46- S.A.R.

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Allontano la siringa poco prima che il peggio possa accadere poi scappo ma lui mi colpisce alla schiena facendomi cadere a terra.

-che diavolo è quel coso?- gli chiedo io preoccupata

-questo lo chiamiamo SAR, Siero Annulla Ricordi. Grazie a questo siero verdolino dimenticherai ogni cosa dell'Hydra- 

Mi allontano da lui ma un dolore forte mi invade il corpo. Provo a rialzarmi ma lui mi da un calcio più forte che mi manda contro il muro. Sputo del sangue, che non so da dove venga e mi rialzo. Ezra mi raggiunge in un balzo, prima che possa rimettermi in piedi. Schivo di nuovo un pugno ben assestato e con i miei poteri faccio diventare il muro da solido a liquido e attraverso la parete scappando il più lontano possibile da quel mostro. Corro e indosso la mia armatura in vibranio che non avevo tenuto in considerazione fino a quel momento. Come previsto Ezra mi raggiunge. Gli do un calcio che lo fa sbattere contro la parete. Grazie alla fisioterapia, agli allenamenti intensi della squadra e alle ossa di vibranio sono diventata molto più forte. Schivo molti colpi e la battaglia si fa davvero troppo intensa.  Ezra non sembra per niente affaticato ma l'influenza da veleno mi stava uccidendo. Mi sono distratta un attimo e Ezra mi ha strappato l'armatura come se fosse carta. Provo a difendermi ma mi colpisce in pieno volto. Il dolore è acuto e del sangue inizia a scorrere dal mio labbro. Cado a terra ed Ezra non esita un secondo per darmi un calcio ben piazzato sullo stomaco. Provo a rialzarmi ma me ne da un altro. Non riesco più a muovermi Erza mi da un calcio in faccia, la vista mi si appanna e lotto con tutte le mie forze  per non svenire. Sputo altro sangue a terra e la bocca mi si inonda di uno strano sapore.

-non sei immortale come pensano i tuoi amici!- dice lui mostrando un enorme sorriso. Poi si mette su di me e tira fuori lo stesso coltello con cui mi aveva ferito il braccio e strappa un pezzo della mia maglietta, non ho più neanche le forze per ribbelarmi.

-allora, ho pensato molto tempo a come farti soffrire e credo di aver trovato un modo molto efficace.- dice sorridendo lui

-non fare del male agli altri.- lo imploro io, con l'ultimo filo di voce che mi è rimasto.

-non farò del male hai tuoi "amici", pensavo a qualcosa di più forte- risponde lui

-ho perso le gambe per colpa tua, non credo puoi fare di peggio- lo sfido io. 

-Tranquilla ho un'idea carina, ti piacciono i tatuaggi?- mi chiede lui

Non ho il tempo di rispondere che la lama inizia ad incidere la mia clavicola

-quanti ne hai uccisi?- mi chiede lui sorridendo

-non ho ucciso nessuno- dico io cercando di convincere me stessa.

-no invece, Sara- dopo aver detto questo nome mi fa un taglio profondo sulla spalla, il dolore invade il mio corpo ma la mia mente è più ferita, sentire quel nome mi fa rabbrividire, poi continua -Vincent- e fa un altro taglio più profondo, lancio un urlo e lo supplico di smettere -Max- poi fa un taglio ancora più profondo -Robert- sentire i nomi mi fa rabbrividire ed urlare -Annah- dice tagliando l'osso -Uriah- spinge sempre di più poi dice -siamo arrivati a metà, ne hai uccisi altri. Direi di continuare- Franklin- affonda sempre di pù la lama -Luna- sentire i nomi di quelle persone mi fa stare male e pensare che quei tagli saranno segni indelebili sul mio corpo oltre che sulla mia mente mi fa rabbrividire, da quel momento tutti sapranno degli orrori che ho fatto e non potrò mai più guardarmi allo specchio -Lucas, Mia e Fab- le ferite mi sanguinano e la testa mi gira. Poi appena spero che sia finito le sue mani si arrotolano intorno al mio collo e mi solleva in aria. Un pugno mi colpisce in pieno ventre e mi fa mancare l'aria più di quanto lo faccianto le sue mani intorno al collo. Poi mi colpisce di nuovo facendomi invadere il corpo da mille fitte. Colpisce più forte e l'aria è diventata troppo poca, non riesco neanche a piangere. Allarga un po' la mano e riesco a prendere un respiro profondo che mi riempie i polmoni di aria fresca. Appena riesco a prendere un po' d'aria serra di nuovo le mani intorno al mio corpo. Un altro pugno mi colpisce lo stomaco molto più forte dei precedenti.

-adesso dove eravamo rimasti?- mi chiede lui estraendo la siriga dalla tasca. L'aria mi manca e non riesco più a tenere gli occhi aperti

-ah si mi serve la tua memoria- dice lui sorridendo, poi avvicina la siringa al mio collo e la preme sulla mia pelle. Pochi istanti prima che possa inniettare il liquido nel mio corpo una voce che riconoscerei ovunque mi invade il corpo di speranza

-lasciala o sparo- Nat e gli Avengers sono arrivati a salvarmi

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora