10. A kiss

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Tiro in sospiro di sollievo strofinando il panno su delle macchie di caffè sui vari tavoli, pensando a domani.
Finalmente io e Jen partiremo per le Bahamas.
Tutto cioè è così elettrizzante ma se mi petto pure a pensare che avremo la compagnia dei due fratelli Mendes e dei suoi amici, mi prende la tachicardia.

Mi fa piacere il fatto che sarò in grado di passare del tempo con loro in un posto che non sia casa nostra o il vicinato ma pensare che mi presenterà ai suoi amici o solo il fatto che lo staff che lavora in albergo ci vedrà assieme mi prende un po' l'ansia.

Scuoto la testa per scacciare via le mie ansie e i castelli in aria che mi sto facendo ed è meglio così perché può finire che non ci becchiamo nemmeno e loro passino il tempo solo con i loro amici.

Prendo le due tazze lasciate dai ultimi clienti e le porto al bancone.

«Queste sono le ultime.» dico guardando Jennifer che nel frattempo è impegnata a scrivere sul suo taccuino.
«Mmm lascia lì.» dice ignorando il mio sguardo.
Poso anche lo straccio sul ripiano in marmo nero e mi siedo su uno dei tanto sgabelli piazzati attorno alla postazione caffetteria.
«Che stai scrivendo?» le chiede allungandomi per poter sbirciare.
«Quanti paia di costumi hai messo nella valigia?» mi chiede mordicchiando la punta del tappo della penna.
«Non ci credo. Stai scribe no la lists della code da letters in valigia?!» chiedo incredula anche se non dovrei meravigliarmi del suo fare le cose al ultimo, ormai dovrei sapere che lei sarebbe in grado di fare le valigie la mattina della partenza.
«Fai vedere.» dico rubandogli il taccuino sulla quale dove solitamente vengono scritti gli ordini e non la lista di cose da portare nelle Bahamas.
«Jen lo sai che non puoi portare tutte queste cose vero? Così sfori i kili massimi per valigia e ti toccherà buttare roba.» l'avverto.
«Ecco perché ho una esperta migliore amica che mi aiuterà a farla subito dopo lavoro.» dice avvicinandosi e battendo ripetutamente le sue lunghe ciglia.
«Ma perché? Cosa ho fatto di male?» chiedo drammatica guardando in alto.

Così alla fine finisco col aiutare Jennifer a fare la valigia e infine mi faccio riportare a casa.
«A domani e non fare tardi!» le raccomando.
«Non ti preoccupare ho già messo almeno dieci sveglie.» dice abbracciandomi.
«Credo in te ma nel caso sono pronta a chiamarmi un taxi.» scherzo facendole apparire delle rughe imbronciste sulla fronte.
«Dai vai a casa. Notte!» le dico prima di chiudere ma poi mi cade l'occhio sulla macchina di Shawn.
È a casa.
Così mi fermo e guardo la faccia perplessa di Jen.
«Hey verresti a farmi di supporto morale?» chiedo.
«Cosa devi fare?» chiede girando la chiave e spengendo il motore della macchina.

Guardo verso casa Mendes.
«Ho una voglia pazza di vederlo. Mi accompagni?» le chiedo.
I suoi occhi si spalancano sembrano quasi uscirgli dalle orbite.
«T-Tu vuoi-» lei cerca di chiedermi.
«Su hai capito bene. Dai andiamo che se non lo facciamo al più presto non avrò più il coraggio di farlo.» dico.

Così ci incamminiamo ed io nel mentre mi pettino i capelli con le dita e controllo il mio aspetto nonostante con la maglietta della divisa lavorativa non sono messa poi così male.
Ho le guancia leggermente più rosse del solito ma spero che Shawn non lo noto e pensi che sia blusa.
«Come sto?» le chiedo una volta davanti alla porta.
«Una favola.» dice Jen facendomi un sorriso sincero.
«Suona tu che io tremo tutta.» dico così lei ridacchiando suona il campanello.

La porta si apre qualche istante dopo e per fortuna vedo il visino di Aaliyah.
«Ei!» dice euforica.
«Ei, siamo venute a salutarvi.» dico sorridendole mentre sento le mani sudarmi leggermente.
«Oh sì, ci vediamo direttamente la.» dice Aaliyah abbracciandomi.
«Certamente.» dico sorridendole.
«Aaliyah questa è Jennifer la mia migliore amica. Jen questa è Aaliyah la mia vicina.» dico e vedo subito un sorriso nascere sullle labbra di Aaliyah, la ragione?
Semplice il fatto che l'abbia definita mia vicina e non l'abbia definita come "sorella di Shawn Mendes" come immagino che tutti facciano.
«È un piacere Aaliyah .» Jen dice stringendole la mano.
«Il piacere è mio.» Aaliyah contraccambia.

«Kels Shawn è di sopra, appena sali le scale giri a destra ed è la prima camera alla tua sinistra.» mi spiega Aaliyah notando il mio sguardo perso alle sue spalle mentre cerco di individuare uno spilungone con dei riccioli in testa.
«Grazie mille.» dico avviandomi per le scale.
Appena mi trovi su vendo un sacco di foto dei due assieme appese alle pareti del corridoio.

«Shawn.» dico bussando alla porta in legno.
Appena apro lo trovo disteso sul suo letto a pancia in su con una Gambia piegata e l'altra distesa.
Le mani messe sullo stomaco che le frattempo si muove lentamente indicando quanto è profondo il suo sonno.
Noto il telefono tra le sue dita rilassate che gli sta quasi per scivolare dalle mani.
Glielo predo cautamente e lo appoggio sul comodino.

Mi abbasso stando vicina al suo letto, così da ammirarlo da più vicino.
Sorrido di fronte a tutta la sua bellezza.
Non capisco come una bellezza come la sua possa esistere su questa terra.
Il suo naso perfetto, le sue labbra sublimi, le lunghe sopracciglia e i suoi ricci indescrivibili.

Pino piano, avvicino la mia mano destra e degli sposto un ricciolo ribelle sulla sua fronte.
Mi avvicino con movimenti felini e poso le labbra sulla sua guancia sinistra.
Chiudo gli occhi per godermi usato istante così surreale mentre la sua pelle calda e morbida e sulle mie labbra.
Sento persino il profumo che ha la sua pelle.
Non mi viene nessun aggettivo che potrei usare  per tentare di descrivere il profumo ma lascio che la mia mente ne memorizzi ogni particolare così che possa costo dire con segretezza all'interno dei miei pensieri.

Mi stacco lentamente così da non svegliarlo e mi rimetto in posizione eretta per poi guardarmi un po' attorno.
Le pareti erano ricoperte da fan art.

Alcuni post it di vari colori posti sulla scrivania catturano la mia attenzione così mi avvicino, prendo il blocchetto blu, stappo una penna blu e scrivo:

Sono passata ma tu dormivi,
immagino quanto ti stanchi
il nuovo album, ma sono sic-
ura che ne varrà la pena!
Ci vediamo presto bel ad-
dormentato. xoxo Kels.

Glielo attacco vicino al telefono ed esco senza far rumore mentre do l'ultima sbirciatina al suo viso illuminato solo dalla luce fioca naturale che riesce a penetrare dalla tenda bianca.

«Stava dormendo.» dico scendendo le scale.
«Ancora?» Karen chiede spuntando così dal nulla alla fine delle scale facendomi quasi mancare uno scalino.
«Ciao Karen! Sì.» dico ridendo imbarazzata mentre il mio cuore non regge più il ritmo e le mie mani stanno sudando come non mai.

Ancora devo realizzare cosa ho appena fatto in sulla camera.

«Le registrazioni in studio lo sfiniscono.» dice Karen con una espressione apprensiva bei riguardi del figlio.
«Eh, ci credo. Noi dobbiamo andare. Allora ci vediamo là.» dico riabbracciando nuovamente Aaliyah per poi uscire dalla casa.
«Sì.» dice la giovane Mendes.
«A presto Karen.» dico salutandola dallo stupore della porta.
«A presto cara. Divertitevi.» dice.
Annuiamo e varchiamo la porta.

«Allora?» chiede Jen morendo dalla curiosità.
Effettivamente avrò la faccia rossa come un pomodoro.
«Niente l'ho guardato dormire, gli ho scritto su un post it che ero passata a salutarlo e prima di uscire gli ho dato un bacio sulla guancia.» dico chiudendo la porta di casa e buttarmi sul divano.
«Tu Cosa?! Si è svegliato?» grida.

Everything means nothing if I can't have you ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora