capitolo diciassette

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Terminato il concerto s'era fatta giá ora di cena. Kyung-Mi, Kang So e Shin andarono a mangiare a casa di quest'ultima per "festeggiare" il successo della prima tappa, anche se Kyung-Mi aveva piú intenzione di bersi un thé al limone e andare subito a dormire.
Per quanto riguarda i ragazzi, se ne andarono subito nel loro appartamento, per terminare la giornata con un buon pasto. La mattina seguente non avrebbero avuto schedule, quindi potevano dormire fino a tardi.
«Ordino giapponese?» chiese Jin, prendendo il suo cellulare in mano.
«Messicano» ribattè Yoongi.
«Ma del barbecue?» Taehyung si affiancò al azzurro di capelli osservando entrambi con la sua faccia da cucciolo.
«Noodles?».
«Nah, preferisco il pesce» si aggiunse Namjoon. «Basta che mi date del cibo».
«Okay, facciamo delle pizze» concluse Jin, allontanandosi dal gruppo di amici con giá il telefono appiccicato all'orecchio.
Il leader si stiracchiò sul divano di pelle bianca, per poi poggiare i gomiti sulle ginocchia e sospirare.
«Il concerto é andato bene».
«Come sempre» aggiunse Yoongi. «La scaletta é andata stranamente bene».
«Perché dici "stranamente"?».
«Di solito c'é sempre qualche problema con il programma».
Il gruppo continuó a discutere sul concerto appena terminato fin quando il fattorino delle pizze suonò al campanello.

***

Era ormai mezzanotte passata, i sette sedevano ancora attorno al piccolo tavolo del salotto coperto da scatole di pizza e bicchieri vuoti di plastica. Per ore erano rimasti a parlare di qualunque cosa passasse per le loro menti, che fosse di posti da visitare o bevande analcoliche, lampade a neon o casse bluetooth.
Jungkook soprattutto si era dimostrato attivo sull'ultimo argomento, forse era il piú esperto in fatto di audio e volume e possedeva piú di venti casse bluetooth.
«No raga, le casse della JBL non sono granché» aveva detto, incrociando le braccia al petto. «Le usano i ragazzini senza soldi di quattordici anni per mettere la musica tamarra per strada».
«Strano Jungkook, pensavo tu fossi un ragazzino senza soldi» ribatté Yoongi, facendo ridere gli altri membri.
«Hyung, ho vent'anni ormai».
«E io ventiquattro, allora?».
Jungkook ridacchiò, nascondendosi il viso dietro le mani.
«Vi posso consigliare un sacco di altre marche».
«Nah, io andrei anche a dormire» disse Namjoon, alzandosi dal divano di pelle. «Almeno dormiamo otto ore piene».
«Domani abbiamo la mattina libera, possiamo riposare quanto vogliamo» fece per dire Taehyung, scattando in piedi.
«Certo, ma contando che il primo che si sveglierá fará casino, io preferirei andare a dormire subito per non svegliarmi incazzato».
I ragazzi obbedirono al leader, cambiandosi e rifilandosi tutti nelle rispettive camere. Jungkook dovette passare ancora in cucina per poter prendere una pillola di sonnifero, ultimamente faceva fatica a dormire. Si era promesso di prenderla una sola volta, ma col passare del tempo si rese conto di quanto aiutassero, quindi pensó bene di continuare. Dopotutto lo facevano dormire.
La sala era deserta, illuminata da una piccola lucina messa apposta da Jin per la notte. Il moro prese dal tubetto una sola pillola bianca, posandola poi sulla punta della lingua e bevendo vari sorsi d'acqua. Solo quando poggió il bicchiere di vetro sul piano da cucina si rese conto di non essere solo. Jimin, infatti, gli sfilò immediatamente il tubetto di medicine dalle mani.
«Sei per caso impazzito?!» sibiló, cercando di non farsi sentire dagli altri membri. «Non hai idea di quanto facciano male queste cose!».
«N-non ho fatto niente di male» si difese Jungkook.
Jimin guardó l'etichetta sopra il contenitore.
«Dove le hai trovate?»
«In bagno».
«Avrei dovuto buttarle tempo fa» il biondino si maledisse da solo, sbuffando. «Quante ne hai prese fino ad oggi?».
«Non saprei... quattro».
«Quattro?! Dico io, il cervello lo usi?».
Jungkook si sentì offeso dalle parole del maggiore, che cercava solo di fargli capire quanto quelle pasticche l'avessero fatto male.
«Le ho prese perché non riesco piú a dormire. Preferiresti vedermi bianco come un morto?!».
«Avresti potuto parlarne con qualcuno, non prendendo di tua spontanea volontá delle pillole del genere».
«Hyung, non capisco perché ti stai arrabbiando cosí tanto, mi aiutano solamente a dormire» disse Jungkook, alzando le spalle.
«Queste sono vere e proprie armi letali, se ne usufruisci troppo rischi di trovarti steso a terra lottando fra la vita e la morte. Ti ricordi quando ho avuto quel periodo di crisi? Quando ho mangiato una sola bistecca di carne in dieci giorni?».
«Non vorrei ricordarmelo».
«Sai cosa mi ha ridotto in quel modo? Questi razza di sonniferi» Jimin era davvero irritato, non aveva mai visto il maggiore cosí arrabbiato. «Mi hanno portato su un lettino di ospedale».
«Sí, ma tu ne prendevi tre o quattro a volta. Io ne ho sempre presa una».
«Anch'io ho iniziato con una alla volta, poi ne avevo sempre bisogno, cosí sono passato a due, poi a tre... Jungkook, si comincia sempre da come hai fatto tu».
Il moro rimase in silenzio, osservando il suo hyung dritto negli occhi.
«Pensavo mi avrebbero aiutato».
«Assolutamente no, e queste-» Jimin si avvicinó alla finestra della cucina, spalancandola. «-se ne vanno». In poco tempo, il tubetto di sonnifero venne lanciato sulla strada principale, venendo di conseguenza rotta in mille pezzi.
«E che quella che hai preso sia l'ultima».
Jungkook annuì, abbassando lo sguardo.
«Mi dispiace di averti fatto spaventare, é che quando si tratta di salute divento abbastanza vulnerabile».
«É colpa mia, ultimamente va tutto storto».
Jungkook si pentì immediatamente di ció che aveva detto, mordendosi il labbro inferiore. Jimin lo notó subito.
«Lo so che va tutto storto, ma tu non ti decidi a parlare».
Il moro alzó lo sguardo verso il biondino, con la sua espressione preoccupata e compassionevole in volto.
«Cosa?».
«Secondo te non ho notato i tuoi strani comportamenti? Conviviamo da piú di cinque anni, ti conosco meglio di té stesso, quindi perché continui a tenere la bocca chiusa?».
Jungkook sentiva lo sguardo del maggiore scrutare ogni singolo centimetro del suo viso, cercando di intercettare qualche cedimento.
«Perché ho paura, hyung».

———
Sciau.

Volevo solo avvisarvi che ho cambiato il programma di aggiornamento. Un nuovo capitolo verrà aggiunto ogni mercoledí.

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