" La chiesa dissacrata." ( Parte 2)

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Durante un'escursione in barca sul lago, notai che questo era diviso in due metà da una corda spessa, legata a dei galleggianti: era severamente vietato oltrepassarla per questioni di sicurezza poiché sempre quella parte maledetta aveva inghiottito molte persone.
Facilmente ed all'improvviso si formavano mulinelli che trascinavano dietro di sé, le povere vittime, restituendole cadaveri.
"Dopotutto" pensai" è un posto interessante!"
Decisi di sfatare quello che a mio parere era solo frutto di antiche superstizioni.
Niente mi faceva paura : il pericolo era così affascinante da essere anelato da me.
Più risultava alto il rischio e più mi spingeva alla sfida.
Con un album da disegno sotto il braccio e qualche matita, mi diressi al lago e, "presa in prestito" una barca, incominciai a remare verso la riva opposta, più veloce che mai per evitare di essere scoperto facendo fallire il mio progetto.
Che ragazzaccio ero!
Non pensavo alla preoccupazione che avrei dato ai miei genitori una volta che avrebbero scoperto la mia fuga.
Superai la metà del lago ed entrai nella zona maledetta.
L'acqua era cheta, formava solo qualche onda al passare della barca.
Già iniziava a deludermi la storia che avevo ascoltato: dov'erano queste onde?
Mi fermai un attimo, il sole era caldo in quel mese di maggio ed erano le due del pomeriggio.
Misi la mano destra nel lago per rinfrescarmi, fu allora che realtà o superstizione, sentii l'acqua volteggiare attorno alle mie dita e afferrare il polso cercando di risucchiare il mio braccio verso il fondo.
Ritirai la mano, contraddetto; mi voltai: alle mie spalle si stagliava la chiesa, la intravedevo in lontananza un po' nascosta dagli alberi.
Remai in fretta e raggiunsi la riva.
Ormeggiai la barca con una fune legandola ad un tronco grigio e secco... Tutti gli alberi lungo la sponda erano morti; restavano ancorati al terreno per mezzo delle radici ma erano ormai delle carcasse di piante, alcuni erano tarlati, altri erano cavi, tutti erano grigi.
L'acqua a riva era limpida e trasparente e si muoveva lambendo le lisce pietre; il sole si rispecchiava splendido sul lago con mille luccichii, una brezza impercettibile che aleggiava per contrastare il calore dei raggi.
Il mio cuore batteva un po' più veloce del solito, lo attribuii all'impressione datami dal racconto del professor De Vincentis.
Sedetti per terra e disegnai il primo schizzo del lago ed i suoi alberi morti, poi mi diressi verso la chiesa.
L'edificio sconsacrato si ergeva ad una distanza di 500 metri.
Una coppia di finte colonne circondava il portone d'entrata in massiccio legno scuro.
Sovrastava l'intera facciata il timpano con l'immagine sacra del Cristo, la mano destra alzata per la benedizione.
Una parte del dipinto era stata rimossa dagli agenti esterni.
Quando accostai la porta per entrare, il lungo gemito fece eco all'interno e fu attutito all'esterno dall'aria - dicevo - solo in quel momento mi accorsi del motivo per cui inconsciamente ero nervoso...
Tutto era immerso in un silenzio irreale: non un canto di uccello, non il frinire di un grillo.
Tutto era immoto, tranne quella lieve brezza che si faceva sentire ad un ritmo regolare, quasi come fosse il respiro di una persona.
Quel nervosismo si trasformò in compiacimento: la cosa si prospettava meglio di quel che mi aspettavo.
All'interno filtrava poca luce dalle vetrate colorate ma quando le pupille si abituarono alla semioscurità, scorsi le tre navate suddivise da due file di colonne enormi; basti pensare che il mio abbraccio ne conteneva solo la metà.
Erano di grigio marmo liscio, poste su un alto basamento che arrivava all'altezza dei miei fianchi.
Nella zona superiore alle navate laterali c'era il matroneo.( Zona riservata alle donne)
Lungo i lati vi erano diverse cappelle dedicate ai santi, il soffitto era dipinto con colori nitidi rappresentanti miracoli, piccoli putti adagiati su nubi bianche.
Quando passai vicino al confessionale ebbi come la sensazione che qualcuno mi stesse spiando, spostai la tendina amaranto...

"Racconti del terrore."  #1 in BRIVIDO #1in SHIVER #1in ORRORE #1 in SHORT Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora