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-Oh Marco.. Mi dispiace tantissimo.- disse lei iniziando ad accarezzargli i capelli e lasciargli baci sulla tempia. Voleva consolarlo, ma sapeva che non poteva. L'amore che lui credeva di provare non era ricambiato, lei amava i suoi soldi e questo lo feriva. Marco si incolpava di tutte le volte che non aveva dato ascolto alla madre. Si incolpava di essere stato troppo cieco. Daniela scese dal bancone, Marco si inginocchiò portando la ragazza con sé.
-Mi dispiace Dani.- disse prima di accasciarsi tra le braccia della ragazza.
-Marco? MARCO!- lo poggiò delicatamente sul pavimento. Marco era svenuto. Goccioline di sudore correvano lungo la sua fronte. Prese immediatamente uno straccio bagnato e lo passò sul suo viso. Iniziò a colpirgli il viso. Solo dopo 45 secondi si riprese.
Aprì gli occhi e vide la ragazza impallidita.
-Dani! Stai bene?-
-Io?! E tu? Marco mannaggia te.- disse mentre lo costrinse a restare sul pavimento.
-Non ti azzardare nemmeno a pensare di muoverti.- disse in tono minaccioso. Riempì un bicchiere d'acqua, versò all'interno un po' di zucchero e lo aiutò a sedersi sul divano. Gli porse il bicchiere e si sedette accanto a lui.
-Vuoi parlare?- chiese dolcemente lei, prendendo il bicchiere dalle sue mani. Lo posò e quando tornò a sedersi trovò Marco di nuovo in lacrime.
Non sapeva cosa fare, sapeva solo restare in silenzio accanto a lui.
Decise di andare a prendergli il pigiama e farglielo indossare.
-Marco, per favore.. Starai più comodo. Vado a metterlo anche io, poi torno da te.-
Il cantante annuì solamente, Daniela corse a mettere il suo pigiama lasciando i suoi vestiti in giro per la stanza come se nulla fosse.
Tornò in salotto ma non trovò Marco, la porta d'ingresso era chiusa. Corse nella sua stanza e lo trovò sul letto a singhiozzare e tremare. Si distese accanto a lui, osservò il suo viso.
-Oh tesoro.. Non meriti tutto questo.- si avvicinò al suo viso e gli baciò le lacrime.
-Smetti di piangere, non mi piaci quando piangi.- la ragazza mise il broncio e Marco accennò una leggera risata anche se singhiozzava ancora.
-Oh, ma allora sai ridere!- detto questo Daniela iniziò a raccontare barzellette alle quali Marco, inizialmente, sembrava indifferente ma poi reagì e iniziò a ridere. Daniela gli asciugò le lacrime.
-Vedi? Sei bellissimo quando ridi!- lei gli donò un sorriso.
Il ragazzo si calmò e respirò più lentamente.
-Lei è solo una stupida insensibile, senza cuore. Non sa cosa sia la parola amore e avrebbe dovuto impararla da te. Doveva andare così! Non piangere più, ti prego.- lui annuì.
-Che ne dici di una camomilla?-
-Si.. Va bene.-
Daniela, come un fulmine, preparò la camomilla. Quando gliela portò lo trovò sotto il lenzuolo.
-Marco, hai freddo?-
-No..-
-Non ti senti bene?-
-No..- gli porse la camomilla, lui si sedette e la bevve tutta.
-Wow, con calma! Era cocente! Va a finire che mi denunci per aver ustionato le tue corde vocali!- il ragazzo sorrise, ma non poté fare a meno di lasciar scendere una lacrima.
-Eh no! Non voglio vedere lacrime!-
-Non riesco a fermale.- disse Marco porgendole la tazza.
-Ah, ma allora la lingua ce l'hai ancora!- disse lei facendo la spiritosa. Cercava in tutti modi di farlo sorridere e non pensare a quello che era successo.
-Si, vuoi vederla?- disse lui mostrandola.
-Anche indisponente!- rispose saltandogli addosso e iniziandogli a fare il solletico.
-Pietà!- disse tra le risate Marco.
-Nessuna pietà Mengoni!- continuò la ragazza. La sua risata era qualcosa di magico, la faceva stare bene. Lui era il sole e non doveva oscurarsi.
Con un semplice colpo di reni le posizioni si invertirono. Marco fermò i polsi della ragazza con una sola mano mentre con l'altra iniziò a ricambiare il solletico.
-Pietà!- disse lei ora sotto tortura.
-Nessuna pietà ragazzina!- lasciò liberi i polsi per poter permetterle di difendersi.
Dopo 15 minuti di scherzi i due si fermarono. Si guardarono negli occhi, Daniela vide ancora una volta una lacrima sul viso del ragazzo.
-Marco..-
-Si, scusami. Ora mi passa.- disse sbrigativo.
Fece per asciugarsi la lacrima ma la ragazza fece prima. Gli baciò gli occhi e gli disse che era ora di andare a dormire.
-Sono le due Marco, devi dormire. Marta mi ammazza.-
-Si, dovrei dormire.-
-Sono nella stanza accanto se hai bisogno. Svegliamo in qualsiasi momento.- disse lei.
Fece per aprire la porta ma il ragazzo la bloccò. Le sue braccia erano avvolte intorno al corpo della ragazza. Il viso nell'incavo del collo.
-No, non andare. Dormi con me.- la supplicò. Il ragazzo non accennava a lasciarla andare.
-Va bene, resto con te.-
Si misero entrambi nel letto, Daniela cercava di non avvicinarsi troppo. Era la prima volta che dormiva con Marco nello stesso letto. Si avevano dormito nella stessa camera, ma mai nello stesso letto.
Il ragazzo abbracciò la ragazza e così si addormentò. Lei fece un po' di fatica ad addormentarsi, il fiato regolare del ragazzo sul suo collo, il suo petto contro la sua schiena non aiutavano di certo. Decise di non pensarci oppure non avrebbe più dormito.





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Il piccolo tenerone! 

Su, non restate in silenzio. Fatemi sapere! 

Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora