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Prendemmo un pezzo di pizza a taglio nel piccolo locale che avevo suggerito, il quale era arredato con gusto.

Entrambi prendemmo un pezzo di margherita e una lattina di Coca-Cola per uno.

Io non bevevo spesso alcolici e Francesco disse che anche lui preferiva la Coca-Cola in quell'occasione.

Mangiammo scambiando qualche chiacchiera, incuranti dell'argomento che affrontavamo pur di sentire la voce dell'altro.

Finito di mangiare ci alzammo, buttando la carta che un tempo reggeva la pizza e le lattine di Coca-Cola ormai vuote.

Tornammo verso il lungo mare, dove ora sembravano spuntate per magia un bel po' di bancarelle.

"Ti dispiace se fumo?" Chiese ad un certo punto.

"Tranquillo, fai pure"

Tirò fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca, ne prese una e si mise in cerca dell'accendino.

La mise tra le labbra, e riparando la piccola fiamma dell'accendino con la mano, la accese facendo un primo tiro.

Soffió via il fumo che si sistemò attorno a lui, avvolgendolo in una nuvola grigio-azzurrognola.

Mi rivolse uno sguardo.
"Sai, non ne vado fiero. Sto cercando di smettere...Tu fumi?" Mi chiese poi.

Gli risposi di no, senza dirgli il vero motivo.

"Ma non preoccuparti, sono abituata: anche Irene fuma"

Continuammo a percorrere il lungomare all'inverso, sbirciando ogni tanto alle bancarelle vicino a noi e commentando di quando in quando la merce che vendevano.

"Hai visto quel cappello lí?!" Chiese facendomi cenno con la testa.

"Chi mai potrebbe metterselo?"
Ridemmo entrambi guardando il cappello di un giallo sgargiante con dei fiori plastificati applicati sopra.

Guardavo le dita di Francesco che tenevano la sigaretta a tratti portandogliela alla bocca, e a tratti lasciandola ciondolare accanto al corpo.

Poi fece l'ultimo tiro e la spense.

Si sciacquò le mani ad una delle rare fontanelle, non gli piaceva che puzzassero di fumo, disse, mettendosi poi in bocca una gomma da masticare che presi anche io.

Tornammo alla sua macchina.

Quella 500L gialla mi metteva allegria.

"Tra le tue qual é la tua canzone preferita?" Gli chiesi.

"Ahia, domanda difficile."
Distolse un attimo lo sguardo dalla strada per guardarmi.
"Diciamo che sono affezionato a tutte, ma se proprio dovessi scegliere credo Occidentali's Karma. Non guardarmi così, lo so che è banale! Però è quella che ha fatto più 'strada' diciamo, mi ha dato moltissime soddisfazione."
Rispose alla fine.
"E la tua qual é?"

Era davvero difficile decidere, alla fine disse
"Se devo proprio scegliere, Eternamente Ora"

Parcheggiò davanti al negozio di musica e insitette per accompagnarmi alla macchina anche se gli dissi che, davvero, non c'era bisogno.

L'aria a Carrara era più calda di quella sul lungomare e decisamente non profumava di salsedine.

Arrivammo alla mia macchina, una Fiat 500 nera.

"Sono stata davvero bene oggi"

Dissi, rendendomi conto che 'bene' era un aggettivo che sminuiva decisamente la serata, così in fretta aggiunsi:

"Benissimo"

Non rispose con le parole ma avvicinando le sue labbra alle mie, toccandole delicatamente.

Appoggiai la schiena alla macchina, tirandolo per una mano affinché mi seguisse.

Sentii le sue labbra distendersi in un sorriso mentre erano ancora sulle mie.

Ed io lo baciai di nuovo, desiderando non lasciarlo andare.

Si appoggiò all'auto con un braccio, per sostenersi, e il semplice bacio a stampo si trasformò in un bacio decisamente appassionato mentre mettevo una mano sul suo fianco e lui tra i miei capelli.

Aveva ancora il sapore di menta della gomma da masticare.

Intorno a noi, sembrava che il tempo si fosse fermato: le macchine non passavano a quell'ora, in quella via, e nemmeno le persone.

Prima di separarci gli diedi un piccolo bacio a stampo e poi un altro ancora.

"Questo era il mio modo di spiegarti come sono stato"

"Ripeteremo la cosa?" Chiesi, con tono indugiante.

"Fosse per me, potrei rimanere a guardarti anche tutta la notte"

"Siamo in due, sai"

Diedi un bacetto su quelle labbra troppo perfette

"Certo che ripeteremo" disse lui.

Mi ricordai che la mattina seguente avevo le prove con l'orchestra e non avevo studiato per niente il nuovo brano.

"Mi tocca andare, domattina dovrò svegliarmi presto." Dissi "Tu andrai a negozio?"

Annuí senza smettere di guardarmi.

"Buonanotte" disse alla fine, facendomi venire le farfalle allo stomaco.

"Notte"

Premette le labbra contro le mie.

Salii in macchina con ancora la sensazione dei suoi baci sulla bocca e riuscivo a malapena a non pensare a quello sguardo magnetico che si allacciava al mio.

Come l'ariaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora