20- Novità

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Apro gli occhi e mi risveglio in una stanza completamente bianca, anzi non è una stanza è un'immensa valle bianca. Chissà dove sono finita penso tra me e me. Inizio a camminare per interminabili ore. Le mie gambe si muovono ma il paesaggio non cambia. Scopro a mio malgrado che i miei poteri non funzionano e che sono senza l'armatura di Shuri. Cammino ancora ma con scarsi risultati. I miei vestiti ovvero un enorme camice bianco e dei calzini sono logori. Mi fermo, non perché io sia stanca ma perché so che non servirà a niente continuare a camminare per quella gigantesca ed interminabile distesa . Dopo qualche minuto, divorata dai sensi di colpa, però mi rialzo e continuo la tutt'altro che gradevole passeggiata nel nulla convincendo me stessa che sarà possibile trovare qualcosa solo se mi muovo. Sono giorni che cammino ed il paesaggio non è cambiato. Ci sono momenti in cui sento il cuore fermarsi, altri in cui sento la mia pelle lacerarsi ma la voglia di tornare a casa mi spinge a continuare il mio tragitto nel nulla totale, in una gigantesca landa deserta senza colori, senza distinzione tra cielo e terreno, senza profondità e senza animali.
-Basta- inizio ad urlare, -voglio tornare a casa- ho il viso rigato dalle lacrime, gli occhi gonfi e la gola mi fa male, inizio a dare pugni a terra nella vana speranza che qualcuno mi possa sentire. Poi di punto in bianco un sentiero nero appare a terra ed inizio a seguirlo, correndo con tutte le mie forze, nell'orizzonte vedo due rettangoli boschi avvicinarsi ad ogni passo. Mentre corro le mie gambe iniziano a disintegrarsi. Le mani iniziano a grondare di sangue, non il mio, è come se qualcuno ne stesse versando senza fermarsi litri e litri. Continuo a correre non curandomi di quello che succede al mio corpo. Sento la pelle lacerarsi ma faccio finta di niente. Sono vicinissima alle porte. Il sangue non si è fermato ed ho una strana sensazione alle gambe, sono molto più pesanti e non le sento più mie. Ormai sono arrivata.
-Che devo fare adesso?- urlo con una voce disperata sperando che qualcuno o qualcosa possa sentirmi o rispondermi
-Scegli la porta-il mio cuore perde un battito appena sento queste parole. Non ho mai conosciuto nessuno con quella voce ma il suo timbro mi fa rabbrividire, è pesante freddo e distaccato in più le sue parole fanno eco nella valle accentuandone l'importanza
-In base a cosa?- chiedo io. Davanti a me ci sono due porte, una bianca e cristallina che sembra brillare di luce propria ed una tetra e nera l'esatto contrario della precedente
-La tua vita cambierà in base alla porta che sceglierai, la porta nera ti porterà alla tua solita vita che detesti dove nessuno si fida di te e dove sei stata maltrattata per anni, quella bianca invece ti porterà a qualcosa di più che una vita, incontrerai i tuoi genitori e non vedrai mai più le persone nascoste dietro la porta nera-
-Quindi la porta nera mi riporta a casa e quella bianca mi uccide-
-Sintesi un po' grezza signorina Sun-
-Aspetta come conosci il mio nome-
-Io sono te- l'ultima frase mi terrorizza, ma le mie condizioni stanno peggiorando ormai non ho più le gambe e le mani sono piene di sangue e senza pensarci troppo apro la porta nera per tornare da Steve e dal resto degli Avengers perché anche se non mi sopportano per me sono come una famiglia. Appena apro la porta vedo i vuoto e mi ci butto senza pensare alle conseguenze delle mie azioni, più precipito più le mie gambe si disintegrano e più il sangue sgorga dalle mani fino a che non atterro su un materasso.  Tutto il nero che c'era intorno a me svanisce appena apro gli occhi mi manca il respiro. La prima cosa che faccio è controllare come stanno le mie gambe,non mi guardo neanche in torno, tolgo la coperta e scopro che sono completamente fasciate però sono ancora lì. Poi alzo gli occhi e vedo Steve venirmi in contro preoccupato ed aiutarmi a sdraiarmi di nuovo sulla branda, sto in una stanza di ospedale con una brandina ed una poltrona verde, ed un sacco di tubi attaccati al corpo.
"Steve, tu stai bene" dico la prima cosa che mi passa per la mente ma che è anche la più sincera, durante tutto questo tempo trascorso nella mia mente l'unica cosa che continuava a farmi andare avanti è stata proprio lui, gli accarezzo la guancia e sento i suoi muscoli sciogliersi sotto il mio tocco
"Certo che sta bene, tutti stiamo bene" dice Tony entrando nella stanza seguito da tutti gli Avengers poi continua "tutto il Wakanda sta bene, nessuno si è neanche graffiato tranne te, sei quasi morta e rimasta paralizzata dalla vita in giù" al che il sangue mi si gela, che vuol dire che sono rimasta paralizzata, prima le mie gambe si sono mosse, non esito a chiederlo telepaticamente a Steve. Appena lo faccio una fitta mi invade il corpo e mi costringe a buttarmi giù dal lettino, grazie al cielo Clint mi prende al volo, però riesco ad usare le gambe. Mi rimetto composta e vedo che tutti gli Avengers hanno alzato un braccio sul quale c'è il braccialetto che ho regalato a tutti a Natale, quello per non farsi leggere nella mente.
"Scherzavo principessa niente paralisi, ma c'è qualcosa di cui dovremo parlare" mi dice sorridendo Tony
"Da quanto sono qui?" Chiedo preoccupata io
"Sei in coma da tre settimane, dopo l'operazione non si sa perché ma sei entrata in coma in modo autonomo, senza farmaci, e non sapevamo come svegliarti" dice Shuri entrando nella stanza, le sorrido e lei ricambia
"Dove sono?"
"Sei ancora in Wakanda, se non fosse per le nostre tecnologie da oggi saresti più andata in bagno da sola" replica Shuri
"Che vuol dire?" Rispondo ancora più preoccupata
"Durante la battaglia l'ultima arma ti ha trapassato con una lancia e ti ha letteralmente fracassato la colonna vertebrale, quindi hai le ossa di vibranio dalla vita in giù" mi dice Bruce con un tono pacato, la sua voce mi tranquillizza e mi costringe a dire questo
"Mi dispiace"abbasso gli occhi
"Fai bene ad essere dispiaciuta principessa"
"Tony modera il linguaggio" lo rimprovera Clint
"Possiamo tornare a casa?" Chiedo io esausta, non mi piace essere rimproverata, in più ciò che è fatto è fatto quindi non serve argomentare.
"Si, però prima dovresti sapere una cosa" mi dice Bruce avvicinandosi a me e pulendo gli occhiali sul bordo della camicia
"Cosa"dico poggiando la schiena al bordo del letto, tante fitte mi invadono la schiena ma non ci faccio caso
"Hai avuto un sovraccarico di energia durante la battaglia e per motivi a noi ancora ignoti, mentre tutto gli altri "sintomi" sono spariti, hai ancora i capelli bianchi e gli occhi viola" mi disse Bruce mentre mi passava uno specchio.
Spalancai la bocca incredula

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora