Mi sveglio la mattina da sola sul mio letto, molto più felice del solito!
Steve molto probabilmente si starà già allenando dato che sono le nove di mattina così mi vado a fare una doccia ed indosso una t-shirt e dei leggins. La cicatrice sul braccio se ne è praticamente andata come quella sul collo, cosa che non vale per quelle sulla spalla che sono più profonde e si intravedono attraverso il collo della t-shirt. Sta arrivando la primavera e l'aria si sta riscaldando, cosa molto positiva dato che odio il freddo.
Mentre raggiungo la cucina per fare colazione dei sussurri rieccheggiano nel corridoio così uso il super udito per sentirli meglio
-dobbiamo dirglielo Tony- la voce di Steve arriva tenue alle mie orecchie
-lo so, ma non ora- risponde il milionario, affretto il passo cercando di raggiungere la stanza dove si sta tenendo questa conversazione
-Steve, si sta ancora riprendendo- dice Bucky
-più tempo le nascondiamo la verità peggio sarà quando la scopre- sono quasi arrivata alla cucina e la voce di Nat rieccheggia nella mia testa
-qualcuno che mi capisce- esclama Steve quando sono ormai davanti la porta. La curiosità mi divora così entro nella cucina dove Nat, Tony, Steve e Bucky stanno discutendo. Appena entro tutti si zittiscono
-buon giorno- dico io, decido di non fare troppe domande
-'giorno- dice Tony sedendosi su una sedia e mettendosi le mani sulla frote. Afferro una mela e mi siedo al tavolo. Nella stanza c'è il silenzio così decido di romperlo chiedendo
-ho interrotto qualcosa?- poi do un morso alla mela mentre loro si scambiano occhiate dubbiose non sospettando neanche che ho sentito gran parte della conversazione
-fate come volete, ma sapete come la penso- dice Tony buttandosi con la schiena sulla sedia e stiracchiandosi
-fare cosa?- dico io dando un altro morso alla mela. Nessuno parla ma continuano a scambiarsi occhiate
-sapete che ho il super udito- dico io mentre vado a buttare al secchio il torsolo della mela e prendo un bicchiere con del succo
-Vic, c'è qualcosa di cui ti dovremo parlare- dice Steve sedendosi al tavolo
-fino a li c'ero arrivata- affermo io mentre agito il contenitore del succo in modo che si mischi tutto il nettare per bene
-mentre eri in coma abbiamo cercato ogni modo per svegliarti- dice Steve ignorando completamente la mia affermazione, sembra che si sia preparato questo discorso da molto tempo perchè scandisce ogni parola e si sforza a ricordarle
-abbiamo trovato molte cose su di te, come il tuo compleanno, il giorno che sei stata catturata all'Hydra, i test a cui sei stata sottoposta e gli esami che ti hanno fatto- il capitano fa una pausa, riflette bene sulle parole che sta usando, io nel frattempo verso il succo nel bicchiere e ne bevo un po'
-abbiamo anche trovato la tua famiglia- dice lui passandomi un fascicolo, il bicchiere mi esplode in mano e il tavolo di vetro si rompe. Non riesco più a controllare le mi emozioni, la vetrata va in frantumi e Bucky mi butta a terra prima che il lampadario mi colpisca.
-tutto bene?- mi chiede l'ex soltato di inverno mentre mi offre un aiuto per alzarmi
-io..io- mi tremano le mani, provo a riprendere il controllo delle mie azioni
-non me lo aspettavo- continuo mentre ricostruisco tutto quello che ho rotto con pochi gesti
-mi dispiace- dico avvilita e spaventata da quello che ho appena fatto. Steve si avvicina a me e mi passa una mano sulla spalla. Apro il fascicolo ci sono quattro fogli. Sul primo c'è la foto di una signora anziana, molto carina, la solita vecchietta dei film. C'è scritto il suo nome e il suo cognome ovvero Goyana Beth. Ci sono molte altre informazioni ma non riesco a fare in tempo ad assimilarle e giro pagina. La foto di un uomo ne riempie più della metà, anche lui molto anziano il suo nome è Igor Beth. Poi la foto di una bambina con delle grandi guance rosse, appena leggo il nome mi maca il respiro: Victoria Beth.C'è la data di presunta morte tre anni esatti dopo la nascita giro velocemente la pagina per paura di avere un'altro attacco di panico come quello di prima. Alla pagina dopo c'è la foto di un bel ragazzo in divisa miltiare nato sette anni prima di me, si chiama Antonyn ma è l'unico membro della famiglia, dopo di me, con la data del decesso segnata sul fascicolo. Tutti i nomi hanno la stessa residenza a Zato un piccolo paese di poco meno di cento abitanti. Resto un po' con il fascicolo aperto leggendo e rileggendo le informazioni che ci sono scritte. Poi lo chiudo di scatto. E alzo lo sguardo verso tutte le persone che ci sono intorno al tavolo, il braccio di Steve è ancora intorno alla mia spalla. Penso bene a quello che sto per dire e all'importanza e l'influenza che le parole che dirò avranno sul mio imminente futuro. Poi però la ragione opprime la paura e dico
- Devo andare via-
STAI LEGGENDO
Everything will be fine
FanfictionVictoria si risveglia dolorante in un tunnel buio senza memoria. L'unica cosa che la lega al suo passato è un foglio che si trova in tasca firmato J.B. che le dice di cercare aiuto. Così si troverà faccia a faccia con gli Avengers che l'aiuteranno o...