capitolo otto

4.6K 223 20
                                    

Kyung-Mi si svegliò con un fastidioso mal di testa che la martellava. La sera prima si ricordò di aver bevuto quei due o tre bicchieri di troppo, e che poi Kang So l'aveva riportata a casa sua senza troppi problemi.
"Complimenti, ora cosa penserà di me Kang So?" si chiese, alzandosi dal letto.
Quella mattina, molto probabilmente, sarebbe dovuta stare a fianco del suo collega, a causa del periodo di prova. Si sarebbe dovuta ambientare in meno di una settimana, anche perchè Kang So non avrebbe potuto aiutarla per molto.
Si diede una sciacquata veloce, si vestì, si pettinò i capelli e, infine, si mise il cappotto marroncino ed uscì di casa. Alla radio stavano trasmettendo il programma della mattina, dove parlavano dei vari metodi per migliorare la giornata e dell'oroscopo.
Ma a Kyung-Mi interessava solo una cosa: il caffè del bar dell'agenzia. Avrebbe fatto di tutto pur di bere qualcosa di riattivante, e niente le avrebbe impedito di fare colazione tranquillamente quella mattina.
Arrivata davanti all'edificio, scese dalla macchina ed entrò dalle porte scorrevoli, timbrando con il cartellino datole il giorno prima. Si diresse immediatamente al terzo piano, dove si trovava il bar.
«Un americano e una ciambella al cioccolato» ordinò alla cassiera. Quest'ultima annuì, per poi avviarsi a preparare il caffè.
«Ecco a lei» disse.
«Grazie, buona giornata».
Kyung-Mi si sedette ad un tavolo accanto alla vetrata, in modo tale da poter vedere la strada di fronte alla Big Hit.
«Kyung-Mi?», la voce maschile che la chiamò la fece voltare verso il bancone.
«Jungkook-ssi? Che ci fai tu qui?» chiese al moro, che nel frattempo si mise di fronte alla ragazza.
«Volevo solo prendermi un caffè» mentì. In realtà, Jungkook l'aveva vista entrare dall'ingresso, dopo di che l'aveva seguita fino a che non finì in quel grande bar. Se si considerava uno stalker? Probabilmente gli altri lo avrebbero fatto, ma lui no.
«Vuoi sederti con me? Almeno mi fai compagnia».
«Sì, certo».
Il moro si accomodò sulla sedia di fronte a quella di Kyung-Mi, la quale stava sorseggiando beatamente il suo Americano.
«Oggi come mai sei qui?» le domandò, osservandola.
Anche quel giorno -nonostante fosse solamente il terzo giorno di conoscienza- Jungkook trovava Kyung-Mi estremamente carina. Notava come i suoi grandi occhi azzurri scrutavano la sua immagine, i suoi lunghi capelli biondi le contornavano il viso, i suoi occhiali da vista le calzavano alla perfezione.
«Devo affiancare Kang So con il lavoro. Sai, mi devo abituare ai ritmi più frenetici che sono richiesti qui in agenzia» gli rispose, riportandolo alla realtá. «E tu? Scommetto che andrai a provare le coreografie anche oggi».
«Uhm... no. Namjoon-hyung ci ha spiegato che oggi andremo a registrare un paio di canzoni del nuovo album» spiegò il moro, giocherellando con le sue stesse dita.
«Sono sicura che sará una bomba, come tutti gli altri, d'altronde».
«Aigoo, il tuo lato da fan sfegatata sta risorgendo o sbaglio?» esordì Jungkook, ridacchiando.
«Diciamo che incontrarvi dal vivo mi ha riportato a quando avevo quindici anni».
«Ne sono felice» disse. «Se vuoi, potrai assistere alle registrazioni».
«Assolutamente no! Come tutte le altre Army, aspetterò fino al giorno ufficiale dell'uscita dell'album. E poi, mi piace rimanere sulle spine», Kyung-Mi bevve un'altro sorso del suo caffè, mentre Jungkook le sorrideva ancora più intenerito.
«Sei un po' masochista, ma rispetto la tua decisione» concluse lui. «Comunque, ti va di pranzare insieme a noi più tardi? Ci piacerebbe passare un po' di tempo con te».
«E come mai?» chiese Kyung-Mi, stupita dalla proposta di Jungkook.
«Ci stai simpatica, e a tutti noi piaci molto... cioè, nel senso di amici, non nell'altro senso, hai capito, no?».
La bionda era molto divertita dalle parole di Jungkook, ma allo stesso tempo rimase perplessa.
«Accetti?».
«Dipende se Kang So me lo lascierà fare».
«Conosco quello hyung, e so che ti darà il permesso di passare la pausa pranzo con noi» esordì.
«D'accordo, ma dove mangeremo?».
«Lo staff di solito ordina qualcosa in un ristorante qui vicino e noi ce lo mangiano nella sala riunioni al piano di sotto. Andrebbe bene?».
«Certo che sì» rispose emozionata. Intanto, Kyung-Mi aveva finito il suo caffè, lasciando la tazza sul tavolino.
«Fantastico! Ora forse è meglio che vada, gli altri mi staranno aspettando».
Jungkook fece per andarsene, quando la voce della ragazza lo richiamò.
«E il tuo caffè?».
«Non importa, lo prenderò poi domani».
«Non puoi non fare colazione» borbottò, avvicinandosi a lui. «Mangia almeno questa».
Kyung-Mi gli porse la ciambella al cioccolato che aveva ordinato per lei insieme al caffè.
«E-era per te» balbettò Jungkook, arrossendo.
«Non la voglio, la mattina non mi piace mangiare cose troppo dolci» disse, sistemandosi la sua borsa sulla spalla. «Allora ci vediamo più tardi».
«Ciao e... b-buon lavoro!» esclamò lui. Quando Kyung-Mi uscì dal bar per prendere l'ascensore, il moro stava ancora agitando la mano in segno di saluto.
"Sono fin troppo patetico a volte" pensò, per poi dirigersi anche lui verso la parte destra dell'agenzia.

Pellicola » |J.Jk.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora