58. "I miss u"

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KELSEY's POV

«Da quanto sei qua?» gli chiedo mentre lui beve a grandi sorsi la medicina per poi fare una faccia disgustata.
Sembra un bambino che assapora una fetta di limone.
Cerco di contenere una risata.
«Non ridere delle mie disgrazie.» dice rimproverandomi.
«Bello mio, te la sei andata a cercare.» dico ridacchiando.
«Mi hai appena detto che sono bello.» dice facendomelo notare.
«Tanto non c'è bisogno che te lo dica, lo sai benissimo.» dico.
«Ma è sempre bellissimo sentirselo dire, soprattutto da te.» dice mentre passa le dita tra i capelli.
«Okay okay, andiamo a dormire.» dico balzando giù dallo sgabello.

Cosi andiamo nel l'enorme camera da letto, dove anche li c'e una vista mozzafiato.

Entrambi ci ritroviamo davanti alla parete in vetro, paralizzati dalla bellezza di tutte le luci artificiali che illuminano una città ormai dormiente visto che sono quasi le due del mattino.
La CN Tower è davvero immensamente maestosa.


SHAWN's POV

La vedo impegnata ad ammirare la città illuminata dalla CN TOWER, mentre io non riesco a toglierle gli occhi da dosso.
È a piedi scalzi, indossa solo una mia felpa, che devo dire: che è una di quelle che tengo nel angolo più remoto del mio armadio perché il grigio non mi fa impazzire, ma accidenti, su di lei è tutta un'altra storia.
Ha le dita coperte dalle maniche troppo lunghe, i capelli che si sono allungati tantissimo ricadono perfettamente lungo la sua schiena.
Grazie alla mi posizione riesco a guardare il suo viso di profilo e devo dire che i suoi lineamenti sono veramente mozzafiato, non ho mai visto un naso più perfetto del suo, mentre le ciglia sono così lunghe e ben curvate che non le serve metterci del mascara sopra, le sue pupille è le sue labbra coperte da uno strato sottile di burro di cacao, entrambe illuminate dalle luci della torre, sono arte, potrei starla a guardare per ore e nel frattempo scrivere un intero album. Lei è ma mia musa ispiratrice. "Why" "Lost In Japan" "Fallin' All In You" si commentano da sole.
La vedo portarsi il labbro inferiore tra i denti per poi umidirle un po'.
Odia averle secche e lo stesso è per me infatti nei primi tempi ho notato che i suoi baci mi aiutavano in questa cosa, poi amo avare il suo sapore sulle mie labbra. Il bacio è la cosa più bella del mondo. È davvero una sensazione indescrivibile, soprattutto mischiato a sguardi intensi e respiro affannosi.
«Che c'è?» chiede Kelsey distogliendomi dai miei pensieri sulle sue labbra.
«Oh niente. È solo che non riesco a distogliere lo guardo.» dico sincero stringendo le spalle.
Fa un sorriso compiaciuto e si fa piccola piccola nella mia felpa.
«Mi manchi.» le confesso.
La vedo alzare lo sguardo dai suoi piedi e guardarmi.
La vedo indecisa sul da farsi.
«Anche a me.» dice cogliendomi di sprovvista.
Cosa? Ho sentito bene? L'ha detto? E io che pensavo che non avrebbe mai confessato.
Mi avvicino a lei.
Non ho mai detto quanto io ami la sua statura non troppo bassa ma neanche troppo alta per me, è circa 1 e 75 mentre io sono 1 e 88.
Circondo la sua vita con le braccia e la tiro più vicina a me.
«Ci avevo perso le speranze.» le confesso.
«In cosa?» chiede sorridendomi.
«Che lo dicessi.» dico avvicinandomi bruscamente alle sue labbra.
«Shawn non possiamo. I baci non risolvono i problemi.» dice mentre mentre passa il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
«Neanche standoci lontani e comportandoci da sconosciuti.» le dico.
La vedo lottare duramente con se stessa, per resistere e non guardarmi più le labbra.
«Infatti ne parleremo più con calma in California.» dice con un tono deciso.
«Di cosa vuoi parlare Kels? Io ti amo tu ami me, è inutile continuare con questa pausa.» dico sbuffando.
«Infatti la pausa non è per noi ma per te. È perché tu capisca come si faccia il fidanzato e come ci si sente ad essere messi da parte.» dice.
Rimango senza parole difronte alla freddezza con cui lo dice.
«È per questo che domani parto per la Francia e subito il giorno dopo vado in Messico con i miei amici. Farò ciò che fai tu, ovvero divertirmi con i miei amici, senza pensare a nessuno.» dice.
Aspetta aspetta, domani? Francia? Messico?
«Domani quando?» chiedo.
«Presto, infatti mi conviene mettermi a dormire che gli aerei non aspettano me.» dice staccandosi da me per poi raggiungere il letto.
«Se vuoi ti accompagno in aeroporto.» dico offrendomi.
«Tranquillo, Jus ha organizzato tutto.» dice.
Chi cazzo è Jus? Il suo nuovo manager? Oh è... Bieber?!
«Chi cazzo è Jus?» chiedo irritato.
Ti prego dimmi che è un fruttivendolo, un postino, il personaggio  di Colpa delle Stelle ma non Bieber.
"Quello di Colpa delle Stelle si chiamava Gus non Jus." Mi ricorda il mio subconscio.
"Fa lo stesso, sperarci non costa niente no?"
Controbatto.

Everything means nothing if I can't have you ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora