"Irene"
"Mmm, dimmi" rispose la sua voce dall'altro capo del telefono, ancora roca dopo il risveglio.
"Ireneeee" ripetei, certa che non mi stesse ascoltando.
"Dimmiii"
"Svegliati"
"Sono sveglia"
"Ho una notizia grandiosa"
"Di Caprio ha vinto l'Oscar...? Visto che mi hai svegliato spero che sia una cosa eclatante"
"Di Caprio ha vinto l'Oscar l'anno scorso, devi cambiare frase ricorrente. Comunque preparati uno zaino, una valigia, una busta del supermercato...quello che ti pare: stasera andiamo a Verona"
Avete presente quando siete talmente eccitati di fare qualcosa che faticate a trattenere i gridolini di gioia?!
Ecco, io mi stavo trattenendo solo perché ero alla stazione a comprare i biglietti del treno ed ero circondata da gente.
Intanto potevo sentire gli ingranaggi del cervello di Irene girare all'impazzata per capire cosa mi spingesse a chiamarla alle 7:50 di mattina, per informarla che l'avrei trascinata a Verona.
"Aspetta...c'è il concerto di Francesco a Verona, vero?"
"Ovviamente! Cos'altro potrebbe essere..?!"
"Giusto: domanda stupida. Soltanto due cose: 1) Francesco ti sta facendo impazzire 2) ricordami di ringraziarlo per questo."
La sentii ridere alla sua stessa battuta e la imitai.
"Vieni?"
"Certo. Non credo di avere molta scelta, in ogni caso" disse, ridacchiando di nuovo.
"Infatti" ribattei e poi le elencai gli orari dei treni.
Ne scegliemmo uno nel primo pomeriggio e feci i biglietti.Ero elettrizzata al solo pensiero di sorprendere Francesco facendomi trovare lì al suo concerto.
Certo, non mi avrebbe mica visto in mezzo a tutto il pubblico, però lo avrei visto dopo.Chiamai Filippo, dopo che Irene mi ebbe mandato il numero, certa che lui mi avrebbe rimediato due biglietti per il concerto.
Giunsi alla conclusione che il cognome "Gabbani" fosse come una garanzia: Filippo infatti mi rimediò i biglietti ed una camera, a prezzo stracciato, nello stesso hotel di Fra.
Il resto della mattinata trascorse in modo lento e monotono e dopo aver preparato il mio minuscolo trolley, occupai casa di Irene.
Stare a casa sua mi piaceva da morire, e poi Paola, sua mamma, era sempre affettuosissima.
"Irene mi ha raccontato che c'è questo ragazzo che ti sta facendo impazzire" disse lei, facendomi l'occhiolino e dandomi una leggera gomitata. "Com'è che si chiama...?" Chiese alla figlia, socchiudendo gli occhi.
"Francesco Gabbani"
"Ahh! Tipo il cantante!"
"Non tipo, mamma, è lui. È di Carrara"
L'espressione che fece fu qualcosa di fantastico: un misto di sorpresa e sgomento che mi fece scoppiare in una fragorosa risata.
Volle che gli raccontassi qualche cosa su di lui mentre pranzavamo ed io lo feci volentieri visto che era un'ascoltatrice perfetta.
"Cacchio, sono le due! abbiamo mezz'ora per stare alla stazione" urlò Irene appena finito di mangiare.
Io volevo dare una mano a sparecchiare, ma Paola me lo impedì, così Irene ed io prendemmo la mia macchina lasciandola poi nel parcheggio della stazione.
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Come l'aria
FanficLei ha ventinove anni, una passione sfrenata per la musica e un vuoto nel cuore che potrebbe essere colmato da una sola persona. L'unico problema è che questa persona ancora non sa della sua esistenza. Tutto ha inizio in una mattinata dei primi di g...