Capitolo 29

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La radio è accesa, c'è un programma in cui si parla di un fatto di cronaca; sono ancora in dormiveglia, non riesco ad aprire gli occhi ma la mia mente registra le parole che sto ascoltando:

<È ancora un giallo irrisolto quello dell'ospedale San *.

Le condizioni di Stefania Balboni... >

"Sono io!"

<... trovata in fin di vita nell'obitorio del presidio sopracitato, sono stazionarie. Ancora non sono riusciti ad ottenere una sua dichiarazione. La camera della donna è piantonata da una guardia 24 ore su 24 per la protezione della testimone.

Non vediamo l'ora di aggiungere il tassello della sua deposizione per avere nuovi elementi, in questa storia misteriosa, che ci aiuti a scoprire l'assassino, o meglio: la presunta assassina.

Ricordiamo in breve l'accaduto: è la notte del 27 ottobre 2018, Giuliano Rizzo si trova ospedalizzato a causa di un collasso cardiaco e Sofia Mariani è ricoverata ad un piano inferiore, nel reparto infantile per una forte anemia.

La mamma della piccola riferisce che alle due  in punto del mattino, un'infermiera è entrata nella stanza spiegando che doveva fare un prelievo a sua figlia.

La donna è sicura dell'ora perché ha controllato sul display del suo cellulare.

Dice che subito dopo ha sentito tanto sonno e si è addormentata con la testa appoggiata al comodino.

L'ha svegliata un'altra infermiera al mattino, quando è passata per eseguire un ulteriore prelievo ed ha scoperto che il corpicino della bimba era ormai senza vita.

La madre della piccola paziente ha raccontato che qualche ora prima sua figlia era viva e che l'aveva svegliata una collega per farle un prelievo.

Il personale, scettico,  riferisce che quella notte c'erano due infermiere di turno nel reparto, entrambe di statura media, sul metro e sessanta, mentre la signora, seppur non ricordasse i tratti della persona che era entrata in camera, ricordava che quest'ultima era di statura più bassa.

Altro dato importante: non c'erano indicazioni mediche per un prelievo urgente, sicuramente la donna aveva sognato l'episodio.

Passiamo a Giuliano; una testimonianza simile viene dal paziente che condivideva la camera con il suddetto: ha dichiarato di essere stato svegliato dalla  lucina che un'infermiera aveva acceso per illuminare il letto del suo vicino.

Purtroppo la donna gli dava le spalle, non è riuscito a vederla in faccia ma anche lui conferma che l'operatrice era di statura bassa.

Lui non può corroborare il momento in cui tutto ciò è successo, non avendo controllato di persona, però dichiara che Giuliano, con voce assonnata aveva chiesto l'ora e la donna avevano risposto:

"Sono le due, devo farle un prelievo."

Le stesse parole... La stessa ora...

Sarei portato a pensare che due sconosciute, basse di statura, si siano introdotte contemporaneamente nelle camere dei due reparti... Mi sembra poco probabile, penso si tratti della stessa persona che ha visitato i pazienti intorno a quell'ora.

Questa è solo una mia deduzione...

Anche questa testimonianza resta incompleta come la precedente: il teste racconta di essersi  riaddormentato subito e pesantemente, non si è più accorto di nulla.

Ma passiamo a ciò che è successo il giorno seguente all'obitorio. >

"Giuliano è morto?" malgrado la posizione sdraiata nel letto sento la mia testa vorticare, ho la sensazione di cadere in un pozzo, sempre più giù.

"Giuliano  è deceduto. Io sono andata all'obitorio; qualcuno era con me e mi ha fatto entrare... Già, chi? Non ricordo."

                                    CONTINUA.

&quot;Racconti del terrore.&quot;  #1 in BRIVIDO #1in SHIVER #1in ORRORE #1 in SHORT Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora