capitolo sette

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«Jungkook-ah, sei un po' ubriaco eh?». Taehyung stuzzicò Jungkook per tutto il viaggio di ritorno in macchina. Ognuno di loro aveva bevuto un po' di piú del dovuto, ma fu il loro modo per festeggiare e passare del tempo insieme.
«Ma non é vero» rispose il minore.
«Il nostro piccolino sta crescendo!» esclamò Hoseok, scompigliando i suoi capelli. «Quanto Soju hai bevuto?».
«Non molto, solo quattro o cinque bicchierini».
«Non avremmo dovuto farti bere cosí tanto».
«Tranquilli, gli preparerò una tisana per il post-sbornia a casa» si intromise Yoongi, alzando la testa dal finestrino.
«Ah, ma quindi non stai dormendo».

I sette giunsero nel loro appartamento in quindici minuti. Namjoon, Seokjin, Hoseok e Taehyung se ne andarono a dormire praticamente subito dopo essersi cambiati, mentre Jungkook, Yoongi e Jimin rimasero in piedi ancora per un oretta. Il blu di capelli preparò al minore una buona tisana per alleggerire l'effetto dell'alcol, mentre Jimin non aveva semplicemente sonno.
«Tieni» mormorò Yoongi, porgendo a Jungkook la sua tazza color giallo.
«Grazie hyung» sussurrò in risposta. «Hai messo lo zucchero?».
«Non ci va lo zucchero nella tisana».
«Ah, allora ero l'unico a farlo» ribatté Jungkook, per poi sorseggiare la tisana in silenzio.
«Jimin, tu ancora sveglio?», Il biondino uscì dal bagno indossando una semplice maglietta bianca.
«Sí, perché?» fece lui, rivolgendosi al maggiore.
«Volevo parlare a Jungkook di una cosa».
Lo sguardo di Jungkook si spostò dalla sua tazza a Yoongi, perplesso.
«Privata?».
Il blu annuì, rivolgendo al biondino un cenno di testa.
«D'accordo, buona notte».
Jimin si dileguò all'interno della sua stanza, lasciando soli i due ragazzi. Jungkook ancora non capí le intenzioni del maggiore, n'è tantomeno di cosa volesse parlargli, fin quando Yoongi si sedette sullo sgabello della cucina, di fronte a lui, ed iniziò a parlare.
«É da un po' che sto notando alcuni tuoi comportamenti... al quanto strani».
«In che senso?».
«Te lo chiederò in modo diretto» disse. «Ti piace Kyung-Mi?».
Jungkook sputò la tisana su tutto il tavolo, finendo poi per tossire rumorosamente.
«Non é la risposta che mi aspettavo» esordí Yoongi. Il piú grande prese uno straccio dal lavandino, tentando di pulire il caos che Jungkook aveva appena combinato.
Dopo essersi ripreso, il moro cercò di rispondergli come meglio poteva.
«Perchè mai dovrebbe piacermi?».
«Detesto quando le persone rispondo alle mie domande con altre domande» borbottò. «Jungkook, ho notato il modo in cui ti comporti quando sei con lei. Arrossisci pesantemente, inizi a balbettare, ti sudano le mani... e poi, in questi giorni sei sempre distratto».
«Come fai a sapere che mi sudano le mani?»
«Mi capita molto spesso di prenderti per mano, ma non é questo il punto».
Jungkook abbassò lo sguardo, tenendo stretta la presa sulla sua tazza preferita.
«Quindi? La tua risposta sarebbe un no?» lo incitò Yoongi.
«Devi per forza avere una risposta?».
«Se ti ho fatto una domanda, direi di sí».
Il moro sbuffò, scuotendo velocemente la testa per riprendersi.
«É che... é complicato».
Yoongi si intenerì alla vista del membro piú piccolo intimidito. Era la prima volta che facevano una conversazione del genere, solo loro due, durante una serata tranquilla come quella. E Jungkook, finalmente, sentiva di volersi liberare una volta per tutte con una delle persone piú importanti della sua vita.
«Prova a parlarne con me» gli disse.
Jungkook sospirò.
«Ecco... da quando l'ho conosciuta, mi sento strano quando sono con lei».
«Strano?».
«Sí, nel senso, mi sento male, a disagio».
«E poi?».
«Avverto subito una vampata di calore, mi si forma un fastidiosissimo nodo alla pancia, inizio a sentire il cuore esplodere. Non é una sensazione piacevole» spiegò. «É la prima volta che mi accade qualcosa del genere».
«Bhé, Jungkook, credevo che in passato avessi avuto altre relazioni».
«Sí, ma erano quelle passeggere. Non mi é mai capitato di sentirmi cosí male con una ragazza».
Yoongi sorrise, ancora piú intenerito.
«Aish, io ti parlo seriamente e tu ridi, che bravo hyung che sei».
«É che sei troppo divertente quando sei in crisi».
In quel momento, anche Jungkook iniziò a ridacchiare. Quella situazione la trovava cosí assurda e surreale, si sentiva tremendamente piccolo in confronto a Yoongi, davanti a sè.
«Jungkook-ah» lo richiamò il maggiore. «dalle tue parole ho capito che lei ti piace».
«E anche se fosse? Non potrei farci niente» borbottò lui. «Sono un cantante di fama mondiale, i manager non accetterebbero mai una mia possibile relazione con una ragazza. E poi le fan, pensa a come reagirebbero».
«Sai una cosa? Io me ne sono sempre fregato altamente del fatto di essere un idol e ho sempre fatto quello che volevo. Avevo voglia di uscire per conto mio? L'ho fatto; volevo visitare i miei genitori senza il consenso dei manager? Fatto anche quello. Non c'é niente che ti impedisca di frequentare Kyung-Mi» disse Yoongi, ricordandosi delle numerose ramanzine dello staff.
«Ma non sarebbe facile. Non potremmo uscire a cena insieme, non avremmo tempo per noi, e poi... perché sto giá parlando di me e lei? Kyung-Mi non ricambia».
«E ora non iniziare a fare il ragazzino depresso! É logico che ora non ricambi, vi conoscete da due giorni!» sibilò il maggiore. «Tu continua ad insistere, e lei perderá la testa per te».
«Yah, sembri una ragazzina se parli in questo modo».
«Giá, ne sono consapevole. Mi sto rovinando la reputazione con questa conversazione».
Jungkook rise nuovamente, divertito dalle parole di Yoongi.
«In ogni caso, lei é una nostra fan, no?».
«Esatto».
«Perfetto, questo vuol dire che prova giá una profonda stima verso di noi e, di conseguenza, verso di te. Basterá sembrare interessato a lei e vedrai che cadrá tra le tue braccia».
Il moro annuí, ancora stranito dalle ultime parole del maggiore. Anche Yoongi era alquanto perplesso da tutta la situazione, non aveva mai dato consigli d'amore a qualcuno.
«Quindi, dovrei provarci?» chiese Jungkook, con sicurezza.
«Sí. Ma per ora non dire niente agli altri ragazzi».
«Perché?».
«Mi piace essere l'unico a conoscere un segreto, e poi li voglio tenere sulle spine».
Jungkook sorrise al maggiore.
«Che faccia tosta che hai».
Yoongi volse uno sguardo all'ora del suo cellulare, rendendosi effettivamente conto che fosse tardi.
«Meglio se andiamo a dormire, domani abbiamo da fare».
«Come sempre, d'altronde» sbuffò Jungkook, posando la tazza gialla dentro al lavandino.
«Buona notte Jungkook».
«Buona notte Yoongi-hyung» rispose. «E grazie».
Il maggiore sorrise, per poi dirigersi verso la sua camera da letto assonnato piú che mai.

———
Settimo capitolo.

Cosa ho provato scrivendo tutto ciò?
Semplicemente profonda stima verso Yoongi, perchè in fondo so che avrebbe fatto la stessa cosa anche nella realtà.

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