Dell'amore non so niente, conosco solo te.

23

Daniela aprì gli occhi, le finestre lasciavano passare un po' di luce. Abbassò gli occhi e trovò una mano del ragazzo sulla sua pancia e l'altra sulla sua coscia. Sorrise a quella scena tenera, se ora lui fosse stato il suo ragazzo l'avrebbe svegliato riempiendolo di baci per quanto era tenero. I capelli tutti arruffati, le labbra leggermente dischiuse. Spostò piano le mani di lui e uscì dalla stanza senza far rumore. Guardò l'orologio in cucina e notò che erano solamente le 8.15.
Magari poteva cercare un luogo in cui andare.
-Magari potrei portarlo in piscina!- disse mentre si osservava allo specchio situato in salotto.
Si disse che fosse una stupida a parlare con sé stessa nello specchio. Prese il portatile di Marco e cercò una piscina nei paraggi. Trovò un complesso a circa mezz'ora d'auto da casa di Marco. Era un giorno settimanale, quindi non doveva essere troppo frequentato e Marco non avrebbe corso il rischio di un'invasione. Magari avrebbe chiamato e prenotato, cosa che fece subito dopo.
Erano le nove in punto, era il momento di svegliare il cantante che dormiva ancora beatamente.
Preparò il caffè per lei e per il ragazzo e una tazza di latte poi mise tutto su un vassoio e si diresse verso la camera da letto. Poggiò il vassoio sul comodino accanto al ragazzo. Prese posto accanto a lui che era ancora voltato di schiena. Gli diede un leggero bacio sulla guancia sperando che bastasse a svegliarlo. Ma niente, a quanto pare aveva il sonno pesante. Allora iniziò a sussurrargli nell'orecchio cose stupide, non funzionarono.
-Marco, su. Lo so che lo stai facendo di proposito. Alzati!-
Il ragazzo si lamentò.
-Altri 5 minuti.- disse con la voce impastata dal sonno.
-Non hai 5 minuti. Dobbiamo andare!-
-E dove?- aprì gli occhi e la osservò.
-Andiamo in piscina Mengoni!-
-Cos.. No. Voglio morire nel letto. No. No. No.-
-Perché?- Daniela mise il broncio, sapeva che non resisteva il ragazzo.
-Non farmi quel muso ragazzina.- Lei insistette. Marco la osservò ancora.
-Uff, e va bene. Hai vinto. Ma sappi che questa me la paghi. Il mio umore è nero, nerissimo.-
-Non preoccuparti, ci penso io a farlo tornare radioso!- gli diede un bacio sulla guancia e lasciò che si alzasse.
-Ti ho portato la colazione.- disse indicandola.
-Vado a vestirmi, metti il costume!- continuò per poi lasciarlo da solo.
-Grazie Daniela, non saprei cosa avrei fatto ora senza di te.-
-Ma figurati.- chiuse la porta e si diresse nella camera di fronte. Prese l'unico costume che aveva portato: un due pezzi nero. Lo indossò per poi mettere uno short e una canotta.
-Marco!- urlò la ragazza dal corridoio. Il ragazzo uscì dalla sua camera con la tazza di latte in mano.
-Si? Ti sei fatta male?-
-No, cercavo solo i teli e la crema.-
-Dovrebbe essere tutto nella mia camera.- le fece spazio e le indicò dove potesse trovare tutto l'occorrente. Gli disse che avrebbe lasciato a lei il compito di portare tutto, non aveva voglia di portare la borsa.


-Ti va di andare in moto? Eviteremo anche il traffico.- disse il ragazzo mentre indossava la maglia e la raggiungeva in cucina.
-Si certo.- disse con convinzione anche se aveva paura delle moto.
Presero tutto e si diressero al garage dove Marco prese il casco e glielo fece indossare. La aiutò a salire sulla moto e si accomodò anche lui. Mise il navigatore sul cellulare e le disse alla ragazza di tenersi forte. Lei poggiò le mani sui suoi fianchi.
-Sei seria?-
-Perché? Che ho fatto?-
Prese le sue mani e le portò intorno al suo bacino.
-Meglio che ti tenga in questo modo, va a finire che ti perdo per strada.-
-Ah ah, spiritoso.-
Anche il ragazzo indossò il casco e partirono alla volta della piscina.
Dopo esattamente trenta minuti arrivarono, parcheggiarono ed entrarono.
-Sei sicura che nessuno rubi la mia bambina?- disse dubbioso Marco alla ragazza.
-Ah, gli uomini..-
-Cosa vorresti dire?-
-Niente, ma nessuno te la ruba. E' un parcheggio privato.-     

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Ma su, non volete proprio farmi felice... 

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