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La ragazza sedeva sull'altalena del giardino di casa del cantante ed era intenta a leggere un libro. Durante il pranzo aveva conosciuto Maurizio, il padre di Marco. Era una persona molto socievole, adorava già la ragazza poiché la "fidanzata di Marco". Lei resse il gioco, non tanto per fare un piacere a Marco, ma per non recare una delusione ai genitori di lui, non lo meritavano. Non rivolse mai la parola al ragazzo per tutto il pranzo, evitò di guardarlo, di sorridergli. Ad un tratto l'altalena iniziò a muoversi e sentì una leggera pressione sulle ginocchia. Tolse le cuffie dalle orecchie immaginando chi fosse.
-Cosa vuoi?- gli disse in modo crudele.
-Dani..-
-Ah, non ti perdono così facilmente dopo quello che hai detto.-
-Lo so. Ma comunque volevo chiederti scusa.- Marco era sulle ginocchia, con il viso rivolto verso il basso. Notava ancora il lieve rossore della guancia. Daniela restò in silenzio, lasciandogli il tempo di continuare.
-Non è stato un bel periodo con Deborah da quando ci siamo incontrati noi due. Ma tutto questo non è assolutamente colpa tua. Sei la persona che tutti dovrebbero e desiderano avere. Sei sincera, prendi sempre a cuore tutto ciò che ti viene detto. Proteggi prima gli altri e poi te stessa. Sei generosa con tutti, forse di meno con te stessa. La vita non ti ha riservato gioie ma tu cerchi comunque di affrontarla con il sorriso nel cuore. Ed io sono uno stupido egoista che si è approfittato di te e del tuo buon cuore. Sei stata la prima persona in assoluto che ha visto me e non il mio lavoro, che ha visto il mio essere normale in ciò che normale non è ed io ti ho trattato uno schifo. I miei genitori non accettano Deborah perché pensano che lei sia solo una che se ne approfitta, una persona avida interessata solo al mio successo. Ma non è così.-
Marco smise di parlare per qualche secondo. Le sue spalle tremavano e non era sicuramente il freddo visto il mese in cui si trovavano. Ad un tratto Daniela vide cadere al suolo tante piccole goccioline. Marco amava tanto quella ragazza, al punto di piangere per lei.
-Ho... Ho dovuto far credere ai miei che l'avessi lasciata. Che non facesse parte della mia vita perché le discussioni tra me e loro erano molto frequenti e questo influiva sul mio lavoro. Mia madre non accettava affatto lei e questo mi portava a non riuscire nemmeno a parlare con la donna che mi ha generato. Ho pensato che potessi darmi una mano quindi ho convinto mia madre di aver lasciato Deborah e che tu fossi la mia fidanzata. Che io amavo solo te e lei era solo una cotta passeggera.- Marco si fermò ancora, lasciando che le lacrime scivolassero sul suo viso. Non riusciva a guardare Daniela in viso.
-Perdonami, non avrei dovuto farlo, ma sembrava la cosa più sensata da fare. Quello schiaffo me lo sono meritato tutto. Se sei così infastidita da questa cosa dimmelo, andrò dentro e dirò tutto a mia madre.-
La ragazza non parlò, sconvolta dalle parole di Marco e dalle sue lacrime.
-Sei uno stupido.- fu tutto ciò che riuscì a dire. Si mise anche lei in ginocchio, gli prese il mento e lo costrinse a guardarla negli occhi.
-Sei uno stupido.- gli asciugò le lacrime e lo abbracciò, lasciandogli posare la testa sulla sua spalla.
-Non sono tua amica solo perché hai avuto pietà e considerazione della mia misera condizione e quindi sono tenuta a darti tutto. Sono tua amica perché ti voglio bene. Potevi dirmelo, ti avrei aiutato. Ti aiuterò sempre. Lo sai. Ma non dovevo trattarmi in quel modo.-
Marco avvolse le braccia intorno al suo bacino, in modo da averla più vicina.
-Mi dispiace. Per tutto.-
-Fai in modo che non accada di nuovo, parlami la prossima volta.- il ragazzo annuì semplicemente.
Lei lo aiutò ad alzarsi e ricomporsi. Notò la madre alla finestra che li osservava con un sorriso stampato sul viso.
-Tua madre ci sta guardando.- fece notare lei.
-Vorrebbe vedere un bacio tra noi due per avere la conferma di ciò che le ho detto.-
-Lo sai che non puoi chiedermi questo.-
-Lo so, ed infatti non avrà ciò che si aspetta.-
Le prese la mano e la portò dentro.

Nadia, per forza di cose, le preparò il letto accanto a quello di Marco. Erano "fidanzati", il problema non sussisteva.
-Perdonami!- continuava a ripetere il ragazzo da almeno 10 minuti. La madre gli aveva assicurato di preparare una stanza esclusivamente per Daniela.
La ragazza scavava nella valigia in cerca di un vestito per la serata, sapeva che a breve sarebbero arrivati dei parenti di Marco per salutarlo prima del suo prossimo viaggio.
-Marco, se non la smetti di chiedermi perdono ti picchio. E lo faccio sul serio poi. Aiutami a capire cosa dovrei mettere questa sera.- lui annuì solamente.
-Boh, metti un vestito normale.-
-E la fai così facile tu. Mica devi fare bella figura!-
-Faresti bella figura in qualsiasi caso.-
Sorrise ma non si arrese a cercare un vestito decente. Alla fine trovò un semplice tubino nero, non era molto provocante e nemmeno troppo serio. Il vestito adatto. Decise di non mettere i tacchi, avrebbe raggiunto in altezza il ragazzo. Quindi optò per delle semplici ballerine. Marco le lasciò la stanza e la sua privacy, aiutò la madre ad accogliere gli ospiti che intanto già erano arrivati. Daniela stava indossando la collana quando Marco entrò nella stanza.
-Sono tutti giù.-
-Posso fingere una febbre? Ti prego, ti prego, ti prego!-
-No, non puoi!- le fece una linguaccia e la invitò a scendere, prese la sua mano e la portò sotto braccio.
-Forza e coraggio, non sarà la fine del mondo!- disse il ragazzo cercando di convincere anche sé stesso.
Appena scesero le scale, Daniela volle farsi piccolissima. Aveva gli occhi di tutti puntati addosso. Cercò di portare i suoi lunghi capelli biondi davanti al viso per coprirsi.
Poiché tutti credevano che fosse la sua fidanzata, Marco le prese la mano. Salutò tutti trascinando Daniela con sé. Fece le dovute presentazioni ed ogni secondo che passava la ragazza voleva scomparire per l'imbarazzo. Stava entrando i guai più grandi di lei, ne era consapevole.
Ad un punto della serata, Marco si alzò dal tavolo e propose un brindisi.
-Alla mia famiglia, poiché mi ha sempre sostenuta. Alla mia manager ovunque lei sia. E, per ultima ma mai ultima, alla mia fidanzata. E' sempre stata disposta a tutto per me e per la mia felicità.-
Daniela sapeva che la "fidanzata" di cui parlava Marco non era lei e stentava a crederci che Deborah facesse di tutto per la sua felicità.
Tutti si levarono in piedi e brindarono. Ad un tratto partì un coro, la madre iniziò a canzonare Marco con "bacio, bacio, bacio" e tutti le erano dietro.
Marco guardo Daniela. Non sapeva che fare. La ragazza era molto imbarazzata e lo notava dalle gote arrossate. Si avvicinò a lei con le labbra, mai avrebbe voluto farle questo ma non aveva altra scelta. Le labbra dei due ragazzi erano a pochi centimetri di distanza. Il cuore di lei era come impazzito.
-Marco..- sussurrò lei.
-Dani, scusami. Non andrò oltre, giuro.-
Il ragazzo si leccò le labbra prima di posarle su quelle di lei, la quale chiuse gli occhi. Fu un bacio veloce, ma allo stesso tempo molto dolce. Lungo la schiena di lei corse una scossa, Marco la strinse più forte.
Daniela fu la prima a staccarsi, Marco sorrise. Amava più di tutto Deborah, ma quel bacio velocissimo aveva provocato una scossa al suo cuore.
Tutti applaudirono a quello scambio di affetto. Daniela non riuscì a guardare Marco per il resto del tempo. 



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Ci sono voluti 14 capitoli per partorire un bacio  e, secondo me, ce ne vorranno altrettanti per vedere il prossimo!

*risata malefica* 

No scherzo, ora le cose si fanno più interessanti!

Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora