15.

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 -E' ora di andare a dorm...- disse Marco pimpante entrando nella camera. Troncò le sue parole sul nascere perché Daniela era già nel letto con gli occhi chiusi.
Lui le si avvicinò e le donò un bacio sulla fronte.
-Buonanotte Dani, grazie per quello che fai per me.- si allontanò da lei, prese il cellulare e chiamò Deborah.
-Amore mio!- disse Marco quando Deborah rispose al telefono.
-Marco!- disse la mora con il fiatone.
-Come stai? Ti sento con il fiatone!- avanzò lui sospettoso. Era molto geloso della sua donna. Era molto geloso in generale.
-Sto bene, stavo pre.. preparando la valigia.-
-Sicura?-
-Sicurissima!-
-Domani finalmente ci vedremo..- disse in tono malizioso.
-Oh si, Marco scusami ma ora devo andare.- disse Deborah troppo velocemente ed attaccò.
Marco non sapeva cosa stesse succedendo e il perché della tanta fretta della sua vera ragazza. Decise di non pensarci, il giorno dopo avrebbe chiarito di persona.
Prese il pantalone che usava come pigiama e lo indossò.
Daniela non stava dormendo. Aveva deciso di evitarlo perché quel bacio, anche se finto, aveva scatenato qualcosa. Era girata verso Marco quando era intento a mettersi il pantalone del pigiama. La luce della luna che entrava permetteva alla ragazza di osservare il profilo asciutto di lui. I muscoli delle braccia, i pettorali, la schiena liscia. Tutto era al posto giusto. Daniela pensava fosse una visione. Il suo cuore accelerò molto ricordando anche il bacio. Decise che non doveva e non poteva innamorarsi di lui, non la considerava nemmeno come una sua probabile fidanzata. Era solo l'amica pronta ad aiutarlo in qualsiasi momento. Chiuse gli occhi, decisa a non pensarci più. Sentì Marco parlare con Deborah, quella fu la prova che non doveva pensarlo più.

-Forza che dobbiamo partire!-
-E come dovremmo arrivarci a Trento?- disse Daniela.
-Ovviamente con il treno, poi viaggeremo in auto con gli altri.- disse Marco mentre caricava le valige nell'auto del padre che li avrebbe accompagnati in stazione.
-Uhm, va bene.-
La ragazza aiutò Marco e subito dopo partirono alla volta della stazione. Marco dovette nascondersi sotto occhiali scuri e cappello affinché non venisse riconosciuto.
Si sedettero uno di fronte l'altro accanto al finestrino. Salutarono i genitori di lui e partirono.
-Ti piacerà essere in tour! Ne sono sicuro!- E poi c'è Marta lì che ci sta aspettando.-
-Ne sono convinta anche io.- disse la ragazza con tono poco sicuro.
-Cosa c'è? Ti vedo pensierosa. E' da ieri che mi eviti.-
-Non lo sto facendo.-
-E' per il bacio, giusto?-
-No Marco, assolutamente! Ieri non avevi scelta! E poi non significava nulla!-
Detto questo non toccarono più l'argomento. Le quattro ore di viaggio trascorse tranquille in chiacchiere su come lei avesse imparato ad apprezzare la sua musica e se anche la vicenda, in qualche modo, era spiacevole non glielo fece pesare.
Marco le fece molte domande sulla sua vita, sul suo futuro. Su cosa avesse pensato di fare, quali erano i suoi desideri e le sue maggiori paure. Daniela cercò di sfruttare quelle quattro ore per andare più a fondo di quello che dicevano i giornali. Cercava di conoscere Marco, non Marco Mengoni.
Arrivarono a Trento giusto per l'ora di pranzo. Presero qualcosa dal chioschetto accanto la stazione ed aspettarono Marta in piazza Dante situata di fronte la stazione. Daniela diede qualche briciola alle papere nello stagno, sguazzarono contente.
-Allora, ti piace Trento?-
-Ma non ho visto niente ancora!-
-Hai ragione..-
Marco ricevette la chiamata di Marta, la quale avvisava che era fuori la stazione. Tornarono indietro, Daniela salutò calorosamente Marta, era molto felice di vederla. Marta la salutò e le fece i complimenti per la promozione. Caricarono i bagagli in auto e si diressero prima in hotel e poi all'arena.     



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Si, è solo un capitolo di passaggio, lo so.


Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora