Everything means nothing if I can't have you ||Shawn Mendes||

1. Audi

Author's note: innanzitutto grazie mille per aver scelto di leggere questa fan fiction spero che la storyline sia di vostro gradimento! Però vi flip avvisare che questa storia è stata scritta anni fa e ci sono tanti errori grammaticali e di battitura, quindi siate clementi vi prego🤍
Revisionerò tutto appena ho un po' di tempo, grazie e buona lettura!
-V

Personaggi principali

Shawn come Shawn Mendes

Kelsey come Selena Gomez

Jennifer come Theresa Marie Mingus

Charlie come Charlie Puth

Zedd come Anton Zaslaski (Zedd)
(Ne scoprite altri via via. No spoiler!)

Il picchiettio delle goccia di pioggia, interrompe il mio sonno.
Mi volto verso il comodino e guardo la sveglia.
Segna le 7:27 del mattino ed è domenica.
Mi alzo dal letto per ammirare la gentile pioggia d'estate.
La trovo davvero affascinante.
La piovosità qui a Pickering è quasi quotidianità.

Mi ritrovo a fissare le pareti lillà, ricoperte da frasi scritte in pennarello indelebile.
Mi fanno stare così bene.

Dopo dieci minuti abbondanti, decido di alzarmi, vestirmi e dare una mano in casa a mia madre.

«A che ora sei andata a letto ieri sera?»chiede mia mamma mentre mi passa le posate appena lavate, pronte per essere asciugate.
«Alle due.» risposi.
«Mi spieghi che fai fino a quell'ora?» mi chiede guardandomi con quegli occhi di quel marrone intenso.
Non le rispondo perché sa perfettamente la risposta alla domanda.
Musica, musica e musica.
Ormai è l'unica cosa che riesco a fare in questi giorni.
Mi sono messa in testa che devo rispolverare un po' i miei gusti musicali e aprirmi a nuovi orizzonti dalla quale prendere ispirazione.
Inoltre sto scrivendo qualcosina che rimarrà nel mio piccolo ma che mi aiuta a star bene con me stessa.
Mentre asciugo un cucchiaio, vedo il mio volto riflesso nella posata argentata e Dio, ho delle occhiaie da far paura.

Sento delle voci familiari, così scatto verso le porte in vetro in cucina e sbircio fuori dalle vetrate appannate.
Vedo la mia vicina abbracciare un uomo o un ragazzo, non si riesce a capire molto bene, ma dal abbigliamento sembra molto giovanile.
È incappucciato, mentre il marito della vicina, prende i borsoni dalla macchina del nuovo arrivato a me sconosciuto, da una Audi S5 ABT nera.

«Che c'è?» chiede mia mamma.
«Ma niente, qualcuno è venuto a trovare i nostri vicini.» dico.

Per l'intero pomeriggio mi tengo impegnata a leggere un libro che Jennifer mi ha consigliato dicendomi : «Devi assolutamente leggerlo! È il tuo genere, più romantico di così non si può!».
Dopo una cinquantina di pagine lette decido di chiudere il libro che via via si faceva sempre più intrigante nella quale finalmente i due coinquilini universitari capiscono che alla fin fine non si erano indifferenti per nulla.
Mi infilo le mie Vans malconcia che imploravano pietà e scendo velocemente le scale.

«Mamma io esco! » avviso prendendo le chiavi.
«Si ma portati l'ombrello.» urla dalla cucina.
«Si si.» dico prima di chiudere la porta.

Così mi infilo le cuffie alle orecchie, apro l'ombrello e mi incammino.
Mentre percorro i primissimi metri del vicinato i miei occhi notano una cosa : L'Audi non c'è più.

Bene, rimarrà un mistero.