16-Nairobi

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Chiariamo subito che non ho istinti suicidi mi butto dalla finestra e, grazie alla tuta di Shuri plano via dal Wakanda.
Appena esco dal confine protetto da un campo di forza atterro bruscamente ed inizio a piangere e a camminare.
Cammino per giorni, giorni interminabili che diventano settimane.
Arrivo a Nairobi, la capitale del Kenya.
Questo posto è fantastico, sembra una piccola New York immersa nel verde.
Decido di non usare i miei super poteri, non voglio espormi troppo.
Prendo una scatola di cartone, la metto a terra schiacciandola, mi ci siedo e resto a guardare l'incrocio con uno sguardo freddo.
Sono settimane che cammino sotto il sole, che non mi lavo e che non faccio altro che pensare al modo in cui ho abbandonato tutti, conoscevo quelle persone da poco ma erano la mia famiglia.
Qualche passante mi lascia delle monete, cavolo devo fare davvero schifo.
Raccolgo i soldi ed entro in un supermercato, entro e l'unica cosa che riesco a comprare è un filone di pane, una bottiglia d'acqua e una fetta di formaggio.
Mi risiedo sul cartone e mangio il panino. Passano interminabili giorni e la mia routine diventa abbastanza noiosa.
Non mi lavo mai il corpo, solo i denti.
Fisso continuamente il grande incrocio che ho davanti e rimango stupita dalla quantità di macchine che si scontrano davanti ai miei occhi.
Io non faccio mai niente, non provo a salvarli, anche se potrei tranquillamente, sono completamente asettica, come se qualcuno mi avesse tolto tutti i pensieri, l'unica parte del mio corpo che funziona ancora sono i miei occhi.
Ho un'aspetto tremendo, gli occhi gonfi e la gola mi fa male.
Tengo sempre il bicchiere in mano nell'attesa che qualcuno mi dia qualche monetine per potermi permettere la cena.
Non dormo mai, neanche ci provo, ho scoperto che l'energia può compensare il sonno e così ogni volta che ne ho bisogno, faccio scorrere un po' d'acqua sulle mie dita e mi sento di nuovo meglio, ho scoperto che l'energia idrica è il modo migliore per "ricaricarmi" e sicuramente quello meno doloroso.
Mi taglio continuamente il braccio, non perché io sia depressa, anche se lo sono, ma perché voglio imparare a curarmi velocemente.
Ho scoperto che un piccolo taglio superficiale può essermi letale.
Guarisco esattamente 10 volte più lentamente di un'altro essere umano.
Grazie al cielo ho ancora la tuta che mi ha fatto Shuri in Wakanda, anche se disattivata indosso sempre la collana che la racchiude.
Mi dispiace aver lasciato così bruscamente quel posto, forse non sarei dovuta essere così cattiva con loro, insomma io li consideravo degli amici, una famiglia, ma per loro ero una appena arrivata.
Era normale che non si fidassero di me ed io, invece di dargli dei buoni motivi per volermi bene ed accettarmi li ho insultati e sono scappata volando.
Alzo lo sguardo nel momento esatto in cui un autobus ed un camion si scontrano seminando il panico per la via.
Scatto in piedi, mi ero ripromessa di non usare i miei poteri ma questa è una situazione critica. Raggiungo il punto in cui i due mezzi si sono scontrati ed inizio, con la telecinesi, a tirare fuori le persone dall'autobus, quando sono tutte fuori controllo come stanno.
Una donna ha un gigantesco taglio sul petto così non ci penso un'attimo e glielo curo, lei per ringraziarmi mi mette qualcosa in tasca ma non perdo tempo a vedere cos'è e corro a vedere come stanno gli altri superstiti. Curo le ferite più grandi, mi accerto che tutti stiano bene e appena sento i soccorsi arrivare scappo via e mi nascondo in un vicolo.
Tiro fuori dalla tasca l'oggetto che mi aveva dato la donna, era un foglio con scritto sopra
"Non ti abbiamo mai persa di vista, ora andiamo dai tuoi amici ti ricordi?".
In quel momento ricordo il motivo per cui mi hanno cancellato la memoria e un brivido di paura mi percorre la schiena

Everything will be fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora