2.

536 19 0
                                    


Passarono due mesi dal firma copie di Marco al Campania e Daniela riprese la sua vita normalmente, portando con sé l'ombra oscura della violenza. I genitori non erano a conoscenza di niente, non avevano nemmeno notato i segni sul collo della ragazza poiché troppo impegnati a lavorare.
Un giorno, una sua amica (se così può essere definita) si presentò con due biglietti.
-Cia Ale, cosa sono?-
-Oh sciocca Dani. Sai benissimo cosa sono.-
Daniela li prese e li osservò attentamente. Erano due biglietti per il concerto di Marco Mengoni al Teatro Augusteo il 26 Maggio. La ragazza batté le palpebre due volte, incredula.
-Uno è sicuramente per te, e l'altro?- chiese Daniela.
-L'altro è per te! So che l'hai incontrato al firma copie e quindi ho pensato che avresti preferito accompagnarmi. Mio padre non mi avrebbe lasciata andare in giro da sola...- affermò Alexa timidamente.
-Oh Ale, grazie! Ma non dovevi!-
-E invece si, sei sempre così taciturna e solitaria. Un po' di divertimento non potrà fare altro che bene.-
Ale la salutò lasciandole il biglietto per il concerto del giorno seguente. Daniela tornò a casa stringendo tra le mani quel pezzetto di carta che le avrebbe ridato la felicità.

*Il giorno seguente*

Di ritorno da scuola, Daniela corse a tavola per poter divorare tutto ciò che le capitava a tiro. Non si faceva molti problemi di peso, non aveva mai nemmeno considerato di darsi una moderata. Camminava molto, smaltiva tutto ciò che mangiava e per lei questa era una fortuna.
-Daniela, sbrigati che fai tardi.- le disse la madre impaziente e felice per la figlia che, finalmente, sarebbe uscita da quella casa. Sapeva del concerto ma era felice del fatto che lei fosse con qualche sua amica invece che rinchiusa in casa.
-Si mamma. Almeno fatti aiutare a pulire la cucina!-
-No, vai! Non è un problema!-
Daniela corse nel suo armadio e tirò fuori un vestitino che da poco aveva comprato: rosa pastello con piccoli fiori blu sopra. Lo indossò e abbinò delle scarpe che la rendessero comoda durante la durata del concerto.
-Mamma, vado da Ale. Ci vediamo domani!-
-Va bene, stia attenta!-
Uscì di casa e si avviò verso casa di Ale. Improvvisamente una mano le bloccò il braccio destro. Daniela spalancò gli occhi e, tremando, si girò lentamente.
Era lui, Francesco. Il ragazzo la guardò con aria maliziosa.
-E quindi? Dove se ne va la mia bella?-
-Lasciami. – affermò con quasi sicurezza Daniela. Ma il ragazzo non sembrò darle retta. Le strinse più forte il braccio.
-Dove vai?- chiese più insistentemente lui.
-Da una mia amica.-
-Mh, va bene. Ti credo.- la strattonò e la attirò al suo petto.
-Ricorda che quelle magnifiche gambe e quei bellissimi seni sono miei. Di nessun altro.- sorrise maligno e le tirò uno schiaffo sul sedere per accentuare ciò che era suo. La lasciò andare e sfrecciò via sul suo motorino. La ragazza rimase immobile. La guancia bagnata da una lacrima. L'asciugò velocemente, si scrollò quella sensazione di sporcizia di dosso e corse a casa dell'amica.
Dopo quasi un'ora arrivarono al Teatro Augusteo. Molte persone già riempivano la piazza.
Daniela si guardò intorno, si sentì spaesata ma nulla che si potesse superare.
Si fermarono al bar nella piazza del teatro. Appena si accomodò un soffio di vento le scompigliò i lunghi capelli biondi. Sorrise e ordinò due caffè. Iniziarono a parlare di come avessero conosciuto Marco e come fosse nata la passione per la sua musica. Daniela fu molto attenta a non rivelare particolari sulla sua brutta esperienza e sempre con il sorriso sulle labbra disse tutto ciò che provava.
Ad un certo punto si levarono grida e applausi. Si girarono di scatto per vedere da dove provenisse tutto quel frastuono. Erano su un piccolo palchetto montato dal bar per donare un po' di privacy ai clienti, riuscirono a vedere oltre la folla ma non era lì che tutti erano concentrati. Seguirono lo sguardo di tutti ad una piccola finestra alla loro destra. Da essa affacciava Marco con un cappellino sportivo indossato al contrario. Si sporse per salutare e sorridere a tutti. Marco girò la testa verso sinistra e si accorse delle persone che erano sul palchetto e salutò anche loro. Si accorse di due ragazze che ridevano e lo guardavano. Pensò che fossero due sue fan avendo notato la fascia poggiata sul tavolo. Le cacciò la lingua e le salutò. Notò particolarmente la ragazza con i capelli biondi ma non riusciva a ricordare dove l'aveva già vista. Rientrò e chiuse le ante della finestra e si voltò verso Marta.

-Hai visto quella biondina sul palchetto? Ho l'impressione di averla già incontrata!- le si rivolse Marco mentre stringeva il mento tra il pollice e l'indice pensieroso.

-A Mengò non esagerà! Vedi un sacco di persone ogni giorno e vuoi vedere che ricordi proprio lei?-

-Hai ragione..- rispose rassegnato.



___________

Un po' più lungo. Le cose vanno molto a rilento, è vero. Ma non mi piace scrivere tutto velocemente.  

Let me know! 

Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora