XIV secolo:
Sono tornato in chiesa: dovevo dare sepoltura al mio amico.
L'ho trascinato lungo il pavimento sino all'imboccatura dell'entrata nella cripta.
Sono sceso per accendere il lume ad olio appeso al soffitto del mausoleo e con grande fatica ho portato di sotto, il corpo del mio amico.
L'ho riposto nella tomba centrale , sopra i resti degli altri complici.
Ho chiuso il coperchio e mi sono fermato a dire una preghiera per tutti questi morti.
Ho pianto disperatamente, i singhiozzi mi impedivano quasi di respirare.
Disgusto, colpa, disperazione, pentimento, rimorso.
Mentre ero inginocchiato, ho girato la testa e qualcosa ha attirato la mia attenzione: poco più in là, alla mia sinistra, giaceva al suolo un altro corpo.
Mi sono avvicinato: era il capo!
Era irriconoscibile; pareva gli avessero succhiato la vita: il viso era raggrinzito, il corpo scheletrico, la pelle aderiva alle ossa, senza più muscolatura.
Le sue dita sottili segnavano i frammenti delle falangi; la mano destra stringeva ancora il sacchetto con i denari.
Qualcuno dietro di me ha emesso un sospiro, rivelando la sua presenza.
L'assassino non era il mio capo!
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"Racconti del terrore." #1 in BRIVIDO #1in SHIVER #1in ORRORE #1 in SHORT
TerrorSi tratta di una mia personale raccolta di racconti di fantasmi. ( Stile Gotico, quello che adoro. ) Un quaderno pieno di storie inventate da me nel corso degli anni, con la speranza un giorno, di poter avere qualcuno che le leggesse con piacere. ...