5- Ricordi

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La mattina la sveglia suona alle 6:00
Mi alzo abbastanza indispettita e vado a fare colazione. Nella cucina trovo Steve cha appena mi vede fa una faccia schifata e prova ad uscire dalla stanza ma gli prendo il braccio per fermarlo. Devi farti nuovi amici mi ripeto nella mente per evitare di sbraitare contro il Capitan Rogers.
-Lasciami devo andare- inizia lui
-che problema hai con me?- gli dico io indispettita
-Che problema ho con te?- mi chiede con tono rabbioso avvicinandosi a me e costringendomi a sbattere al muro della cucina -Ho passato tutta la mia vita a combattere contro l'organizzazione di cui fai palesemente parte, gli altri sono ciechi e credono alla storiella della rimozione della memoria ma io non sono stupido, ti avverto fai un passo falso e ti ammazzo-
- non ti fidi?- gli chiedo io -va bene ti dico la verità, seguimi- lui ha una faccia sorpresa, lo porto in camera mia dove gli mostro i miei quaderni. Gli racconto tutto, anche se non ha avuto un carattere molto aperto con me so di potermi fidare
-cosa sono i codici vicino ai nomi?- mi chiede lui curioso
-non lo so ma credo che siano una sorta di lista, guarda te sei T01 ovvero primo nemico terrestre dell' HYDRA mentre Thor è A01 ovvero primo nemico alieno dell'HYDRA.-
Ha una faccia strana, è incredulo e sembra quasi dispiaciuto per quello che mi ha detto. Mi guarda ma prima che possa dire qualcosa chiudo bruscamente i quaderni li nascondo e lo faccio uscire dalla stanza. Mentre stava per chiudere la porta mormora: -ti credo- e se ne va.
Decido di entrare nella doccia per pensare a quello che è appena successo, forse non avrei dovuto mostrare i quaderni a Steve ma in quel momento mi sembrava la cosa più giusta da fare, so che gli Avengers non si fidano di me, devo riuscire a dimostrargli che possono fidarsi, so cose, che ora non ricordo, che potrebbero cambiare il mondo radicalmente e per sempre. Appena esco dalla doccia sono le 7:30 così mi dirigo nel laboratorio di Bruce dopo aver indossato la monotona divisa ed essermi legata i capelli. Stavolta non c'è nessun lettino iper tecnologico, la stanza è completamente vuota eccetto che per una vecchia sedia di legno. Sento la voce del dottor Bunner, che molto probabilmente mi sta osservando da dietro il gigantesco specchio che ricopre la stanza, dirmi di accomodarmi sulla sedia e di aspettare che entri Wanda. Faccio quello che mi è stato detto. Wanda entra nella stanza con un sorriso maligno e una nebbiolina  rossa che le esce dalle mani.
-Questo farà male- dice lei con tono tutt'altro che preoccupato
-Sono pronta- esordisco io abbastanza scocciata dal tono della sua voce. Mette le sue mani sulle mie tempie, potrei tranquillamente resistere ai suoi poteri ma so che se facessi una cosa del genere nessuno si fiderebbe più di me. Ad un certo punto non vedo più la stanza dove sono ma una cella buia, bagnata a terra, ho il corpo pieno di graffi e lividi, le mani ammanettate e un casco metallico che serve a bloccarmi i poteri. Poi la scena cambia, io su un lettino d'ospedale davvero spaventoso, la stanza è molto più luminosa della precedente e intorno a me c'è un gruppo di uomini che non fa altro che farmi punture, iniettandomi liquidi violacei, farmi complimenti sulla mia resistenza e poi farmi l'elettro shock. Lo scenario cambia di nuovo. Stavolta sono in una stanza orrenda, l'acqua passa attraverso le pareti, un'uomo continua a -È qui che morirai-decine di lacrime rigano il mio viso, fino a che entra un gruppo di uomini che mi mettono una siringa enorme nel collo e mi dicono, prima che i miei occhi si chiudano: -ti lasciamo in vita perché tanto sarai tu ad ucciderli tutti-
Poi spalancò gli occhi terrorizzata uscendo dalla visioni di Wanda

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora