Capitolo 37

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Siamo seduti nel furgone; vorrei fare delle domande alle gemelle, voglio capire: cosa ci faccio lì chi o cosa sono ora.

Guardo la piccola Sofia, so come si chiama perché ho sentito nominare il suo nome ma non l'avevo mai vista prima; sembra felice e molto a suo agio; io, invece, sono confuso.

Totalmente disorientato.

Fiammetta pare leggermi nei pensieri:

"Mi hai chiesto tu di renderti un non-morto."

La guardo stranito.

"Non ho mai affrontato l'argomento <vampiri> con te. "

"Non lo ricordi ma ne abbiamo parlato.

Tu sai che un vampiro non può entrare in una casa senza il permesso di colui che ci vive dentro?

Avevamo già cercato un approccio con il pretesto di chiedere dello zucchero, (cap. 3) ma tu ci hai fatto restare fuori, oltre la soglia.

Poi abbiamo provato ad avvicinarti con la scusa di chiedere il tuo aiuto perché Vittoria era febbricitante."

"Scusami se ti ho morso il collo. "  la interrompe l'altra gemella "Non ho saputo resistere all'odore del sangue." emette un risolino divertito.

"Quella sera mi hai dato il permesso di entrare in casa per prenderti le chiavi della tua auto. "continua Fiammetta.

" Le notti precedenti eravamo rimaste fuori dalla finestra a controllarti: avevi ragione di dubitare dei tuoi ricordi, le alette della persiana (cap 2) non le avevi aperte tu.

Noi fluttuavamo, trasformate in pipistrelli, davanti la tua finestra cercando di condizionare la tua volontà affinché ci aprissi la porta per farci entrare, ma senza alcun esito. (cap 5)

Dopo l'episodio di Vittoria, grazie al tuo permesso, ho potuto raggiungerti nella tua camera da letto durante le ore notturne; ricordi di avere avuto un incubo?(cap 11)

Io ero realmente accanto a te ed abbiamo parlato: ti ho chiesto quale fosse la tua paura più grande e mi hai risposto: la morte.

Io ti ho aiutato a sconfiggerla."

Sconcerto, imbarazzo, angoscia di non rammentare nulla.

" Sofia, invece, ha accettato subito di abbandonare la sua famiglia per restare accanto a me." dice Vittoria, stringendo la mano della sua nuova amica.

" I miei genitori non mi amavano; la mia scomparsa sarà un sollievo per loro... Non ho chiesto io, di nascere: è stato un loro errore che hanno sempre fatto ricadere su di me." aggiunge quest'ultima.

Gli occhi nerissimi della bimba brillano dalla rabbia, i capelli bruni scendono scarmigliati sul visetto pallido. Sembra un piccolo angelo, non posso credere che i suoi genitori la rifiutino così come lei asserisce.

" Non puoi dire una cosa del genere, sono sicuro che ti sbagli." replico.

"La frase :<Noi non ti volevamo. > è più che chiara." ribatte lei sostenendo il mio sguardo.

Non ho parole.

"Tra me e Sofia c'è stata un'intesa al primo sguardo... Così piccola eppure così maliziosa. Ho subito pensato che doveva essere mia." la vampira si gira a sfiorare le labbra della sua compagna.

Spalanco gli occhi inorridito, spostando lo sguardo su Fiammetta, lei scoppia a ridere:

" No! Non ti ho vampirizzato per averti come amante al mio fianco."

Sento i miei muscoli rilassarsi.

Emiliana e Marco ci hanno fatto da genitori per alcuni anni" mi spiega "hanno deciso di restare umani; adesso vogliono creare una famiglia con veri figli, concepiti da loro e ci abbandoneranno per seguire i loro progetti.

Noi siamo imprigionate in questi corpi di bambina ed abbiamo bisogno di un adulto che ci affianchi, un tutore, un genitore.

"Perché proprio io?" chiedo.

"Come avevo già detto: sono pochi gli eletti, non possiamo rendere tutti quelli che mordiamo, dei <nosferatu>.

Tu e Sofia avete qualcosa in comune che ci ha permesso di scegliervi."

"Cosa potrei mai avere in comune con questa bambina?"

&quot;Racconti del terrore.&quot;  #1 in BRIVIDO #1in SHIVER #1in ORRORE #1 in SHORT Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora