Irene's Point of View (37)

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La villa si era riempita in fretta ed era un continuo salutare persone che, per la maggior parte, non avevo idea di chi fossero.

La location era la solita: elegante, sofisticata, dall'aspetto costoso. Esattamente il tipo di cosa che la gente si aspetta da un evento del genere e non sapevo se fosse una cosa positiva o meno.

"Chi è quello che sta venendo verso di noi?" Chiesi a Tommaso, ma non ricevetti risposta, così mi girai a guardarlo e...non c'era più: era sparito.
Non sapevo nemmeno da quanto si fosse spostato visto che ultimamente era sempre più silenzioso.

Alzai gli occhi al cielo, inscenando poi un cordiale sorriso per il tizio alto e allampanato che mi stava venendo incontro.

Fu una conversazione di circostanza, di quelle che si sostengono giusto per educazione.

Quando finalmente si decise a lasciarmi in pace cominciai a guardarmi intorno alla ricerca di Camilla, o magari, anche di Tommaso.

Dall'ingresso del giardino peró svettava un volto sorridente, un viso anonimo ai più.
Eppure io quel sorriso avevo imparato a riconoscerlo.
Quel sorriso che si mostrava timidamente e nemmeno con tutto il suo splendore: quello lo riservava ad occasioni rare.

Allontanai tutti quei pensieri futili e finalmente salutai Filippo con un gesto della mano.

Accanto a lui c'era Alessia: una ragazza davvero carina. Tanto carina che non mi ci volle molto a comprendere come mai se ne fosse innamorato.
I capelli lunghi davano l'impressione di essere dei preziosi fili dorati.

"Irene!" Mi chiamò lui: usava sempre solo il mio nome intero.

"Ciao!"

"Stai benissimo" disse, mentre mi dava due bacetti sulle guance.

"Grazie, anche tu"
Indossava un completo nero e una camicia bianca e miracolosamente aveva tralasciato i suoi occhiali da sole.

"Piacere, io sono Irene" dissi allungando la mano per stringere quella di Alessia.

"Piacere, Alessia.
Filippo mi ha parlato di te" disse sorridente e con una voce chiara e cristallina.

Era davvero carina. Sembrava quasi una bambola di porcellana.

Intanto avevo scorto Tommaso: stava vicino a Camilla e Francesco.

"Ei, sai che c'è anche tuo fratello?"

"Davvero?"

"Pensavo lo sapessi. Vieni, è laggiù"

Feci cenno di seguirmi e così fecero.

Camilla si presentò ad Alessia e non potei fare a meno di notare come la osservava attentamente.
Con il suo tipico fare gentile e riflessivo le faceva scorrere addosso gli occhi verde smeraldo.

Francesco le era rimasto accanto tutto il tempo anche mentre scambiava due chiacchiere con Filippo e le rivolgeva sguardi silenziosi anche quando lei non lo guardava, sorridendo vagamente estatico, alzando solo un lato della bocca.

Mettiamo le cose in chiaro: Francesco Gabbani non era affatto il mio tipo, anzi...Eppure bisognava ammettere che avesse un certo Savoir-faire.
Tutti rimanevamo affascinati da questa sua aura simpatica ed originale.

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