Laura non riuscì più a dormire per lo spavento: pensava al falso allarme che aveva dato, si era sentita una stupida e se ne vergognava.
Sicuramente era un sogno fatto in dormiveglia, così reale come quello fatto la notte precedente.
Alle sei del mattino non ne poteva più di stare nel letto a rimuginare e si alzò per prepararsi un buon caffè.*********************************
26 dicembre:
Laura aprì le persiane della cucina: il cielo era completamente nero e notò con piacere, miriadi di stelle.
In città l'illuminazione era eccessiva ed i numerosi palazzi impedivano la vista della volta celeste nella sua interezza.
Respirò l'aria gelida e piacevole, richiuse la finestra rabbrividendo un pò.
Intanto dalla caffettiera si diffondeva nell'aria l'aroma del caffè.
La donna versò il liquido bollente in una tazzina ed aggiunse del miele; mentre girava il cucchiaino, questo tintinnava toccando le pareti del recipiente.
Laura era persa nei suoi pensieri, nei suoi dubbi.
Una risata sommessa la riportò alla realtà: Nino si era svegliato.
La donna si diresse verso la camera del figlio ma si accorse che il suono proveniva dalle sue spalle, nel corridoio; cambiò direzione e seguì il suono della risata.
Adesso proveniva dal salone.
Accese le luci, da dietro il divano sbucò volando il papero, quello con il cappello rosso.
Con quattro falcate veloci raggiunse il divano e si sporse per acciuffare il bambino nascosto dietro di esso.
"Preso!" urlò, ma le sue mani brandirono l'aria.
Il papero era a terra e Nino non c'era.
Di nuovo la risata del piccolo alle sue spalle.
"Come avrà fatto ad allontanarsi così in fretta?" pensò.
Sentì il rumore dei piedini scalzi che picchiettavano il pavimento nella fuga verso un nuovo nascondiglio.
"Adesso ti acchiappo!" lo minacciò scherzando.
Sentì la risata divertita del bimbo che si rifugiava nella sua cameretta.
Nella semioscurità intravide la sua sagoma scura e lo raggiunse.
"Preso!" urlò, mentre seduta a terra gli faceva il solletico sulla pancia.
Pietro apparve sulla soglia ed accese la luce.
"Ti abbiamo svegliato? Scusami." esclamò Laura.
"Cosa stai facendo lì per terra?" chiese il marito con voce roca ed assonnata.
Laura si ritrovò seduta sul pavimento.
Era sola.
Era confusa.
Alzò lo sguardo ed intravide Nino che dormiva sotto le coperte.
"No, niente..." balbettó " Cercavo uno dei paperi che ieri sera non trovavo, pensavo di averlo visto qui sotto..."
Non voleva fare la figura della stupida per la seconda volta nel giro di poche ore.
"Il caffè è pronto se lo vuoi." propose al marito, cercò di camminare disinvoltamente mentre sentiva che le gambe le tremavano.
Pietro non si accorse del suo nervosismo, dopo il caffè si recò in bagno e poi avrebbe continuato con il suo libro.
"Vai a riposarti Laura, Nino dorme ancora, io devo finire almeno un capitolo oggi, se non fossi stato così indietro con la stesura, sarei tornato anch'io a letto."
Diede un bacio sulla guancia della moglie e si congedò.
Laura si sentiva davvero esausta, avrebbe fatto come gli aveva suggerito suo marito ma udì suo figlio chiamarlo dalla stanza da letto.
"Mamma!"
Questa volta era davvero sveglio.
"Arrivo amore!" urlò e si diresse alla volta della camera.
Quando arrivò sulla soglia, premette l'interruttore per illuminare la stanza.
Nino era accoccolato sul cuscino, aveva le labbra rosse socchiuse, il visino d'angelo con le lunghe ciglia chiuse nell'atto di dormire.
"Mamma!"
La voce di bimbo proveniva dalle sue spalle.
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"Racconti del terrore." #1 in BRIVIDO #1in SHIVER #1in ORRORE #1 in SHORT
TerrorSi tratta di una mia personale raccolta di racconti di fantasmi. ( Stile Gotico, quello che adoro. ) Un quaderno pieno di storie inventate da me nel corso degli anni, con la speranza un giorno, di poter avere qualcuno che le leggesse con piacere. ...