34- la cascata

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-Sei sicura di saper guidare- mi chiede Steve entrando in macchina ed allacciandosi preoccupato la cintura

-certo, secondo te come sono arrivata qui?- gli chiedo mettendo in moto l'auto

-con il teletrasporto o cose varie?- 

-adesso rilassati e libera la tua mente perchè ti sto per portare in un posto fantastico- dico io enfatizzando ogni parola, Steve inizia ad abbassare il sedile e dice -tanto non sarà mai fantastico quanto la mia scogliera- poi si porta un braccio sopra gli occhi e si sdraia.

Dopo qualche minuto arriviamo alla "meta". Siamo all'interno di un bosco. Gli alberi sono molto fitti e la luce fa davvero molta fatica a raggiungere il suolo. L'unica cosa che rende questo posto unico è un piccolo lago che viene alimentato da una cascata alta sei metri. L'acqua è limpida e cristallina ed un raggio di luce lo illumina enfatizzandone le caratteristiche e riscaldandone l'acqua. Scendiamo dalla macchina e Steve ha ancora le lacrime agli occhi.

Vado verso il portabagagli e lo apro, poi chiedo a Steve -sei uno che scarica la tensione con l'alcol o con il cibo?- gli chiedo prendendo un piccolo sacchetto che avevo riempito di roba strada facendo

-l'alcol su di me non ha effetto e al momento non ho fame- dice con un tono da depresso mentre si butta di pancia a terra.

Mi siedo vicino a lui ed inizio a giocare con i suoi capelli.  Passano ore e restiamo fermi in quella posizione.

-ti va di fare il bagno?- gli chiedo dopo ore che gioco con i suoi capelli e gli faccio grattini alla schiena

-no- risponde lui in tono atono.

-non costringermi ad usare la telecinesi- gli dico io dopo essermi alzata in piedi e mentre provo ad issare il suo corpo distrutto dal dolore

-tanto non ce la faresti- dice lui mostrando un sorriso ed iniziando ad alzarsi

-non ne sarei tanto sicuro- dico io mentre muovo il dito per "attivare" la telecinesi. Ma non funziona, così ci riprovo ma non cambia niente. Steve è già in piedi quando mi chiede se va tutto bene.

-si, si, va bene, non volevo mettere in imbarazzo- dico io mentendo e  fissandomi le mani che non sembrano più rispondere ai miei poteri

-ti tuffi o hai paura?- gli chiedo archiviando definitivamente la conversazione. Appena finisco la frase sento uno "splash" provenire dal laghetto . Mi giro di scatto e vedo Steve uscire dall'acqua e lo vedo sorridere per la prima volta nella giornata. Così mi tolgo i vestiti, restando in mutande e reggiseno e mi tuffo nel lago congelato.

-porca troia quanto è fredda!- urlo io riferendomi all'acqua

-linguaggio signorina!- esclama Steve ridendo ed avvicinandosi a me. Appena è abbastanza vicino per baciarmi, le nostre labbra sono inverosibilemnte vicine, chiudo gli occhi e ricevo un mucchio di acqua gelata in faccia. Steve si allontana nuotando ridendo e io lo seguo cercando di schizzare anche lui. Giochiamo per quasi un'ora dentro l'acqua, schizzandoci, affogandoci e baciandoci sotto la cascata. La senzazione dei nostri corpi semi-nudi e bagnati di nuovo a contatto mi ricorda il bagno in piscina che avevamo fatto qualche giorno fa e dopo il quale ci eravamo "allontanati". Questa senzazione sembra ricordare anche a Steve quel giorno perchè passa la mano sulla mia pelle ancora lesionsta dall'ustione fattami da mio padre il giorno della festa.

-Perchè non mi dici la verità?- sussura lui malinconico mentre mi passa la mano sull'ustione provocandomi piccole scariche di dolore che mi fanno ogni volta stringere i denti.

-per oggi basta con le sofferenze ok?- gli dico io passandogli la mano sullo zigomo affilato. Lui sorride in modo finto ed esce dall'acqua. Non voglio dire a Steve quello che mi sta per succedere perchè non voglio vederlo afflitto ed impotente. Esco anche io dall'acqua e prendo degli asciugamani dal retro dell'auto per coprirci.

-sei sicuro che non hai fame? Perchè ho dell'ottimo gelato che non vede l'ora di essere mangiato- dico a Steve avvicinandomi con in mano una vaschetta piena di Gelato alla menta e cioccolato e due cucchiaini. Lui mi sorride ed afferra una delle due posate. Appena finiamo il gelato raggiungiamo la cima della cascata che è molto più alta rispetto agli alberi del bosco e ci godiamo il tramonto. Poi risaliamo in macchina e ci mettiamo sulla strada di casa e Steve finalmente sembra felice.

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora