Andrea ripose entrambi i cellulari sul comodino; controllò che segnassero la stessa ora e mise la sveglia per le h 3:08 del mattino perché voleva essere vigile se si fosse nuovamente verificato il fatto paranormale.
Spense la luce e si mise a dormire.***
Ore 3:08.
Il cellulare si accese; il ragazzo lo prese tra le mani, spense l'allarme e lo posò di fianco a quello di Elisa.
Rimase al buio con gli occhi chiusi, in attesa.Nell'oscurità udì un suono: il rumore che fa una goccia quando cade dal rubinetto chiuso male e batte su una superficie.
<Plic! Plic!>
Andrea tese l'orecchio; sì, non si sbagliava, forse aveva cominciato a piovere.
Allungò la mano ed accese l'abat-jour.
Sul pavimento c'era una larga macchia scura al centro della quale cadeva una goccia: si trattava di un liquido viscoso, pareva sangue.
Il giovane alzò lo sguardo, molto lentamente, vide un'ombra indefinita fluttuare nell'aria; era la sagoma di una persona magra, dalla punta dei suoi piedi stillava il fluido.
L'ombra gli saltò addosso posandosi sul petto; il ragazzo sentì il respiro bloccato, la creatura era molto pesante.
In quello che avrebbe dovuto essere il viso, brillavano bianche, le orbite senza pupille, come se fossero rivolte all'indietro.
L'ombra allargò le sue braccia, piccole gocce cominciarono a cadere dai suoi polsi, inumidendo le lenzuola.
Le dita delle mani erano sottili e lunghe; l'essere le strinse attorno al collo del giovane.Andrea era paralizzato da quel demone che lo teneva assoggettato, in suo potere.
Il cellulare di Elisa squillò.
Il cellulare di Elisa era spento.
L'ombra lasciò la presa nell'intento di recuperare il telefonino; questo volò oltre la finestra della camera, rompendo il vetro.
I genitori di Andrea accorsero, allarmati dal rumore.
Il ragazzo tossiva convulsamente.
L'ombra si era dileguata."Andrea, stai bene?" chiese suo padre.
Il giovane stava per raccontare ciò che gli era accaduto ma vide il vetro intatto ed i due cellulari sopra il comodino.
Questo lo notò mentre sua madre apriva la finestra, chiedendo:
"Cosa si è rotto? E cos'è questo odore?"
"Sembra carne in decomposizione!" aggiunse suo padre.
"Non riesco a capire. Non so, dormivo." rispose lui, totalmente confuso.
L'odore era davvero nauseabondo.
"Domani indagheremo. Figliolo, questa notte sarà meglio che tu ti trasferisca a dormire sul divano."
Così fece Andrea.Accese la televisione e cercò un film da guardare, non aveva più sonno.
Aveva controllato i due cellulari ma non risultava alcuna chiamata.
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"Racconti del terrore." #1 in BRIVIDO #1in SHIVER #1in ORRORE #1 in SHORT
TerrorSi tratta di una mia personale raccolta di racconti di fantasmi. ( Stile Gotico, quello che adoro. ) Un quaderno pieno di storie inventate da me nel corso degli anni, con la speranza un giorno, di poter avere qualcuno che le leggesse con piacere. ...