55. Shampoo

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Prendo il telefono di Shawn e sperando che non abbia cambiato la password cerco di sbloccare il telefono.
Continuo a dargli occhiate veloci con la speranza che si risvegli.
È così pallido cazzo.
Quando gli do l'ennesima occhiata lo vedo muovere le palpebra.
«Shawn!» dico avvicinandomi a lui.
Lo vedo aprire gli occhi a fatica e finalmente mi guarda.
Ha gli arrossati e lucidi.
«Kels?» chiede come se avesse un miraggio.
Mio Dio. Sia lodato Jesu Cristo.
Il mio nome sulle sue labbra ha un suono così diverso.
«Oh mio Dio, Shawn!» grido mettendomi in modo che lui mi veda.
«Grazie al Signore!» dico per poi circondare il suo collo con il braccio sinistro e chinarmi fino a sentirmi vicina a lui, con la fronte che tocca il pavimento freddo mentre le mie labbra sfiorano il suo orecchio.
Scoppio in un pianto liberatorio.
Non ci posso credere, ditemi che è un incubo.

«Shhh.» dice accarezzandomi la schiena per poi alzare la sua schiena da terra così alzando anche me.
Mi allontano il giusto per guardarlo negli occhi arrossati ancora sotto effetto della canna o meglio dire canne?
Faccio sciovolare le mani sulle su spalle.
«Sei veramente qui.» afferma continuandomi a guardare incredulo, mentre la sua parlata e molto lenta.
«Sì sono qui Peter.» lo sento sussultare sentendo che ho usato il suo secondo nome.
«Io, io, io pensavo che tu...che tu... io... io non sapevo» dico guardandolo con le lacrime che non smettono di rigarmi il viso.
«Sh, vieni qui.» dice allacciando le braccia attorno i miei fianchi per poi attirami verso di lui.

Ho dannatamente bisogno di sentirlo vicino a me.

Così lo scavalco con una gamba e mi metto a cavalcioni per poi abbracciarlo e far sì che i nostri petti si uniscano.
Continuo a singhiozzare nel incavo del suo collo.
Una sua mano mi accarezza la schiena mentre l'altra è tra i miei capelli.
Quanto mi sono mancate le sue mani grandi, penso mentre l'odore di canna punzecchia le mie narici.
Prendo dei respiri profondi e cerco di calmarmi.

Mi stacco piano da lui, mentre lui sembra contrariato.
I suoi occhi sembrano pendere dalle mie labbra.

«Shawn mi dici che cazzo hai nella testa?!» lo rimprovero guardando il posacenere sul bordo della vasca.
«Ne avevo bisogno.» dice cercando di giustificarsi ma il problema che non è una giustificazione valida per cannarsi.
«Senti Shawn, non ho voglia di sentire queste giustificazioni del cazzo.» dico così incazzata che potrei tirargli uno schiaffo, uno di quelli potenti.
Mi alzo da sopra di lui e lui mi prende per il polso e leggo la paura nei suoi occhi.
«Shawn hai bisogno di una doccia.» dico guardandolo.
È ridotto proprio male.
Così lascia la presa.
Mi sporgo per chiudere il tappo della vasca ed aprire l'acqua.
«Intanto che si riempie, togliti la camicia e i jeans, io vado a buttare sta schifezza perché non riesco a respirare qua dentro e ti porto dei vestiti puliti.» gli dico mentre prendo il posacenere con 4 mozziconi e molta cenere.
«Che schifo.» dico uscendo dal bagno tossendo.


SHAWN's POV

Non riesco a crederci. È qui.
Ma che ci fa qui? Sapeva che ero qui o è una coincidenza?
Mi fa male sentirla tirare su con il naso mentre se ne va in cucina e solo quando la guardo uscire dal bagno mi rendo conto che sta indossando solo una mia felpa.
Sorrido istintivamente.

Mi spoglio lasciandomi solo i boxer.
Appena entro dentro la vasca ormai piena, i miei muscoli si rilassano.
Mi ha appena sorpreso a fumare, cosa starà a pensando di me?
«Ecco questi sono i vestiti puliti.» dice mentre li posa sopra gli asciugamani ripiegati sul mobiletto.
«Grazie.» dico guardandola mentre lei continua a fissarmi.
Amo quando mi guarda in quel modo e sostiene lo sguardo senza problemi.
Devo dire che è proprio incazzata. Non ho mai sentito così tante parolacce uscire dalla sua bocca.
È così sexy da arrabbiata.

