39- Rimpianti

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-perchè quel sorriso?- mi chiede Sam riferendosi al ghigno malizioso che avevo appena sfoggiato
-beh... quando parlavo ancora con Bucky, lui mi raccontava molte cose- rispondo io cercando di non esplodere in una risata sfacciata

-del tipo?- mi chiede lui molto curioso

-le vostre missioni insieme, gli sguardi che vi scambiavate- appena dico questo le sue guance si tingono di rosso

-o mio Dio! Non ci posso credere che Bucky ti abbia raccontato questo!- dice lui alzandosi dal letto e invitandomi ad uscire dalla stanza

-non solo questo, so un sacco di cose. Tu gli piaci molto, dovresti dirgli qualcosa. Non puoi restare nel tuo guscio e se anche lo fai Bucky riuscirà ad avere ciò che vuole- rispondo io, sommergendo una risata, mentre ormai la porta si sta chiudendo.

-va bene, ora puoi andare- mi dice lui ormai rosso dall'imbarazzo. Quando la porta è quasi chiusa la blocco con la mano e dico, tornando seria

-se oggi senti Bucky puoi dirgli di richiamarmi, dopo quello che è successo ieri non mi parla più-

-ci proverò, ma non ti assicuro niente. Conosciamo entrambi come è fatto il Lupo Bianco- mi dice Falcon 

-grazie Sam.- gli dico mentre mi allontano dalla sua stanza. Parlare con Bucky mi manca, era il momento della giornata che attendevo con più ansia. La nostra amicizia si è distrutta da quando gli ho mentito ed anche se io provo in tutti i modi a risolvere lui sembra completamente indifferente e diffidente. Continuo la mia passeggiata per gli immensi corridoi, la maggior parte vuoti, della base. Fino a che, passando davanti alla terrazza sento qualcuno piangere. Apro la porta e mi affaccio per vedere chi è che emette quei gemiti disperati. Wanda ha le gambe piegate, appoggiate al petto e la testa affonda nelle ginocchia. Appena mi avvicino lei fa scattare la testa nella mia direzione e con un gesto rapido alza le mani pronta a lanciare un'altra onda di energia.

-ti prego non farlo- la imploro io con voce preoccupata. L'ultima volta il mio esile corpo ha rotto una lastra di marmo, questa volta precipiterei dal terzo piano.

-impediscimelo- dice lei ammiccando un sorriso. Sbarro gli occhi sapendo di non essere in grado di difendermi. Cerco un modo per uscire dalla situazione imbarazzante. Wanda è davvero l'ultima persona a cui voglio confessare il mio segreto.

-davvero?- dice lei interrompendomi dai miei pensieri

-davvero cosa?- le chiedo io cercando di capire quello che mi sta dicendo

-davvero sarei  l'ultima persona a cui diresti una cosa del genere?-

-non capisco a cosa ti riferisci- le dico io sperando che-

-ti ricordi che non sei l'unica a leggere la mente, vero?- con quelle parole capisco di essere in una vera situazione del cavolo.

Mi siedo a terra vicino al posto che occupava prima lei e Wanda si siede nella stessa posizione di prima.

-mi dispiace, è solo che non  ci conosciamo molto bene ed ogni volta che provo a parlarti scoppi in lacrime o mi lanci contro qualche parete- le dico in tutta sincerità, accettando le sue capacità.

-ho avuto un brutto periodo- dice lei appoggiando la testa alla parete e trattenendo inutilmente una lacrima che le riga il suo viso.

-ti va di parlarne?- le chiedo io sapendo la risposta.

-in verità no, ma Visione dice che se ne parli poi ti senti meglio... potrei provarci- dice lei prendendo un respiro -sto male per mio fratello, si chiama Pietro, anzi si chiamava Pietro, è morto esattamente un anno fa durante una battaglia a Sokovia, è morto da eroe. Ha salvato la vita di Clint, di un bambino e di altre centinaia di persone- 

-mi dispiace davvero tanto.- le dico in tutta sincerità

-si, dispiace a tutti, ma nessuno può farci niente. Da quando lui non c'è più mi sento così sola. E' come se il mondo avesse perso i colori..per sempre. Il giorno della festa era il suo compleanno, anche il mio, eravamo gemelli.Ero così triste che non sono riuscita a festeggiarre e a dormire.-

Non credo che basterebbero parole per consolarla, così l'unica cosa che faccio è appoggiare la testa sulla parete su cui la mia schiena è già poggiata e restare in silenzio a contemplare la meraviglia del paesaggio illuminato dal tramonto che Pietro Maximoff non potrà mai più vedere.

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora