Capitolo 10.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

・・・

Dakota's pov

« Finalmente dorme. » Mormoro, e mi siedo sul divano accanto a Jamie, che guarda la TV. Resteremo insieme ancora per qualche giorno, poi dovremmo partire entrambi. Mi dispiace così tanto di dovermi separare da lui.

« Già.. » Sospira « A proposito, non hai ancora aperto il mio regalo. » Mi ricorda, poi si alza e va a prendere il pacchetto che ha comprato qualche giorno fa, e che non ho ancora aperto. Torna da me e si siede sul divano, mettendomi un braccio attorno alle spalle.

« Okay.. » Prendo il pacchetto e lo apro. Ha comprato dei walkie talkie per bambini. Dovevamo pensarci prima!! Perché non ci abbiamo mai pensato prima? « Ottima idea, Dornan. » Gli dico.

« Così, finalmente, mentre lui dorme noi possiamo fare tutto ciò che vogliamo, come.. fare la doccia insieme, o.. » Ridacchia. « Qualsiasi altra cosa. »

« Beh.. ti faccio notare che sta dormendo adesso. » Gli dico, ridacchiando. Lui scoppia a ridere, ma si ferma immediatamente per non svegliare Dwayne.

« E casualmente questi sono già pronti per essere usati, me ne sono occupato personalmente. Volevo che fosse tutto pronto. » Mormora, e si solleva, mettendosi su di me sul divano. « Per non sprecare nemmeno un secondo. »  Strofina il naso contro il mio, sorridendo.

« Ci sto. » Rispondo, e attivo i due walkie talkie sotto il suo sguardo attento.

« Ma credo che sia meglio spostarci nell'altra stanca. Sarebbe strano farlo davanti a nostro figlio. » Mi fa notare, facendo una smorfia.

« Credo che la cosa gli sia andata piuttosto bene, quando lo abbiamo concepito. » Dico, alzando un sopracciglio. Lui mi lancia un'occhiataccia.

« Allora, andiamo. E non strillare. » Mi sussurra.

« Che? » Prima che possa rendermene conto, mi prende di peso e mi solleva. Io faccio come dice e cerco di non strillare per la sorpresa. Mi trasporta in camera da letto, anche se in una posizione alquanto scomoda. Per fortuna adesso, grazie alle cure, i punti non mi fanno tanto fastidio e ho anche ripreso a fare yoga e alcuni esercizi in palestra, in modo di tornare alla mia linea e ci sto riuscendo molto bene, per mia fortuna. D'altronde, bastava aspettare, aveva ragione Jamie. Ridacchio per il modo in cui mi tiene in braccio, e anche lui. Sembriamo due idioti. Mi butta di peso sul letto, sistemandosi sopra di me. Io non riesco a smettere di ridere, e nemmeno lui.

« Così rischiamo di svegliarlo. » Gli faccio notare, quando inizia a tormentarmi il collo, facendomi il solletico. Io mi dimeno sotto di lui, che non si scompone nemmeno di un millimetro. « Forse dovresti mettermi un bavaglio. » Suggerisco, perché so quanto odia le cose di questo genere. Infatti lui alza la testa e fa una smorfia di disgusto.

« È come se mi avessi appena buttato un secchio di acqua gelata addosso, lo sai? » Dice. Io ridacchio in risposta e gli infilo le dita tra i capelli.

« Ti scaldi per così poco? Credevo che non vedessi l'ora e che fossi determinato, dato che è da un po' che io e te non... » Faccio una pausa, ammirando il suo meraviglioso viso innamorato. « Stiamo così vicini. » Sorrido.

« Adoro esserti vicino. » Appoggia la fronte contro la mia, sospirando. « Mi sei mancata così tanto, è stata una tortura per me. Non farmi mai più una cosa del genere. » Dice, e io continuo a ridacchiare.

« Te lo giuro, almeno per qualche anno. » Dico. Non abbiamo mai parlato della possibilità di avere più figli, ma credo che sarebbe bello averne almeno un altro, anche se non adesso.

« Non potrei essere più d'accordo, ma adesso ho altri piani per noi. » Dice, e mi prende il walkie talkie dalle mani, posandolo sul comodino vicino a noi. Si alza e si sfila la maglietta, bello come il sole. Cosa ho fatto per meritarmi un uomo così bello? Torna tra le mie braccia e mi bacia freneticamente, come se non desiderasse altro. E nemmeno io, è passato troppo tempo dall'ultima volta. Me la ricordo bene, ero incinta di circa sette mesi, e la pancia cominciava ad essere davvero ingombrante in ogni situazione, e l'idea di farmi vedere in quelle condizioni da Jamie per me non era il massimo. E poi, ammettiamolo, io sono quella che pensa che l'orgasmo sia un dono di Dio, quindi non mi sarei mai accontentata di una botta e via, per quanto squallido possa apparire. Perciò, adesso che abbiamo campo libero, credo che sia il momento giusto per  approfittarne.

« Uhm... » Si stacca da me per un attimo. « Sei sicura? Insomma.. se non ti senti ancora pronta possiamo aspettare. Cioè, posso provarci.. insomma.. » Balbetta. Io rido e annuisco, prendendogli il viso tra mani. « Hai capito. »

« Sono sicura. E poi non mi va di farti morire in attesa e con un' erezione. » Rido, buttando la testa all'indietro. Lui mi lancia un'occhiataccia. Odia quando scherzo in queste situazioni.

« Dico sul serio. » Ribatte.

« Anche io. Sto bene adesso.. me la sento. Mi sei mancato talmente tanto, non voglio sprecare nemmeno un minuto. » Dico, prendendogli il viso tra le mani. Lui sorride e strofina il naso contro il mio, dolcemente.

« Anche tu. » Mi bacia la punta del naso. « E tra poco dovremmo separarci di nuovo per chissà quanto tempo. » Abbassa il viso.

« Non pensiamoci adesso. » Dico, e lui annuisce. Ribalto la situazione, mettendomi sopra di lui. « Pensiamo a goderci tutto il tempo possibile insieme, adesso. » Dico, lui sorride e mi mi stringe a sè, sfilandomi la maglietta. Ora si che ci siamo.

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Damie • We'll never be worlds apart III.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora