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Piccola premessa prima di iniziare: è l'ultimo capitolo. 
È lunghissimo, quindi mettetevi comodi! 
Grazie a tutti quelli che hanno seguito questa storia ed hanno aspettato con pazienza anche se non lo merito. Spero che questo possa ripagarvi di tutto. 
Davvero, grazie. 


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Erano ormai le 18.30, Marco stava varcando il portone di casa quando incontrò la sua vicina.
-Salve Marco!- il ragazzo le tenne il portone aperto.
-Salve signora!-
-Un'ora fa ho incontrato la tua ragazza! Non mi sembrava molto in salute!- Marco la ringraziò e si diresse al suo appartamento. Notò Daniela sulle scale stretta nel suo cappotto. Si era addormentata.
-Oh porca misera.- Marco si avvicinò e cercò di svegliarla.
-Amore! Amore!- la scosse piano ma la ragazza non dava cenni. Aprì la porta del suo appartamento, la prese in braccio e la portò all'interno poggiandola sul divano. Prese una coperta dalla sua camera, tolse il cappotto alla ragazza e l'avvolse nella coperta. La strinse forte a sé.
-Mannaggia a te!-
Dopo qualche minuto la ragazza si svegliò.
-Marco...-
-Dani!- il cantante le accarezzò il volto. –Ma non potevi chiamarmi? Sarei venuto a prenderti!-
-Marco, non dire sciocchezze! Sto bene!-
-Se... Ho visto proprio come stai bene! Me sei svenuta sul pianerottolo.-
-Marco è solo un po' di freddo!-
-Bimba smettila! Non è freddo. Hai la febbre! Si vede dalla faccia!- le rispose portando una mano alla fronte di lei per confermare la sua teoria.
-Senti qua!- Marco corse in bagno, prese il termometro e tornò di nuovo sul divano.
-Misura.-
-Ma...-
-Ho detto misura!- disse esasperato. Daniela non aveva la forza e la voglia di controbattere. Prese il termometro e misurò la febbre. Ormai era palese, aveva la febbre: 38.5.
-Ora mangi un bel brodino e poi prendi qualcosa.-
-Marco accompagnami a casa, per favore.-
-Ma non lo pensare proprio! Tu resti qui. Se esci potresti peggiorare.-
-Ma non ho niente con me!-
-Ora chiamo Marta e mi faccio portare qualcosa.- lei annuì solamente. Tolse i tacchi e si distese sul divano. Sentì parlare Marco con Marta al telefono.
-Ecco. Sta venendo con un borsone con il cambio per qualche giorno.-
-Amore, io domani devo essere a lavoro.-
-Sì, proprio come dici tu.- Marco cercava di assecondarla, sapeva benissimo che domani non l'avrebbe fatta muovere da casa sua.
-Perché non vai a stenderti sul letto? Appena ho finito ti chiamo per la cena.-
-Va bene.- Daniela si avvolse nelle coperte e si diresse nella stanza di Marco, lui si diresse in cucina. Cercò di preparare qualcosa quando sentì squillare il telefono di Daniela. Corse a prenderlo per non disturbare la ragazza, lesse il nome "Giacomo". Senza esitare rispose.
-Daniela? Pronto?- Marco aveva risposto senza parlare e senza pensare, ora non sapeva come comportarsi. Mise una mano davanti la bocca per cercare di mascherare la sua voce.
-Sono il fidanzato. Daniela è a letto.-
-Scusami...?- chiese a mo' di domanda.
-Sono Ma... Mauro.- Si maledì mentalmente, stava per rivelare il suo nome.
-Mauro! Finalmente ci conosciamo! È un piacere! Daniela mi parla così bene di te!- per il cantante non era affatto un piacere.
-Ah sì? Tu devi essere Giacomo, sbaglio?-
-No, non sbagli. Sono Giacomo, il suo capo. Ho chiamato per sapere come si sentisse Daniela. A pranzo non ha toccato nulla e il suo colorito non era dei migliori.-
-Sei stato molto gentile a chiamare, Daniela ora è a letto. Domani non penso che sarà presente a lavoro.-
-Oh, mi dispiace. Va beh, può dirle da parte mia che l'intervista che ha scritto su Mengoni è perfetta e che entro pochi giorni sarà pubblicata?- Marco sbarrò gli occhi, era molto convinto che Daniela fosse solo un'assistente, non che scrivesse anche lei.
-Pronto? Mauro?-
-S-sì, sono qui. Glielo riferirò.-
-Bene, le invierò a breve anche l'anteprima dell'intervista così Daniela potrà conservarla.-
-V-va bene, riferirò tutto.-
-Allora ti saluto, buona serata. Ti prego di fare gli auguri di buona guarigione alla sua ragazza.-
-La ringrazio. Ciao.- e attaccò. Gettò il telefono sul divano. Restò a fissarlo.
-"Ciao." Davvero Marco?- disse tra sé e sé.
Finì di preparare la cena, bussarono alla porta.
-Oh, salve colonello!- aveva guardato nello spioncino e aveva visto Marta.
-Ciao Marco. Non entro che sono di fretta.- gli passò il borsone con i vari indumenti della ragazza.
-Forse è un bene che sia qui con te, in questi giorni passerò molto tempo fuori e non mi va di lasciarla da sola.-
-Marta, non preoccuparti! Sai quanto mi fa piacere che sia qui con me.- Marta gli sorrise.
-Non fare casini Pì e tienimi aggiornata!-
-Certo colonello!- disse mettendosi sugli attenti. Marta lo salutò e corse via. Il cantante chiuse la porta e mentre si girò per posare il borsone sul divano vide Daniela correre in bagno. La sentì vomitare, subito corse da lei.
-Amore...- si accovacciò accanto a lei, le tenne i capelli e le accarezzò la schiena.
-Marco, esci per favore. Non mi va che tu...-
-Smettila de di' stronzate. Io da qui non mi muovo.- La ragazza stette lì altri 5 minuti. Venne aiutata dal fidanzato ad alzarsi e sciacquarsi.
-Su, vieni. Andiamo a cenare.- Marco le mise una mano sul fianco e la portò in cucina, la fece accomodare vicino l'isola. I capelli racchiusi in una crocchia della ragazza erano ormai sciolti, Marco le si avvicinò e glieli attaccò.
-Grazie papi.- disse ironizzando lei.
-Prego bimba! Vorrei tanto sapere come hai preso questa febbre.- Daniela fece spallucce, il ragazzo le porse il piatto di brodo caldo.
-Mangia.- Daniela stava per protestare. –Subito.- aggiunse lui.
Anche lui si sedette al tavolo e mangiò la stessa cosa della ragazza, un po' di brodo non poteva fargli che bene. Ricordava che da piccolo combatteva con la madre per non mangiarlo, ora si era ritrovato addirittura a cucinarlo.
-Prima ha chiamato Giacomo sul tuo cellulare. Ho risposto, mi dispiace.-
-Cosa? Marco!! E se ti avesse riconosciuto?-
-Non preoccuparti, ho messo la mano davanti la bocca.-
-Prima o poi devo seriamente farti cambiare idea su 'sta cosa del camuffamento, come lo intendi tu. Speriamo che non ti abbia riconosciuto.-
-Eh no! Io sono Mauro per lui!-
-Oh santa pace...- disse picchiandosi la mano alla fronte. –Non ti ci vedo proprio con il nome "Mauro".- la ragazza non riusciva ad essere arrabbiata con lui, scoppiò a ridere.
-Cosa te ridi?-
-Non so! È che m'immagino questo "Mauro" con un viso paffuto e molti più baffi! Non puoi essere Mauro tu!- Marco la lasciò ridere. Ora il suo viso aveva preso poco più colore.
-Comunque mi ha chiesto di farti gli auguri di pronta guarigione. Ho riferito che domani saresti rimasta qui...-
-Ma...-
-No! Niente! Non si discute con me bimbetta!- la ragazza sbuffò e disse semplicemente "va bene".
-Mi ha anche detto che l'intervista che hai scritto su Mengoni è pronta e che verrà pubblicata in questi giorni!- concluse.
-Perché parli di te in terza persona?-
-Perché io so' Mauro!- disse battendosi un pugno sul petto fiero.
-Ma quanto sei scemo!- si avvicinò a lui per dargli un bacio.
-Finisci di mangiare e poi dopo il bacio! Mi ha detto che a pranzo non hai mangiato.-
-Non sta un po' zitto!-
-È stato un bene che me l'abbia detto. A questo proposito signorina, come mai non ha toccato cibo?-
-Già non mi sentivo bene, non avevo molta voglia di pranzare.-
-D'accordo.- terminarono di cenare tra chiacchiere e risate.

Dell'amore non so niente, conosco solo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora