme beato nella sua culletta. « Non è un amore? »

« Lo è... » Appoggio la testa sulla sua sua spalla. Ho i due uomini della mia vita proprio accanto a me, cosa potrei desiderare di più?

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Damie • We'll never be worlds apart III.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora