Le tappe in America andarono a gonfie vele. I ragazzi riscossero un successo clamoroso dopo ogni concerto, vennero invitati a numerose interviste radiofoniche, talk-show, programmi d'intrattenimento e molto altro. Non ebbero un giorno libero dopo il primo concerto a Newark; passavano le loro giornate tra le stanze d'hotel, studi televisivi, prove negli stadi e camerini a non-stop.
Se si aspettavano questo grande scalpore? Assolutamente no, mai e poi mai avrebbero pensato di ricevere così tante attenzioni una volta messo piede sul suolo americano. Persino il leader, ritrovatosi più volte a dover parlare a nome del gruppo durante interviste e apparizioni, si trovò in difficoltà.
Nonostante tutto, misero cuore e anima in ogni esibizione, facendo vedere al pubblico che niente e nessuno li avrebbe ostacolati e che sì... erano ancora i leggendari BTS.
La gioia che le fan trasmettevano dopo ogni spettacolo risollevò l'umore dei ragazzi, c'erano serate in cui si ritrovano a ridere come matti, divertendosi e dimenticando per poche ore tutti i problemi e le incomprensioni sorti in quell'ultimo periodo.
Stavano bene, anche troppo.
Per degli artisti di fama globale quali erano, sentire la pressione e l'ansia addosso quotidianamente era diventata un abitudine ormai, i momenti di svago si dimezavano sempre di più, rendendo le giornate di lavoro ancora più pesanti da sopportare. Ma quando erano in tour, tutto sembrava cambiare; come se staccassero la spina da tutto e tutti, mettessero l'anima in pace e si prendessero del meritato riposo.
Ed era così che si sentivano: spensierati e felici. Nessuno badava più ai problemi, come se li avessero lasciati in Corea, soli soletti, e che avrebbero affrontato solo una volta ritornati.
Non erano codardi, avevano solo bisogno di una pausa.
E fu così che Jungkook decise di staccare un po' anche dall'argomento “Kyung-Mi”. I due si sentivano ogni tanto, con dei semplici saluti o sorrisi da lontano ma niente di più. Entrambi, seppur non si fossero mai parlati apertamente, sapevano che ormai avevano oltrepassato il limite e che quindi dovevano calmare le acque, cercando di stare a debita distanza l'uno dall'altro e, così facendo, si stavano abituando all'idea che in un giorno non molto lontano avrebbero dovuto convivere senza la presenza dell'altro.
L'umore ogni tanto ne risentiva, ma grazie ai ragazzi e ai colleghi, riuscirono pian piano a superare la fase iniziale dell'allontanamento.
E non avevano rimpianti, assolutamente. Avevano fatto quello che ritenevano giusto, si erano semplicemente concessi favori l'uno all'altro: Jungkook voleva scoprire nuovi orizzonti, Kyung-Mi aveva bisogno di un cambiamento.
E così successe.
Niente discussioni clamorose, dichiarazioni strappalacrime, fuggite romantiche. Avrebbero solo peggiorato la situazione, no?
Il gruppo era più sollevato ora che la coppia aveva “preso” una decisione. Seppur fossero preoccupati per il più piccolo – era comunque un argomento abbastanza delicato, l'amore – quest'ultimo aveva dimostrato una grande, se non stupefacente, maturità, e aveva sempre il sorriso sul volto. Non era cambiato di una sola virgola: timido al punto giusto, ma con evidenti sfumature di un vero ragazzo burlone, a volte sciocco e a cui piace divertirsi con cose semplici. Il solito Kookie.
Kyung-Mi, d'altro canto, preferiva rimanere concentrata sul lavoro piuttosto che parlare o uscire coi colleghi. Ora che un bastone si era levato dalle ruote, la sua vita quotidiana era diventata più tranquilla e aveva più tempo da concedere alla sua carriera da fotografa. Aggiornò il sito del suo studio fotografico, era da tempo che non lo faceva. Inserì delle fotografie che aveva scattato durante la sua permanenza nel Sud America, dando un tocco caraibico e colorato al blog.
Sentiva molto più spesso la madre, raccontandole le sue giornate, i progressi a lavoro e le ultime novità.
Shin era diventata la sua più fidata amica oltre che collega. Era l'unica a conoscenza della sua situazione e, nonostante all'inizio fu difficile da accettare per lei, le promise che l'avrebbe sempre aiutata nel caso volesse cambiare idea e rischiare di nuovo.
Aveva accettato le conseguenze. Sapeva che, una volta tornata in Corea, avrebbe perso lavoro, il Visto e sarebbe dovuta ritornare nel suo paese natale. Quando lei ancora non lavorava c'era il padre che garantiva per tutta la famiglia, ma ora che la madre era disoccupata e da lì a poco lo sarebbe diventata anche Kyung-Mi, non avrebbero più avuto il permesso di rimanere in Corea come delle cittadine.
Ma in fondo non le dispiaceva: ritornare in Italia, rivedere i suoi vecchi amici, riprendere le attività che aveva completamente accantonato, respirare di nuovo l'aroma del mare di Napoli... già, quanto le mancava l'Italia.
Avrebbe voltato pagina, cercando di dimenticare ciò che è stata la vita in Corea, ma con un bagaglio di esperienza più grande.
E Jungkook, bhè, lui di certo non lo avrebbe mai scordato.———
Allora. Ho voluto scrivere il capitolo in questo modo per cominciare la parte finale di Pellicola. Tra non molto questa FanFiction avrà una fine, ma ho in mente tantissimi altri progetti, tra i quali un sequel.Perciò non mi uccidete, non deprimetevi, sono il vostro antidepressivo.
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Pellicola » |J.Jk.|
FanfictionI Bangtan Sonyeondan stanno raggiungendo l'apice della fama dopo tanta fatica ed anni di duro lavoro. I sette ragazzi sono determinati a continuare la loro carriera al massimo, ma cosa succederà quando, dall'altra parte di una macchina fotografica...