18.

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La mattina seguente Marco le aveva lasciato le chiavi del suo Suv. La ragazza aveva la patente ma non aveva mai guidato un'auto di quelle dimensioni. Si rassegnò e scese in garage prendendo le chiavi dell'auto e della casa che Marco le aveva lasciato.
Salì al posto di guida e trovò un bigliettino. "Trattala bene, ma soprattutto non farti male. Marco"
-Non preoccupare, non rompo la tua bambina.- sussurrò al vuoto immaginando che il ragazzo potesse sentirla.
Partì alla volta dell'aeroporto. Parcheggiò e si diresse alla porta principale dove trovò la vipera ad aspettarla.
-Ora ti sei messa a fare da autista?- le disse in tono sprezzante la mora senza nemmeno salutarla. La bionda si maledì mentalmente per aver accettato, sapeva che l'educazione della ragazza era pari a 0.
-E' solo un favore che ho fatto al tuo ragazzo in difficoltà con il lavoro.-
La mora annuì distrattamente. Posò la valigia nel bagagliaio e salì accanto alla bionda. Tornarono a casa nell'assoluto silenzio, parcheggiò nel garage per poi scendere.
Deborah prese la sua valigia e senza dire molto salì al piano dell'appartamento di Marco.
Daniela aprì la porta e fece spazio alla ragazza. Le disse senza troppe emozioni che Marco la preferiva nella sua camera.
-E tu dove dormi? In albergo spero.-
-Oh no cara, nella camera accanto. Ti dispiace?- disse velenosa Daniela. Non la sopportava, decise di comportarsi di conseguenza. Se lei l'avesse infastidita, Daniela avrebbe agito di conseguenza. Non avrebbe fatto la bambina capricciosa con Marco.
Daniela si limitò a preparare il pranzo per lei Marco e Deborah, per poi chiudersi in camera fino al ritorno del ragazzo, il quale fu di ritorno alle 13.
-Amore! Lo so che sei qui!- non ricevette risposta.
-Debh?- disse ancora.
-Sono qui, in cucina. Ho preparato qualcosa!- disse lei comparendo dal bancone. Daniela, che ascoltò tutto, aveva voglia di staccarle la testa. Mentre lei preparava il pranzo, Deborah era seduta sul divano a limarsi le unghie.
-Ciao amore!- disse Marco baciandola sulle labbra e facendola volteggiare.
-Com'è andato il volo?- le chiese smielato.
Proseguirono la conversazione mentre Daniela era nella sua stanza a sistemare i suoi vestiti e piegare quelli di Marco. Li prese e uscì per dirigersi nella stanza del ragazzo. Attraversò il corridoio e notò i due avvinghiati sul divano. Daniela roteò gli occhi, iniziavano a disgustarla.
-Marco, i tuoi vestiti sono sul tuo letto.- disse ad alta voce per poi sbattere la porta della camera.
Il ragazzo spalancò gli occhi, aveva dimenticato Daniela. Si allontanò da Deborah e le chiese se potesse mettere in tavola. Il ragazzo si diresse verso la camera della bionda. Bussò senza avere risposta. Decise di entrare anche contro il parere della ragazza.
-Dani..-
-No, fuori. Sono arrabbiata nera.- disse girata di spalle alla porta. Lui si avvicinò cauto e la strinse tra le sue braccia come a calmarla.
-Cos'è successo?-
-Niente.-
-Non sembra. Se potessi, mi staccheresti il braccio a morsi.-
-Lasciamo stare. Potrei farlo sul serio.-
La schiena della ragazza era contro il petto di Marco e poteva benissimo sentire il suo cuore battere. Era come se fosse Marco stesso a cantare e calmarla.
-Mi dici cosa è successo? Hai fatto un'incidente?- lei non rispose. Marco, allarmato, la fece voltare. Ma non trovò graffi o contusioni.
-Oh, meno male. Tu stai bene.-
-Io sto bene.- detto questo sciolse l'abbraccio e andò in cucina.
Mangiarono tra le chiacchiere dei due fidanzati e nel silenzio tombale di Daniela.
-Devo dirvi una cosa sensazionale.- sbottò improvvisamente il cantante.
-Questa sera si esce per festeggiare!-
Deborah iniziò a festeggiare come una Pasqua quella notizia, mentre Daniela restò impassibile.
-C'è anche il resto della band e Marta!-
-Oh, per fortuna.- aggiunse più sollevata.




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Piccino, ma il meglio deve ancora venire (?)

Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora