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Il giorno seguente Daniela fissò continuamente il cellulare nella speranza che potesse illuminarsi e portare con se liete notizie. Riuscì a beccarsi una ramanzina dalla sua professoressa di inglese per via della troppa attenzione al cellulare che alla sua spiegazione per l'esame di stato. Si, avrebbe dovuto affrontare il temuto esame. Frequentava il liceo linguistico ma la sua grande passione erano le stelle, tanto che aveva deciso di non seguire le lingue straniere nel suo futuro ma di continuare con la fisica. Si, era una scelta ardua che molti contestavano ma lei non si era fatta fermare da nessuno.
Tornò a casa, questa volta non aveva il cellulare a portata di mano. Decise di non aspettare più con impazienza un messaggio dal giovane ragazzo. Era inutile, aveva la sua vita e i suoi giri in Italia da dover affrontare e non poteva perdere tempo con lei. Pranzò raccontando alla madre di come fosse andato il concerto omettendo la parte di Marco. Il padre ascoltava con attenzione anche se non interveniva mai, era una persona che interveniva solo in caso di bisogno. Il fratello più piccolo la inondò di domande alla quale lei rispose.
Nella settimana successiva non pensò molto al cantante che le aveva regalato una serata particolare ma solo alla tesi che doveva preparare. Non usciva mai, se non per andare a scuola. Francesco la perseguitava. Non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Lei teneva duro non solo perché sarebbe stato inutile denunciarlo, la sua famiglia non era una famiglia ben vista. Preferiva tenere duro perché era l'unica scelta. E poi sarebbe andata via di casa in estate per seguire il suo sogno e studiare le stelle.
I primi di Giugno, mentre tornava a casa, trovò una Fiat parcheggiata fuori casa sua. I genitori erano al lavoro quindi non aspettava ospiti. Guardò verso la porta di casa e trovò Marco ad aspettarla. Spalancò gli occhi, non immaginava di trovarlo lì. E soprattutto non immaginava di trovarlo con sciarpa e cappello in un mese estivo.
-Dani!- Marco alzò la mano in segno di saluto e attese che la ragazza avanzasse verso la porta di casa.
-Cosa ci fai qui?- disse in maniera distaccata.
-Anche io sono felice di vederti!- ironizzò Marco.
-Perché sei qui? Sei sparito per una settimana.-
-Scusami, ho dovuto fare altri 3 concerti. Poi sono tornato a Milano per tre giorni di pausa. Marta mi ha concesso una settimana di libertà prima di tornare sul palco. Ed ho deciso di trascorrerla qui a Napoli.-
Daniela lo guardò con aria sospetta. Doveva aspettarselo e in qualche modo lo aveva anche immaginato.
-Va bene, sei perdonato. Ma non farlo più.-
-E perché mai, eh?- la punzecchiò il ragazzo.
-Non fare lo scemo! Pensavo ti fossi dimenticato di me.-
-Non potrei mai!-
Intanto Daniela lo invitò ad accomodarsi in casa. Lo fece sedere sul divano e appoggiò accanto a lui il suo zainetto.
-Hai mangiato??- gli chiese Daniela.
-Veramente no. Pensavo di farlo con te e di farmi perdonare per l'increscioso errore commesso nel non scriverla.-
-Marco, non hai niente da farti perdonare. Dai, cucino io.-
Daniela si dilettava ogni tanto ai fornelli, preparando squisitezze tipiche napoletane.
Terminarono di mangiare e pulirono tutta la cucina.
-Come mai sei da sola a casa?- chiese Marco notando il piccolo particolare.
-I miei genitori sono a lavoro, i miei fratelli non lo so sinceramente. Avevo chiesto un po' di pace perché ho l'esame di stato e mi è stato concesso.-
Marco spalancò gli occhi, non sapeva che Daniela dovesse affrontare l'esame di stato.
-Oh, non lo sapevo. Non ti avrei nemmeno scocciato se lo avessi saputo!- Marco si alzò dalla sedia e fece per prendere la sua borsa ma la mano calda di Daniela lo fermò e lo costrinse a posare la borsa.
-No, non andare. Non è un problema! Non mi disturbi affatto e poi iniziavo a sentire un po' di solitudine.- Marco sorrise e si propose di darle una mano a studiare.
-Bene Marco, devo ripetere spagnolo!-
Il ragazzo fece una faccia un po' confusa. Non aveva mai parlato spagnolo, non sapeva nemmeno da dove iniziare.
-Non preoccuparti, devi solo seguire cosa c'è scritto su questo librò e vedere se gli argomenti sono più o meno gli stessi.-
La ragazza gli consegnò il libro e Marco si mise a seguire diligentemente. Mentre la ascoltava, pensava a quanto gli mancasse tornare a scuola per poter imparare ancora cose nuove, ma al solo pensare a come veniva trattato subito rigettò il pensiero e tornò alla voce di Daniela.

Così passarono metà pomeriggio, Marco ascoltava la ragazza impegnata a ripetere e lui ascoltava con grande attenzione.

Erano le 17:30 del pomeriggio quando Marco ricevette una chiamata.

-Pronto Deborah?- Il ragazzo ascoltò con molta attenzione le parole della sua interlocutrice e Daniela andò via dalla stanza per offrirgli un po' di privacy. Ma si sa, la curiosità è donna e lei non poté fare a meno di origliare.

-Cosa? Sei all'aeroporto? Vengo a prenderti! Ti amo.-




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IL CAPITOLO SEGUENTE L'HO DOVUTO PUBBLICARE DI NUOVO, perdonatemi. 


Scusate il ritardo, ma volevo aspettare ancora un po' per pubblicare. E poi questa notte ho avuto l'illuminazione.

Buona lettura!

♥ 

Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora