22 : " L'ombra."

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"Sono soddisfatto!" esclamò Andrea mentre schiacciava la freccetta e sul display appariva < Invio messaggio>.

"Adesso aspettiamo di sapere da Miguel, cosa riuscirà a scoprire... Sono alcuni giorni che non ci rechiamo al cimitero."

Laura lo guardò negli occhi con un'espressione cupa mentre la sua voce non nascose il senso di colpa che le attanagliava il cuore:

"Ho avuto tanta paura quel giorno. Perché riuscivamo a sentire Elisa che cantava? Perché non ci ha rivelato ciò che voleva dirci, in quel momento? È davvero importante cercare di comprendere il messaggio del cellulare? E chi erano quelle entità che mi chiedevano aiuto?" rimase in silenzio dopo un sospiro pieno di tristezza, due lacrime scivolarono lungo le gote.

Andrea si avvicinò a lei, voleva consolarla ma non sapeva che fare né cosa dirle.

"Sono successe altre cose strane nella camera di Elisa?" chiese lui.

"Non mi pare, o perlomeno non mi sono accorta; però questa notte mi è capitato qualcosa... O forse l'ho solo sognato: mi sono svegliata tremando di freddo, ho aperto gli occhi ed allungato le mani per afferrare le coperte.

La mia camera è rischiarata da lampioni posti lungo la via ma, nell'alzarmi e rimettermi giù mi sono accorta che qualcosa occultava la luce, di fianco al mio letto.

Ho volto lo sguardo e mi è parso di vedere un'ombra, una sagoma umana.

Ho acceso la lampada sul comodino, pensavo fosse mia mamma, ma la luce non ha rivelato alcuna presenza.

Ero in dormiveglia, magari stavo ancora sognando. E a te è successo qualcosa di inusuale?"

Andrea ci pensò su:

"No... Sono contento di averti conosciuta, non so come avrei potuto affrontare da solo la perdita di Elisa."

Si avvicinò ancora di più al viso di lei, con la voglia di baciarla.
Laura restò in attesa ma nel momento in cui stava per sfiorarle le labbra, la ragazza si ritrasse.

"Sei minorenne." gli disse: " Meglio restare amici."

Andrea sentì le guance bruciargli:

"Sarà meglio che vada." replicò lui, malcelando il suo disappunto.

"Ci vediamo domani?" chiese lei.

"Penso di sì." le rispose.

In quel momento si sentiva umiliato o... non sapeva decifrare il sentimento che stava provando.

"Andrea aspetta!" lo chiamò premurosamente.

Il ragazzo si voltò a guardarla.

"Io non sono Elisa. Elisa non c'è più! Io sono Laura."

La sua voce vibrava d'emozione.

Andrea fece un cenno d'assenso con la testa:

"A domani, Laura."

Il suo cuore batteva forte; quelle parole lo avevano colpito come una stilettata.

"Mi sto innamorando di lei o vedo davvero Elisa, quando la guardo negli occhi?" pensò confuso.

&quot;Racconti del terrore.&quot;  #1 in BRIVIDO #1in SHIVER #1in ORRORE #1 in SHORT Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora