capitolo ventidue

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"E ora cosa mi invento?"

Jungkook guardó le fotografie, dubbioso sul da farsi. Doveva dire la veritá? Mentire spudoratamente? Come avrebbe fatto?
«Bhé, perché non parli?» lo incitò Bang PD, tamburellando le dita sul tavolo.
«Non la conoscevo quella ragazza» rispose, con espressione decisa. Avrebbe detto la veritá, ma a modo suo. «Me ne stavo tornando a casa dopo la cena con Yugyeom quando mi sono fermato vicino ad un vicolo. Ho sentito strani lamenti e richieste di aiuto, cosí ho cercato di capire chi fosse e ho visto una ragazza intrappolata tra le braccia di un uomo. É stato il mio istinto che mi ha spinto verso di lui, ma non gli ho fatto nulla, era giá confuso di suo. Dopo di che ho cercato di aiutare quella ragazza come meglio potevo, e l'ho riportata a casa».
Il racconto di Jungkook suonò piú che credibile alle orecchie dei manager e di Bang PD, che accettarono quella storia come plausibile. Naturalmente lo scandalo c'era stato eccome, il giovane avrebbe dovuto partecipare ad una conferenza stampa a riguardo che avrebbe risolto tutto quel casino. I membri, peró, sapevano perfettamente quanto quella storia fosse falsa. Conoscevano Jungkook meglio di loro stessi, e i piccoli segnali che mandava quando raccontava una frottola erano sempre ben visibili: il modo in cui si mordeva il labbro inferiore, come i suoi occhi da cerbiatto si ingrandivano sempre di piú, e anche come si torturava le mani da sotto il tavolo. Per di piú, quella ragazza aveva qualcosa di troppo familiare.
«Non conosci niente di lei? Nemmeno il nome?» gli domandó Bang PD, portando il peso sui suoi gomiti.
«No, non ci siamo parlati molto. Quando l'ho riaccompagnata a casa, c'erano le loro amiche, anche loro occidentali» si inventò il moro. «Probabilmente erano turiste».
«D'accordo. Programmerò la conferenza stampa per domani mattina, preparati bene» disse uno dei manager, prima di afferrare il telefono e uscire dalla stanza insieme a tutti gli altri suoi colleghi. Quando i ragazzi rimasero soli, Jungkook prese un respiro di sollievo, chiudendo gli occhi per la troppa tensione.
«Jungkook, dì la verità una volta per tutte» fu proprio Yoongi a parlare per primo, alzandosi dalla sedia con lo sguardo inquisitore rivolto verso il piú piccolo. «La conosciamo tutti questa ragazza».
«N-no... non so chi sia» ripeté, sentendo gli occhi di tutti su di lui. «Te l'ho detto, non so nemmeno da dove provenga».
«Tsk, e noi dovremmo crederci? Solo per farti rendere conto della situazione in cui ti trovi, in queste foto si possono vedere molto chiaramente sia gli abiti che i segni violacei che ha sul collo» Yoongi prese la fotografia in mano e la mise a mezz'aria, mostrandola a tutti i ragazzi presenti. «E poi la sua statura, non é familiare?».
«Smettila, e te lo ripeto, non la conosco» sbottó Jungkook, alzandosi dalla sua sedia.
«Sicuro?» Jimin si intromise nella conversazione. «Perché io penso di aver capito chi sia in realtà».
Il moro passò lo sguardo su tutti e sette, ricevendo soltanto chiari segni di affermazione alle parole di Jimin. Era ovvio, ormai non poteva piú fare niente per nasconderlo.
«Sí, okay, quella ragazza é Kyung-Mi» rispose, facendo apparire sul volto di Yoongi un ghigno di soddisfazione. «Ma il resto della storia é vero, io non le ho fatto nulla».
«E allora chi la ridotta in quello stato?» domandó dubbioso Taehyung.
«Kang So».
Alle parole di Jungkook, Namjoon fece fatica a trattenere le risate. Era impossibile per lui che uno come Kang So potesse fare delle cose del genere ad una ragazza.
«Non sto scherzando, era ubriaco fradicio ieri sera, non ragionava lucidamente come fa di solito. Non gli ho fatto assolutamente niente, dopo averlo scosso un po' lui é svenuto a terra ed é rimasto lí».
«Stai dicendo che l'hai lasciato in un vicolo per una notte intera?!» esclamó scioccato Jin, alzandosi di scatto dal suo posto. «Hai idea di quanto sia pericoloso?».
«Hyung, stava per violentare Kyung-Mi, secondo te a me importava che lui dormisse al calduccio sotto le copertine?» gli chiese ironico Jungkook, facendolo zittire immediatamente.
«E che ne hai fatto di Kyung-Mi?» aggiunse poi Hoseok, cercando di stare attento a tutta la storia.
«Mi sono offerta di riportarla a casa, ma lei ha detto che Kang So sapeva dove abitava e che aveva paura. Così l'ho portata in dormitorio, ha dormito nella stanza degli ospiti che di solito usiamo per i familiari».
«Ed é ancora a casa nostra?».
«No, é passato un autista mezz'ora dopo che ce ne siamo andati, dovrebbe avermi mandato un messaggio...» Jungkook prese dalla tasca del suo cappotto nero il suo cellulare, mostrando poi il display ai ragazzi.

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