La ragazza uscì di corsa da casa del cantante, ricordandosi di mettere le chiavi nel posto in cui anche Marco era solito posarle. Prese l'ascensore a causa delle valigie e mentre aspettava, incontrò la vicina di casa di Marco.
-Ciao, vai via?- chiese la donna anziana.
-Si, signora. È tempo di tornare a casa!-
-Va bene, fai buon viaggio!- le augurò la signora anziana. Salì in ascensore e dopo qualche minuto era fuori dal palazzo.
Si incamminò verso la metro, diretta alla stazione Centrale di Milano.
Entrò in stazione e si diresse alla biglietteria, pronta a prendere il primo treno per tornare a Napoli: sarebbe partita alle 18.00 ed erano appena le 15.
Daniela si accomodò nella sala d'aspetto della compagnia ferroviaria: ascoltò musica, lesse qualche pagina di un libro. Fece di tutto pur di non pensare a cosa era successo. Alle 17.30 iniziò ad avviarsi al binario. Ad un tratto il suo cellulare squillò. Iniziò la chiamata senza proferire parola, sapeva essere Marco.
-Dove sei?- chiese direttamente il cantante.
-Sono dove dovrei essere.- Intanto un fischio di sottofondo partì da un treno poco distante.
-Sei alla stazione, sto venendo.- disse lui perentorio.
-È inutile. Sprechi il tuo tempo nel farlo. A quanto pare ne hai già sprecato abbastanza con me quando potevi essere tra le gambe della tua amichetta.-
-Dani, per favore. Parliamone da vicino.-
-Marco, non c'è nulla di cui dobbiamo parlare. Tu ieri notte mi hai tradito, non hai avuto nemmeno le palle di dirmi dove andavi realmente. Ed io, come una povera cogliona, ti stavo aspettando sul divano di casa. Sei uno stronzo Marco. Pensavo mi amassi davvero.-
-Ma io ti...- Daniela attaccò. Non diede il tempo necessario a Marco di terminare la frase. Aggiustò lo zaino, afferrò la valigia ed aspettò che le porte del treno diretto a casa si aprissero.
Sistemò la valigia e prese posto accanto al finestrino. Ad un tratto, dalle porte del gate sotto il grande poster pubblicitario, vide la folla aprirsi per fare spazio ad un ragazzo che correva.
Daniela lo avrebbe riconosciuto ovunque: era Marco.
Correva da un lato all'altro delle banchine nella speranza di poter trovare la sua ragazza in tempo. Daniela lo osservava da lontano, non avrebbe mosso un dito per rivelare la sua posizione.
Ad un tratto se lo ritrovò sotto il suo finestrino.
Il cantante le mimò con le labbra "Non lasciarmi, ti amo". Daniela voltò il viso dalla parte opposta e scosse il capo. Il treno sarebbe partito in 5 minuti.
La biondina si alzò dal suo posto e si avvicinò all'entrata più vicina. Marco l'aveva seguita.
-Non te ne andare, ti prego.- disse lui guardando negli occhi.
-Sei monotono Marco. Dovevi pensarci ieri, ora è troppo tardi.- i lunghi capelli biondi le svolazzavano davanti al viso e rendevano la visione di Marco difficile.
-Sei bellissima.- disse lui mentre cercava di avvicinarsi alla ragazza. Salì il primo gradino, la sua mano andò a finire tra i capelli di lei.
-Sono uno stronzo. Non dovevo fare nulla del genere. Mi dispiace Dani, ieri non ho capito nulla di cosa stava accadendo.-
-Tu non hai capito nulla, io ho capito abbastanza.- disse lei con sarcasmo. Le loro labbra erano a meno di qualche millimetro le une dalle altre. Daniela sentiva il respiro accelerato del cantante. Marco passò la lingua sulle sue labbra, diventate secche a causa del vento che lo aveva colpito in motocicletta. A causa della vicinanza, il cantante toccò anche le labbra di lei.
-So cosa stai facendo Marco.-
-E cosa sto facendo?- disse lui canzonatorio. La mano del ragazzo andò a finire sulla schiena di lei, poco sopra il sedere.
-Smettila, non è così che mi farai cambiare idea. Lo sai quanto non riesco a resisterti, ma questa volta è troppo. Non riesco a baciarti e pensare che vada tutto bene, Marco. Sulle tue labbra c'è ancora il sapore di lei.-
In lontananza, il capotreno avvertiva dell'imminente partenza del treno. Marco non ci pensò molto su, poggiò le labbra prepotentemente su quelle di lei. Prestissimo diventò un bacio passionale, alla quale anche Daniela rispose, sapeva che non avrebbe dovuto farlo ma l'amore per quel ragazzo era immenso.
Lei spinse via Marco giusto in tempo. Le porte del treno si chiusero. Daniela guardò ancora Marco negli occhi, la mano destra che accarezzava le labbra e una lacrima che rigava la guancia di lui. Il treno partì e lei tornò al suo posto.
Nel sedersi si accorse che qualcosa era stato posato nella sua tasca posteriore dei jeans. Prese il biglietto, lo aprì e lesse:
"Ti difenderò da incubi e tristezze. Ti riparerò da inganni e maldicenze e ti abbraccerò per darti forza sempre. Ti darò certezze contro le paure per vedere il mondo oltre quelle alture. Non temere nulla io sarò al tuo fianco, con il mio mantello asciugherò il tuo pianto.
Ho iniziato a scrivere un nuovo album. C'è una canzone che ho scritto per te e questi sono alcuni versi di essa. Spero che questo possa farmi perdonare, che possa essere il tuo spunto per tornare a fidarti di me. Mi dispiace. Ti amo più di quanto tu possa immaginare. Marco"
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Oh, questa volta sono stata di poco in ritardo!
Spero possa piacervi! E su, non vi trattenete! Fatemi capire cosa ne pensate!
Bacino! ♥
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Dell'amore non so niente, conosco solo te.
FanfictionNon è la solita storia d'amore. Ma cos'è davvero l'amore? Farfalle? Arcobaleni? No.