«Shawn perché?» chiede, mettendosi a sedere vicino alla vasca.
«Cosa?» chiedo confuso. Non riesco ancora a pensare lucidamente.
«Perché ti sei dato alla cannabis?» chiede con un tono deluso.
«Perché ho degli attacchi di ansia, soprattutto quando non ci sei tu e io ne ho bisogno per calmarmi.» dico rivendo tutto all'interno della mi mente.
«Shawn non ne hai bisogno, quella roba ti brucia i neuroni e basta. Ci sono cure migliori e te lo dice una che ci è passata...» dice.
Dimenticavo che ci è passata anche lei nel periodo prima dell'operazione, io non ero lì, solo Charlie gli è stato vicino.
«Da quanto hai iniziato?» chiede guardandomi negli occhi.
«Da circa sei mesi.» confesso. Non è colpa mia se quando mi ha lasciato mi sono sentito così perso.
Vado un po' più in giù con il sedere così fa far sì che possa portare la testa in dietro e bagnarmi i capelli.
«Mio Dio, Shawn, devi smetterla.» dice in preda alla rabbia.
Leggo rabbia ma anche preoccupazione nei suoi occhi.
Continuo a chiedermi, che ci fa qui?
«Shawn perché non mi ha scritto? Perché non mi hai chiamata?» chiede mettendo i gomiti al bordo della vasca.
«Perché... Non lo so, ero così ferito dopo aver ascoltato l'album.» dico.
«Non era mi intenzione Shawn. Lo sai.» dice allungando il braccio per prendere il suo shampoo ai frutti di bosco.
«Se solo fossi venuto al check, ti avrei spiegato ogni singolo dettaglio di ogni canzone.» dice versando una generosa dose nella mano per poi avvicinarsi a me ed iniziare a toccarmi i capelli, sotto il mio sguardo attento.
Inizia a massaggiarmi la cute con movimenti circolare ed io mi lascio andare sotto a quel tocco leggero e rilassante.
«Lo so Kels. Non sai quanto me ne pento. Ma dopo aver ascoltato il tutto ho capito quanto non ti ho rivolto le giuste attenzioni. Ero troppo preso dalle feste Vip, alcool... Mentre tu..» dico guardandola.
Si ferma e aspetta che finisca.
«Tu mi amavi con tutta te stessa, mi amavi così tanto che riuscivi a sminuire te stessa pensando che forse dovevi diventare come lei.» le dico.
Vedo il suo volto rattristirsi .
Si morde l'interno guancia e riprende a massaggiarmi la cute e passare le dita tra i miei capelli come per sciogliere i nodi.
Le afferro una mano piena di schiuma, gliela infilo dentro l'acqua, sciacquandogliela per poi portarmela sulla guancia.
Chiudo gli occhi godendomi io suo tocco freddo nonostante gliela abbia sciacquata nell'acqua calda.
Le sue mani sono fredde 365 giorni l'anno e le amo, troppo, soprattutto quando sono sulla mi schiena e mi regalo quei brividi.
Apro gli occhi e la trovo con le labbra leggermente aperte.
Vedo che il suo petto si alza e abbassa più velocemente di prima.
Tenendola ancora sulla mia guancia mi giro di poco per poi posare un un bacio sul palmo.
La vedo prendere un grande respiro e per un attimo sembra trattenerlo sorpresa dal gesto.
Me la riappoggio sulla guancia facendola scorrere più in giù e sento che mi accarezza la mascella con il pollice.
Sorrido.

«Mi sei mancata Kels.» dico.
Sembra ancora presa a guadare la sua mano sotto la mia.
«Shawn ti ho aspettato. Speravo in una chiamata, in un messaggio. Aspettavo che tu venissi da me, che venissi a riprendermi. Ma come vedi sono venuta io come tutte le altre volte. Però questa volta è stata una coincidenza perché non sapevo che tu fossi qui.» dice sincera.
«Lo so piccola, ti prego perdonami.» le chiedo portando la sua mano sulla mia altra guancia.
«Ti ho perdonato fin troppe volte. Ora vai giù.» dice facendomi segno di buttare all'indietro la testa.
Così lo faccio e lei infila entrambe le mani dentro l'acqua impegnata a sciacquarmi i cappelli dal suo shampoo. Profumerò di lei.
Mi concedo di guardarla da sotto.
Si sporge ci metà busto e si sposta i capelli su una spalla.
Continua a toccarmi i capelli mentre a me sorge una voglia di prenderla e farla entrare nella vasca, a cavalcioni su di me, come prima e baciarla fino a domani mattina.
Mi tiro su e mi faccio più vicino, intrappolo il suo viso tra le mie mani bagnate e poso la fronte sulla sua, e struscio la punta del naso al suo.
La vedo guardare le mie labbra aprendo le sue leggermente, come se fosse in difficoltà a respirare poi alza lo sguardo e mi guarda.
Mi avvicino di un'altro po e lei subito si allontana.
«No Shawn, non puoi, soprattutto ora che hai fumato e potrei letteralmente vomitarti addosso.» dice.
So quanto odia l'odore del fumo e so quanto faccia schifo l'odore della canna.
«Come ti senti?» chiede preoccupata vedendo il mio sguardo perso.
A dire la verità, di merda.
«Meglio, ho solo un grandissimo mal di testa.» dico.
«Okay, mentre tu finisci, io vado a comprarti qualcosa in farmacia.» dice alzandosi dal pavimento.
«Non serve.» dico.
«Non dire cazzate, te ne sei fumati 4! Sei un cretino, un idiota!» esclama.
Ma come fa.. «Si ho contati i mozziconi.» dice come leggendomi la mente.
«Okay okay, ma giurami che non è un modo per andartene. Giurami che torni con le medicine.» dico spaventato del fatto che se ne potrebbe andare via senza dirmi niente.
«Certo che ritorn, non sono come te Shawn.» dice per poi aprire dietro la porta.
Infatti ha ragione, alla fin fine è sempre ritornata da me. Non come me. Sono uno stronzo.

Non riesco ancora a credere che lei sia venuta qua e per lo poi mi ha aiutato a farmi lo shampoo. Cosa ho fatto per meritarmi una ragazza come lei al mio fianco?

N/A: Allora che ne pensate?!😏 Commentate e votate!♥️
Sono sicura che state morendo dal curiosità. Quindi oggi faccio la brava e vi regalo un'altro capitolo, ma lo pubblico tra 30 minuti così vi lascio metabolizzare il tutto hahaha.
A tra poco xoxo

Everything means nothing if I can't have you ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora