36- Tell the truth and run

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Siamo nella sala conferenza. Tutti gli Avengers si sono riuniti e hanno iniziato anche una videochiamata con Clint e Bucky. Appena è tutto pronto Tony dice impaziente

-allora, che ci dovevi dire?- mi guardo intorno. Nessuno sembra essere particolarmete preoccupato tranne Steve e Bucky. Il primo ha la testa ricurva sul tavolo e non mi guarda neanche mentre il secondo fissa lo schermo impaziente di risposte. Così mi alzo in piedi ma vengo subito colpita da un forte giramento di testa che mi costringe a sedermi di nuovo.

- Il giorno della festa, il vero motivo per cui sono andata via presto è che ho incontrato una persona. All'inizio non mi ero resa conto della gravità dell'accaduto, anzi nei primi istanti pensavo che la conversazione stesse avvenendo nella mia mente, ma poi mi ha fatto questo appena mi ha toccata- dico alzando la manica della maglietta che fino ad all'ora avevo tenuto coperta -la persona era Ezra Sun, mio padre, e capo di un dipartimento dell' Hydra che si occupa dello sviluppo di armi umane. Mi ha detto, e fatto capire, che ormai sono inutile. Dopo gli esperimenti condotti hanno trovato un farmaco che rispondeva bene con il corpo umano, l'hanno provato prima su di me, poi su altri dieci ragazzi, poi lo hanno somministrato a Ezra. L'unico difetto di questo farmaco è che una volta iniziato a somministrare va assunto regolarmente altrimenti si crea un'astinenza letale in pochi mesi.- gli avengers mi guardano delusi. Bucky esce dalla videochiamata e Steve dalla stanza.

-vado a parlargli- dico io mentre mi alzo di scatto dalla sedia. Un'altra fitta di dolore mi colpisce, stavolta allo stomaco e mi costringe a sedermi di nuovo

-ci penso io- dice Nat uscendo dalla stanza senza guardarmi.

Nessuno parla per qualche minuto. Poi Tony esce dala stanza dicendo

-stavolta hai fatto un casino principessa-

Una lacrima mi riga il viso ed esco anche io dalla sala per evitare di scoppiare a piangere davanti i presenti. Prima di uscire dico -mi dispiace-

Sono davanti la camera di Steve e non mi sento per niente bene. Credo che mi stia venendo la febbre ma faccio finta di niente, o almeno provo a sistemare un casino alla volta. Busso alla porta una volta ma non apre nessuno. Così busso con un po' meno delicatezza e Steve finalmente apre.

-Steve ti prego- gli dico io sperando che mi faccia parlare

-non c'è niente da spiegare- risponde lui provando a chiudere la porta. Evito che si chiuda mettendo il piede in mezzo e anche se un po' dolorante entro nella stanza che ogni volta mi lascia a bocca aperta per la sua bellezza

-si che c'è! - gli dico io facendo un passo nella magnifica stanza

-davvero? Sentiamo che motivazione VALIDA hai avuto per tenerci segrete così tante cose importanti- urla Steve avvicinandosi minacciosamente indietro

-Senti Steve, io non volevo più essere la persona di cristallo che dovevate stare attenti a non far cadere altrimenti si sarebbe rotta. Ero stufa di non vedervi concentrare sulle missioni per aiutarmi, se vi avessi detto subito questa cosa non avreste più salvato le persone, avreste pensato ad un modo per salvare me. Ho passato tutta la vita con persone che mi usavano e a cui non è mai importato niente di come stessi, avere tutta questa attenzione sarebbe stata troppo-

-non fare la vittima-

-non sto facendo la vittima Steve! Quando ti sei svegliato nel futuro, non riuscivi a dormire su questi materassi perchè ti sembrava di precipitare in una vasca di marmellata? Ti ci è voluto un po' per abituartici, nessuno ti ha messo fretta, e da solo sei riuscito ad usare un normale materasso. TI ci è voluto più di un mese, io ci ho messo "solo" due settimane!-

-non sono eventi che si possono paragonare-

-Si invece Steve! Apri la mente, ti prego. Io non volevo che succedesse questo. So perfettamente che ho sbagliato ma tutti l'avete fatto e nessuno vi ha mai guardato con lo sguardo con cui oggi mi avete guardato te, Bucky, Wanda, Clint, Sam, Nat, Visione e Tony! Non chiedo di essere perdonata all'istante. Vi sto solo chiedendo di capirmi, so che quello che ho fatto è sbagliato ma se l'ho fatto ci sarà stato un valido motivo. Riflettici per favore.-

-Va bene, ora però esci dalla stanza e lasciami pensare- dice lui indicando la porta con uno sguardo tutt'altro che comprensivo. Faccio quello che mi ha detto ed esco sbattendo la porta

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora