12- Ferite

2K 93 0
                                    

Appena esco dalla sala incontro Steve
-Ehi tutto apposto?- mi chiede lui preoccupato, devo avere un aspetto tremendo, sono giorni che non mangio e che non dormo
-Si tranquillo sto bene- gli rispondo io, faccio un passo avanti e le gambe mi cedono ma prima che io possa cadere le possenti braccia di Steve mi sollevano
-Dai ti accompagno in camera- mi dice lui con un tono premuroso, mi stacco dalla sua presa e gli metto un braccio intorno alle spalle, nel frattempo mi tengo alla parete con il braccio libero. Arriviamo nella stanza e Steve mi poggia sul letto.
-che ne dici di dormire un po'?- mi chiede Steve preoccupato dopo interminabili momenti di silenzio
-io non ce la faccio- gli dico con la voce spezzata dal dolore,ogni volta che chiudo gli occhi vedo le persone che muoiono per colpa mia.
-Se vuoi posso restare qui con te, fino a che non ti addormenti almeno-
Annuisco con la testa e mi sdraio sul letto, sento Steve sdraiarsi vicino a me e passarmi un braccio intorno alla vita ed uno intorno al collo
-Grazie- gli dico prima di addormentarmi, mi sento sicura avvolta dalle sue braccia possenti. Mi sveglio dopo 6 ore di sonno continuato.
Steve non c'è più.
Mi alzo dal letto e metto tutti i vestiti che ho nello zaino, esclusi quelli con cui sono arrivata alla base. Ho ancora la spallina dello zaino rotta così provo ad aggiustarla con un kit da cucito che trovo nella stanza ovvero una molletta, Nello zaino metto anche i regali per gli Avengers e mentre controllo nell'armadio trovo i due quaderni che non apro da tempo, all'inizio pensavo che avrei a breve riperso la memoria, che non avrei mai trovato nessuno disposto ad aiutarmi e che quei quaderni sarebbero stati la mia unica salvezza, ma ora ho gli Avengers, per me sono come una famiglia e so che mi aiuterebbero se ne avessi bisogno. Così distruggo i quaderni e butto i pezzi nel gabinetto.È ora di cena così raggiungo la sala da pranzo dove c'è tutta la squadra, parliamo del più e del meno e mi dicono che partiremo domani mattina alle 6:00. La cena finisce chiamo Steve ed aspetto che tutti escano dalla stanza. Appena la sala è vuota gli dico
-ti va di dormire con me stanotte?
Lui mi fa un sorriso fa cenno di si con la testa poi andiamo insieme in camera, nel frattempo mi racconta cose che non sapevo di Bucky e capisco quanto fossero amici quei due. Entriamo in camera, mi tolgo la maglietta ed i pantaloni, cosa che sembra mettere Steve parecchio in imbarazzo, mi scappa una risata e mi infilo il pigiama, ovvero dei pantaloni di un grigio più scuro di quelli che indosso di solito e una maglia a maniche lunghe nera. Steve si toglie i pantaloni e la maglietta
-ti da fastidio se dormo così?- mi chiede lui imbarazzato
-no..no... cccerto che no- dico io affascinata dal suo corpo. Lui scoppia in una risata e lo segua a ruota. Poi mi sdraio sul letto, lui mi abbraccia ma stavolta invece di dargli le spalle mi giro e mi addormento con la testa sulla sua spalla nuda.
Mi sveglio di spaventata nel bel mezzo della notte, Steve è completamente sudato e continua ad urlare cose incompressibili, sta facendo un incubo, provo a svegliarlo ma questo lo fa solo dimenare di più , così mi metto a cavalcioni su di lui ed inizio ad urlargli di svegliarsi ma l'unica cosa che ci guadagno è un forte pugno in un occhio, mentre mi rialzo mi da una gomitata sullo zigomo e una capoccia sul labbro, deve star sognando qualcosa di terribile, sta sudando davvero tanto e le convulsioni fanno pienamente parte di lui. Gli metto le mani sulle tempie e gli dico, mentalmente, di svegliarsi. Lui spalanca gli occhi, è davvero spaventato, e respira a fatica. Una goccia di sangue scende dal mio labbro e gli arriva sul petto.
-Steve s..stai bene?- gli chiedo preoccupata
-Si, ho avuto un incubo, tu invece che hai fatto?
Mi chiede lui alzandosi e guardando terrorizzato la mia faccia. Un'altra goccia di sangue scende dal labbro, io l'asciugo e mi sdraio sul letto
-Niete, sto bene, non ti preoccupare
Steve si guarda le mani sporche di sangue, del mio sangue, e mi guarda con uno sguardo terrorizzato
-io... io... o mio Dio io non volevo, mi dispiace, aspetta fatti aiutare- dice mentre mi mette seduta contro la spalliera del letto. Il sangue non smette di uscire dal labbro e l'occhio mi si è gonfiato.
-non ti preoccupare Steve- gli dico con un filo di voce. Steve non mi ascolta e prende la cassetta di pronto soccorso attaccata alla parete, mi medica tutte le ferite e mi mette una pomata sull'occhio. Poi si scusa e torniamo a dormire, stavolta non abbracciati. Ci svegliamo un'ora dopo, il mio cuscino è completamente sporco di sangue, Steve esce subito dalla stanza perché si deve preparare ed io faccio lo stesso. Cerco di coprire le ferite il più possibile. Copro l'occhio destro con una ciocca di capelli, sullo zigomo ci metto del correttore e mi allaccio la felpa il più possibile  per coprire il labbro completamente tagliato.
Raggiungo gli altri sul tetto e ci mettiamo in viaggio sul Jet privato di Tony. Volevo andarmi a sedere vicino a Steve ma lui va con Tony in cabina di pilotaggio così mi guardo in torno e vedo che Clint, Nat e Bruce mi stanno facendo segno di sedermi vicino a loro, così li accontento.
-va tutto bene?- mi chiede Bruce con una faccia abbastanza preoccupata
-si, grazie per il pensiero- rispondo io alzando il collo del maglione
-sai in Wakanda farà caldo, quello non ti servirà- mi dice Clint alludendo al maglione
-sono una persona molto freddolosa- gli rispondo io, non voglio che vedano la mia faccia
-Ehi senti, ci siamo accorti che hai dei segni in faccia, possiamo dargli un'occhiata?- mi chiede Nat, immaginavo che saremo arrivati a questo punto e che la "copertura" non sarebbe bastata così tolgo il maglione, con un gesto della mano tolgo il trucco che avevo sullo zigomo e sposto la ciocca di capelli da davanti la faccia.
Nat si porta le mani alla bocca e mi chiede
-che hai fatto?-
-sono scivolata dopo essermi fatta la doccia- le mento e so che lei sa che lo sto facendo
-riconosco delle ferite quando le vedo, chi ti ha ridotta così?- mi chiede Bruce abbastanza preoccupato. Io abbasso lo sguardo e con un filo di voce dico -Steve-
Tutti restano sorpresi -ma non l'ha fatto apposta, davvero, stava facendo un incubo ed io ho provato a svegliarlo, ci sono riuscita ma solo dopo qualche minuto con l'aiuto della mente- dico io sperando che non pensino che Steve mi abbia messo le mani addosso
-Prendi questa, è l'ultima che mi è rimasta ma credo che possa servire più a te che a me- dice Clint mentre mi passa una pillola bluastra
-che cos'è?- chiedo in tono diffidente
-è una pillola cine aiuta a rigenerare più velocemente le ferite-
Lo ringrazio e la ingoio diluendola con un goccio d'acqua.

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora