1- Il tunnel

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Mi svegliai di colpo in un tunnel umido e sporco. Non ricordavo chi ero o come ero arrivata là dentro. A dire la verità non ricordavo niente. Mi alzai a fatica da terra, avevo il voltastomaco, feci un passo e rischiai di cadere in quella melma disgustosa in cui mi ero svegliata. Restai immobile per qualche minuto cercando di ricordare qualcosa e mettere a fuoco qualche informazione ma niente, il vuoto più totale. Mi guardai intorno, c'era uno specchio rotto, uno zaino senza una spallina, una strana moneta ed una torcia funzionate. Presi lo zaino e lo riempii con i pochi oggetti che trovai in quel tunnel. Presi lo specchio e mi guardai. Avevo dei capelli castano-scuro che arrivavano sopra le spalle, gli occhi grigi e la bocca rossa e carnosa. Avevo un buco sul collo circondato da un livido violaceo, sembrava che mi avessero punto con qualcosa. Iniziai a camminare per provare ad uscire dal tunnel puzzolente. Una volta fuori vidi una città abbastanza grande e decisi di raggiungerà. Si chiamava New York, almeno così dicevano i cartelli all'entrata. Camminai per qualche ora fino a raggiungere il centro della città affollatissima. Entrai in una merceria, afferrai una penna e due quaderni uno viola ed uno bianco, mi servivano per riordinare i pochi ricordi che avevo. Non so perché ma l'istinto mi disse di prendere quei due colori e così feci. Andai al bancone perché sapevo di dover pagare e quando provai ad estrarre i soldi dalla tasca mi accorsi di non averne ma in compenso ci trovai un piccolo biglietto stropicciato. Abbandonai la fila e mi misi ad un lato del negozio a leggere quello che c'era scritto.
Ti chiami Victoria Sun
Tutti quelli che ti chiamano per nome ti chiamano "Vic",gli altri "soggetto 03"
Hai 17 anni
LORO non ti hanno uccisa ma hai scoperto cose che non dovevi sapere e per questo ti hanno cancellato la memoria ed abbandonata in un tunnel.
Sei speciale.
Devi scappare e cercare aiuto.
J.B.
Rilessi il biglietto un milione di volte ma molte cose non mi erano chiare. Da chi dovevo scappare, che avevo scoperto, in che senso ero speciale, chi mi avrebbe aiutata ma soprattutto chi era J.B.
Usci dal negozio senza pagare sperando che nessuno mi fermasse. L'allarme suonava ma tutti erano come incantati. Corsi lontano e iniziai a scrivere sul quaderno viola tutte le cose che ricordavo del mio passato come il mio nome, la mia età e le altre poche cose scritte nella lettera. Su quello bianco scrissi le cose che dovevo fare: trovare qualcuno disposto ad aiutarmi, scoprire perché ero speciale e trovare un posto per passare la notte perché la stanchezza iniziava a farsi sentire. Avevo paura di dimenticare ancora di riprovare di nuovo la sensazione di vuoto con cui mi ero svegliata questa mattina. Così misi con attenzione i quaderni nello zaino logoro e continuai a camminare per la caotica città, che si stava illuminando con l'arrivo della notte.

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora