capitolo venticinque

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Passarono un paio di giorni dalla conferenza stampa, e la situazione con Jungkook migliorò notevolmente. Nessuno parlava piú dello scandalo con la misteriosa ragazza occidentale, e ben presto Jungkook fu elogiato per il suo comportamento giusto e gentile. Certo, le polemiche c'erano state, ma non gliene importava granché.
Per le seguenti due sere, il moro visitó Kyung-Mi per controllare come se la stesse cavando con l'influenza, ed ogni volta si ritrovavano sul divano a guardare qualche film mentre si ingozzavano di schifezze di ogni genere. La bionda era molto grata per ció che stava facendo Jungkook, riusciva a trovare del tempo per lei anche dopo una dura giornata di lavoro passata a provare, e ció la faceva sentire piú che bene.
Riguardo i suoi hyung, tenevano costantemente d'occhio il piú piccolo, che ogni tanto usciva di casa senza nemmeno avvisare dove stesse andando. Ormai con la storia della fotografa avevano capito praticamente ogni cosa, aspettavano solamente il momento in cui Jungkook rivelasse i suoi sentimenti ai ragazzi, cosa che non accadde.

«Gesú, Giuseppe e Maria, quant'è bello Hyung-sik?» i due erano ancora seduti sul divano dell'appartamento di Kyung-Mi, intenti a mangiare ramen mentre guardavano uno dei tanti Kdrama consigliati dall'italiana.
«É amico di Taehyung» aggiunse Jungkook, mescolando il brodo caldo con le bacchette di metallo. «Non penso sia cosí bello».
«Ma l'hai visto? É carinissimo».
«Nah~».
«Stai contraddicendo i gusti di un italiana, stai attento».
«Vorresti dire che Hyung-sik é piú bello di me?!» sbottó scherzoso Jungkook, guardando storto la ragazza accanto a sé. «Cioé, uno stecchino, spilungone e con le orecchie ad elfo é piú bello di uno muscoloso, in forma e con un bellissimo viso?».
Kyung-Mi scoppió in una fragorosa risata, per poco non si versò tutto il ramen sulla coperta bianca.
«Da quand'é che l'autostima ti é salita alle stelle?».
«Perché? É vero».
«Mh mh, contaci».
«Eddai!~ sono serio».
«Pensavo fossi Jungkook».
«Yah! Smettila!».
Jungkook fece il finto offeso e incrociò le braccia al petto con fare arrabbiato, mentre Kyung-Mi fece fatica a trattenere l'ennesima risata.
«Che permaloso... sì, okay, sei piú bello di Hyung-sik».
«Lo stai dicendo solo per pietá».
«Che palle. Cosa devo fare per convincerti?».
Jungkook si voltó verso la ragazza, sorridendo come un ebete alla vista della sua espressione divertita.
«Voglio un abbraccio» disse, con tutta la tranquillitá del mondo.
«Ma te li do sempre».
«Sí, ma durano sempre poco. Questo deve almeno durare venti secondi» Jungkook era tenerissimo, era come se stesse facendo l'aeygo senza essere forzato dalle fan.
«D'accordo, ma dopo vedi di non rompere piú».
«Bla bla bla, taci e vieni qua» Jungkook afferró le sue braccia e la spinse verso il suo petto, costringendola a stringerlo mentre lei, divertita da tutta la situazione, ridacchiava. Ormai erano diventate cosí le loro serate, tra abbracci, involontari flirt e segnali ben evidenti da parte di Jungkook. Non c'era piú nulla da nascondere, si piacevano a vicenda e nessuno dei due voleva dirlo all'altro. Già, nessuna confessione strappalacrime, lunghi baci pieni di passione o crisi improvvise d'amore come in ormai tutti i drama o fanfiction, era tutto completamente diverso.
Si comportavano come una vera coppia e ció fece confondere Jungkook come non mai. Piaceva a Kyung-Mi o no? Lei accettava sempre i suoi abbracci, aveva anche dormito a stretto contatto con lui, passato intere notti a parlare o a sfogarsi, perció lei... provava qualcosa? E Kyung-Mi era al corrente dei sentimenti del moro verso di lei?
Era tutto incomprensibile per entrambi, ma si godevano quei piccoli momenti per loro come se fosse naturale, senza pensarci sú piú di tanto.
«A cosa pensi?» gli domandó ad un certo punto Kyung-Mi, notandolo piú silenzioso del solito.
Jungkook teneva ancora le possenti braccia attorno alla vita di lei, mentre quest'ultima stringeva il collo del moro saldamente.
«A niente» rispose.
«Sei sicuro?».
«Certo».
«No, non mi convinci».
«Ora peró sei tu che cominci a rompere» disse ridendo Jungkook, facendo allontanare Kyung-Mi dal suo petto per poterla vedere in viso. «Mi stavo solamente rilassando in silenzio».
«Un chiacchierone come te che sta zitto non mi sembra normale».
«Guarda che sono un tipo taciturno».
La ragazza annuí, posando nuovamente la testa sul suo petto.
«Ti senti meglio?».
«Mh mh, penso di tornare a lavoro domani» rispose, aspettando una possibile reazione da parte di Jungkook, che non arrivó.
«Okay» disse.
«E Kang So si é fatto vedere dopo quella sera?».
Sapeva che con Jungkook l'argomento Kang So era vietato, ma come avrebbe fatto a tornare in ufficio con lui? Sarebbe stato troppo strano.
«No, nessuno l'ha visto».
«Ma cosí penseranno sia in pericolo».
«Ha chiamato il capo del reparto per prendere una settimana di ferie».
Kyung-Mi non rispose, si limitò a scendere piano piano dal corpo di Jungkook e ritrovarsi seduta sul pavimento, con il viso appoggiato al divano e la mano destra che accarezzava i capelli corvini del ragazzo.
D'altro canto, Jungkook teneva una mano sulla schiena di lei, muovendo il pollice dall'alto verso il basso.
«Dovresti tornare a casa» gli suggerí Kyung-Mi, mormorando. «Altrimenti i tuoi hyung si preoccuperanno».
«Giá, dovrei» rispose. «Ma non ho voglia di chiamare l'autista, é sera tardi».
«Ci vai a piedi».
«Sí certo, poi mi ritrovo domani mattina su tutte le copertine, mi sembra giusto».
«Aish, fai quello che vuoi, io me ne vado a dormire».
«Aspettami!».

***

Nel frattempo, nel dormitorio dei Bangtan, i ragazzi erano tranquillamente seduti sul divano del loro salotto. Quella sera avevano ordinato cibo cinese e l'avevano consumato lí, sul quel piccolo tavolino, come erano soliti fare dopo una lunga giornata di lavoro.
Ultimamente, peró, mancava sempre un membro all'appello.
«Cosa starà facendo adesso?» chiese Jimin, poggiando il mento sulla mano destra. Si riferì naturalmente a Jungkook, probabilmente sapendo benissimo che anche quella sera non sarebbe ritornato a casa. Anche gli altri erano consapevoli del fatto che quel piccolo ribelle non si sarebbe fatto vivo, ma almeno sapevano dov'era.
«Sapessi Jimin, ho cosí tante scene in mente» rispose Namjoon, con un sorrisetto malizioso che la sapeva lunga.
«Certe volte mi fai senso» commentó poi Jin, osservando il leader con sguardo di disgusto. «Secondo me si stanno coccolando sul letto, scambiandosi parole d'amore e ridendo insieme».
«Se io ti faccio senso, tu mi fai venire il diabete» ribatté Namjoon, facendo ridere il resto del gruppo.
«Ma state davvero pensando che Jungkook si sia giá dichiarato a Kyung-Mi?» Yoongi interruppe l'atmosfera allegra che si era creata tra i ragazzi, facendo ricadere l'attenzione sulle sue parole. «Cioé, un timidone come lui?».
«Bhé dai, non é poi cosí timido».
«Fidati Taehyung, non l'ho mai visto cosí cotto. Nelle relazioni di qualche anno fa era piú semplice dirsi "mi piaci" perché erano una sciocchezza, ma questa... credetemi, qui si fa sul serio».
I restanti cinque rimasero in silenzio, rimuginando sulle parole del blu di capelli.
«Dite che dovremmo convincerlo?» propose Hoseok.
«Direi di fare con calma, dopotutto é la sua prima volta».
«Il nostro piccolo Jungkook non é piú cosí piccolo».
«Ed innocente» aggiunse Namjoon.
«Ma oggi ti sei fatto di testosterone per diventare cosí schietto?!» sbottò il maggiore, Jin, facendo scoppiare a ridere il resto del gruppo. «Prima ti fai le fantasie su Jungkook e Kyung-Mi e poi scommetti sulla sua verginità?».
«Hyung, fa parte del ciclo della vita» commentò il leader.
Jin spalancó gli occhi sorpreso, facendoli quasi uscire dalle orbite.
«Okay, tutti in camera».
«E che vuoi fare, mh?» lo stuzzicò ancora una volta Rapmon.
«A dormire, idiota».

———
Questo capitolo non ha senso ma era solo per augurare buon compleanno all'amore della mia vita. Buon compleanno Jungkook♥️.

(Grazie Jimin per le splendide foto)

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(Grazie Jimin per le splendide foto)

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