76. Karen tears

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SHAWN's POV

Ormai il tour Europeo e Asiatico sono andati.
Mi sono fatto qualche tappa Europea come Italia e Spagna, e quelle tappe in cui non andavo sono stato bloccato in studio a lavorare.
La casa era vuota senza di lei e ciò rendeva tutto così angosciante.
Mi mancavano i suoi abbracci inaspettati da dietro, il suo resoconto della giornata, le sue coccole, le sue dita tra i miei capelli o sulla mia schiena, la sua mania dell'ordine, il sentirla canticchiare, il vederla scrivere sul suo quaderno dei testi mentre mordicchia la matita, il suo profumo sparso per la casa, le sue scarpe che dopo essersele tolte puntualmente sistema sempre vicino al letto, il profumo del suo shampoo sul mio cuscino...
Non riuscivo a non pensare a lei.
Mi sentivo così solo che spesso andavo a Pickering a dormire, nella mia vecchia stanza.

Ma ho girato l'Asia al suo fianco anche perché non me la sentivo di lasciarla andare sola anche se ci sarebbe stato Charlie con lei e poi non c'è l'avrei fatta a starle lontano ancora per altre settimane.
Abbiamo conosciuto nuove tradizioni e culture, assaggiato cibi nuovi, visitato luoghi paradisiaci e vissuto una realtà completamente diversa da quella Canadese e Americana.

Ieri sera c'è stata la seconda tappa qui in Canada.
Mi sto divertendo sul palco con lei ma soprattutto amo l'atmosfera che creiamo, amo i nostri sguardi e i nuotato sorrisi.
Visto che la tappa di domani l'altro ci sarà a Toronto siamo ritornati a casa nostra.

Kelsey fa un passo in avanti appena aperta la porta, chiude gli occhi e fa un grosso respiro.
«Mio Dio quanto mi è mancato l'odore di casa.» dice ancora con gli occhi chiusi.
Sorrido guardandola, immagino quanto le sia mancata casa nostra.

Subito vede delle cose che mia madre mi ha dato come uno specchio che non usava più per arricchire le nostre pareti di casa un poco spoglie anche se i quadri che affisso Kels con alcune nostre primissime foto, bastano per renderla bellissima.

«No! L'hai appesa?» chiede guardando il piccolo quadro che ho appeso sul muro dove è poggiata L testata del letto.
Sembra colpita, ha gli occhi che le brillano mentre guarda la rosa che le avevo regalato, appassita ma sempre bellissima, che simboleggia un po' il nostro amore e ci ricorda come tutto è iniziato.
«Sì è dritto?» chiedo abbracciandola da dietro, mentre metto il mento nel incavo del suo collo.
Chiudo gli occhi come lei ha fatto appena entrata in casa ed inalo il profumo dei suoi capelli.
Questo è il profumo che io chiamo casa. Lei è la mia casa, il suo cuore è la mi casa.
Mio Dio quanto la amo.
La amerò così intensamente fino al eterno. Sarà impossibile farmi cambiare idea.
Lei è e rimarrà il mio pensiero costante, il mio ossigeno e la mia vita. La mia vita sarebbe nulla senza di lei, lei riempie le mie giornate.
«È perfetto.» afferma allontanandosi il giusto per voltarsi e guardarmi per poi sfiorarmi le labbra con le sua.
Le sue labbra sono qualcosa di unico ed indescrivibile.
«Sai in tour con Zedd ho finito di produrre una canzone che avevo scritto quando ci eravamo presi una pausa. La vuoi sentire?» chiede.
Certo che la voglio sentire, voglio sentire ogni singolo pensiero che gli è passata per la testa in quel periodo.
«Certo.» dico sedendomi sul letto.
Così tira fuori il telefono dalla tasca e mentre si porta una ciocca dietro l'orecchio si siede accanto a me.
«Come si chiama?» chiedo curioso.
«Feel me.» dice dice mentre guarda lo schermo.
Neanche un secondo dopo fa partire la canzone.
Ho come un fastidio al petto, un fastidio che conosco molto bene. Ansia.
La sua voce parte subito, mio Dio è così bella, delicata, vellutata, di colori dolci ma di un suono mai sentito, ha anche quella profondità che serve per farti venire i brividi in un secondo.
Parte con il cantare «No one love you like I love you»
così vero, non troverò mai qualcuno che mi guardi come fa lei, mi guarda come se fossi l'uomo più bello di questo pianeta, nessuno che mi accarezzerà come solo lei sa fare, nessuno che sappia baciarmi come lei fa e nessuno che mi sostenga come solo lei può fare.
«I never put no one above you» verissimo per lei io sono sempre stata la sua priorità, non c'è stato un momento nella quale lei non fosse stata la prima a sostenermi.
«I gave you space and time» anche questo è vero, quando io mi sono calato nei panni di un coglione ed ero confuso tra lei, una ragazza pura e rara da drogate in tutto l'universo o Hailey Baldwin, una modella alla ricerca di un trampolino per lanciarsi tra le star di Los Angeles.
«And I'm still on your mind» Mio Dio quanto pensavo a lei, come non avrei potuto? Mi ricordo come se fosse stato ieri, tutte quelle nottate in piango con le dita che stringevano i miei capelli mentre il mio subconscio mi chiedeva il perché mi stessi facendo del male continuandola a ferire ed allontanarla da me.
«We were one in a million. Our love is hard to find...» canta a bassa voce.
La guardo e lei mi sorride.
Come dice lei, il nostro amore è difficile da trovare,  ci siamo fatti del male, o meglio dire: le ho fatto del male, ma alla fine è sempre ritornata da me.
«Do you stay up late just so you don't dream?» le Ho raccontato delle mie nottate insonni ma non le ho mai confessato che ogni volta che chiudevo gli occhi vedevo lei. Mi conosce troppo bene.
«Every time your lips touch another. I want you to feel me, I want you to feel me.» queste parole mi hanno scosso un po'. Mi fa subito pensare a una Kelsey sveglia a notte fonda che pensa alle mie labbra che toccano quelle di Hailey mentre il suo cuore spera che io al posto di vedere Hailey veda lei.
«Every time you dance with somebody. I want you to feel me, I want you to feel me.» ogni volta che andavo ad un pub e ballavo con lei il mio pensiero andava di Kelsey e la mi immaginazione mi portava a pensare come sarebbe stato se al posto del corpo di Hailey ci fosse stato quello di Kels, quel corpo con le curve al posto visto, quel corpo paradisiaco avvinghiati a me mentre la sento cantare a squarciagola.
«Do your days get a little bit lonely? Nights get a little bit colder? Are you a little bit louder? Days get a little bit longer?» ci ha azzeccato in pieno, anche lei si sentiva così?


Everything means nothing if I can't have you ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora