Arrivo alla magnifica cucina grazie all'aiuta dell'intelligentissima IA della base. Mentre raggiungo la sala non incontro nessuno, ma non ci faccio caso. Dopo qualche minuto arrivo finalmente appena apro la porta, devo ammettere con un po' di fatica noto con sorpresa che sono già tutti seduti. Odio le stampelle, mi fanno sentire più debole di quanto io non sia già e non vedo l'ora di toglierle!Vado a sedermi al posto che mi hanno lasciato, ovvero vicino a Sam e Clint. Nessuno apre la bocca così prendo parola -ho interrotto qualcosa?- chiedo tra un boccone e l'altro. Tutti si scambiano occhiate ed io non capisco davvero cosa stia succedendo. Tutti gli sguardi vengono indirizzati a Steve che mi guarda e mi dice -stavamo guardando le tue lastre- io gli chiedo a quale tipo di lastre si stesse riferendo dato che nessuno di recente mi aveva fatto nessun tipo di analisi o cose del genere. Bruce preme un pulsante al centro del tavolo e si alza in piedi rubando la parola a Steve.
-Queste sono le tue gambe Vic- dice pulendo il bordo dei suoi occhiali sulla camicia, fa spesso questo gesto credo che sia un'intercalare per smorzare l'imbarazzo durante i momenti di silenzio -io non capisco, nessuno mi ha fatto lastre di recete- dico io interrompendo completamente il dottore -la tua tuta trasmette i tuoi dati vitali in diretta- replica Tony facendo poi segno a Bruce di proseguire. Il disegno proiettato sul tavolo si anima insieme alla voce del dottore che mi spiega e mi fa anche notare che i muscoli non stanno reagendo bene al brusco cambiamento, cosa del tutto naturale -ci siamo fatti dei conti io e Tony, vedendo la gravità e la condizione in cui stanno le tue articolazioni e tutte le gambe e considerando la fisioterapia che inizieremo a breve, non dovresti essere in grado di camminare autonomamente per i prossimi tre mesi- quest'ultima affermazioni mi distrugge, un miliardo di pensieri bui e ragionamenti tristi invadono la mia mente così mi alzo da tavola ed esco il più velocemente possibile dalla stanza per non scoppiare davanti a tutti
Arrivo in camera e mi chiudo dento. Senza pensare ai problemi che avrò dopo alzarmi mi butto a terra posando le spalle e la schiena sulla porta. Il mio viso viene bagnato da decine di lacrime che scendono senza sosta dai miei occhi. Sento qualcuno bussare alla porta, così la apro e Steve entra nella stanza riempiendola con il suo profumo poi si siede vicino a me, mi passa un braccio intorno alla testa e dice -non è tanto grave quello che ti sta succedendo e, fidati, Tony e Bruce troveranno un modo per farti guarire presto- guardo Steve e sopprimo per qualche istante i singhiozzi dovuti al pianto e gli dico -Steve delle mie gambe mi interessa davvero poco è quello che ho fatto per ritrovarmi in questo stato che mi spiazza, ho ucciso 10 persone, non ho mai sentito la loro voce, non ho mai saputo come si chiamassero, non ho mai ascoltato le loro intenzioni io le ho uccise brutalmente e basta- vengo divorata dai sensi di colpa, Steve mi stinge a se -non potranno mai più vedere l'alba, non potranno mai più innamorarsi, non potranno mai più pettinarsi o lavarsi i denti e questo solo per colpa mia, sono quasi sicura che non siano loro i mostri ma che lo sia io- -tu non sei un mosto, tu ti sei difesa, stavi combattendo per impedire a 10 ragazzi di distruggere il mondo e se li stavano ancora torturando come facevano in passato con te vuol dire che gli hai dato la libertà- -Questo però non mi basta- dico con un velo di malinconia nella voce, ripensare al modo in cui ho ucciso quei ragazzi mi fa gelare il sangue nelle vene, avrei rovesciato città se qualcuno avesse fatto quello che ho fatto io a quei ragazzi a Steve
-Non ti posso consolare perché anche io vivo ancora oggi con i sensi di colpa di persone che ho ucciso settant'anni fa, l'unica cosa che ti posso dire è che questo tuo odio nei confronti delle tue azioni si affievolirà con il tempo e magari un giorno scomparire, domani devi iniziare gli allenamenti quindi non perdiamo altro tempo, devi andare a dormire dato che non hai toccato cibo- -vorrei davvero andare a dormire peccato che io non riesca a rialzarmi- entambi scoppiamo a ridere dopo quest'affermazione al che lui mi aiuta ad alzarmi e mi accompagna a letto, mi metto sotto le coperte e lui si siede sul bordo, mi sposta una ciocca di capelli da davanti la faccia mi chiede se ho bisogno di lui per risolvere i problemi che ho con gli incubi al che io ringrazio ma rifiuto la sua offerta, poi spegne la luce, continua a coccolarmi un po attraverso le coperte.
Sento le sue labbra posarsi delicatamente sulle mie e la sua voce vicino al mio orecchio dire -buonanotte principessa-
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Everything will be fine
FanfictionVictoria si risveglia dolorante in un tunnel buio senza memoria. L'unica cosa che la lega al suo passato è un foglio che si trova in tasca firmato J.B. che le dice di cercare aiuto. Così si troverà faccia a faccia con gli Avengers che l'aiuteranno o...