-Attenzione: per quelli che sono arrivati a questo punto della storia, questo capitolo è scritto in terza persona.
Lily aveva dato a Rose l'occasione perfetta per fare lo scambio. Una volta nella sala comune, quest'ultima aprì la Mappa e controllò di nuovo il nome di Scorpius. Era nella sala grande, al tavolo dei Serpeverde. Effettivamente sarebbe dovuta andare anche lei lì per cenare, ma sapeva che Scorpius si era già reso conto dell'inganno. L'aveva visto fare avanti e indietro nella sala comune dei Serpeverde.
Si disse di non sentirsi in colpa, Malfoy gliel'avrebbe sotratta in ogni caso, e non l'avrebbe aiutato senza sapere i suoi piani.
Lily era già scesa a cenare, ma in fondo Rose non aveva fame, stava bene nella sala comune dei Grifondoro, senza dover affrontare Scorpius.
Aspettò che calasse la notte, e uscì dalla sala comune appena vide Scorpius spostarsi.
Si avvolse nel mantello e, bacchetta alla mano e Mappa nell'altra, lo seguì.
Stava uscendi dammi castello e si dirigeva verso la Foresta Proibita. Dopo aver superato il capanno del guardiacaccia, Scorpius svoltò e si inoltrò furtivo tra gli alberi, cercando di non farsi notare. Rose lo seguì silenziosa, con la bacchetta stretta nella mano destra.
Da un lato aveva paura, certo, ma la curiosità di sapere, prevaleva su di lei. In fondo era pur sempre figlia di Hermione Granger.
Fu difficile resistere alla tentazione di evocare Lumos: la foresta era buia e le radici degli alberi la rallentavano. Rose cercò di seguire la chioma argentea di Scorpius, finché non inciampò cadendo a terra.
Si rialzò, ma del Serpeverde non c'era già più traccia.
Okay Rosie, mantieni la calma si disse. Si tolse gli aghi di pino che le erano rimasti attaccati alla tunica e, dandosi un'occhiata attorno, sussurrò -Lumos-
La bacchetta emanava una luce troppo forte e Rose fu costretta a nasconderla parzialmente nella tunica, per non dare nell'occhio.
Dove vado?
Prese ugualmente la Mappa del Malandrino, per precauzione.
Appena la mappa si aprì, invece di far comparire Hogwarts, comparve una scritta dai caratteri eleganti.
"Mr Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso ti porgono i loro omaggi, e ti informano che, la zona in cui ti trovi, non è disponibile"
-Oddio- sussurrò Rose. E se la mappa fosse stata infestata dai loro spiriti? In fondo erano tutti morti...
-Ti prego- disse guardando la mappa -Indicami dove andare-
Non successe niente; Rose aveva perso le speranze, si guardò attorno, ma era curcondata da alberi enormi che non finivano più. Per non parlare delle creature che si nascondevano tra quei tronchi...
Rose tornò a guardare la mappa e notò che l'elegante scritta stava pian piano svanendo.
Ne comparve un'altra al suo posto.
"Come desideri"
La pergamena divenne un Labirinto di alberi che lampeggiavano, sbiandendosi sempre un poco di più. Come a segnalare il poco tempo che aveva a disposizione.
Rose guardò dove si trovava lei, e cercò un qualsiasi nome sulla Mappa.
-Andiamo...- disse con un filo di voce.
Un paio di piedi che camminavano apparvero poco distanti da lei. Nello stesso momento in cui Rose posò lo sguardo su di essi, comparvero altri due piedi accanto a quest'ultimi. Sembrava stessero parlando tra loro.
La Mappa si sbiadì fino a tornare una pergamena comune.
Rose non si scoraggiò, e, nascondendo la luce, si incamminò nella direzione delle due figure.
Dopo un paio di minuti di cammino, sentì una profonda risata maschile, e spense subito la bacchetta.
Si avvicinò cercando di non far rumore, e si appostò dietro il tronco di un grosso albero.
Poté vedere bene i tratti dei due uomini, illuminati dalla luce delle bacchette.
Uno dei due, il più alto e massiccio, era vestito di una tunica nera, il cui cappuccio nascondeva parzialmente il viso. Ma Rose riuscì a vedere ugualmente un naso aquilino, e una cicatrice che partiva dal sopracciglio e prendeva perfettamente a metà il suo occhio, correndo fino alla guancia.
Rose distolse lo sgurdo impaurita e lo concentrò sull'altra persona.
Era abbastanza giovane, lo si poteva quasi scambiare per uno studente, ma i suoi tratti duri e spigolosi tradivano origini orientali, forse Bulgare...
Rose si ricordò di un particolare: il nome che aveva visto entrare nella foresta proibita era bulgaro, ne era certa. Un certo Ivan...
-Todorov- disse l'uomo con la tunica. Rose aveva perso un battito dallo spavento.
-Non hai molto tempo- disse con voce cupa.
Ivan cambiò leggermente espressione, ma non si scompose -Non preoccupatevi, presto sarà tutto risolto-
L'uomo nella tunica fece quasi un sorriso, ma a Rose parve una smorfia. Di colpo però, si mise in allerta, come un cane da caccia.
Rose trattenne il fiato, per paura che l'avesse sentita.
-Sta arrivando qualcuno- disse l'uomo. Fece un cenno a Ivan e si dissolse in una scia di fumo nera che volò via tra gli alberi.
Il bruno, Ivan Todorov, non aspettò neanche un minuto, e scappò nella direzione opposta.
Dove stava andando?
Rose lasciò uscire tutta l'aria che aveva trattenuto nei polmoni, e si accasciò a terra.
Non sapeva spiegare il perché, ma quella scena l'aveva spaventata a morte.
-Lumos- sussurrò.
Si alzò e si diede un'occhiata attorno.
Sentì dei passi veloci avvicinarsi sempre di più.
Qualcuno la afferrò da dietro per le spalle, girandola.
Per poco non urlò, ma aveva riconosciuto il visto di Scorpius.
E lo trovava abbastanza furioso -Tu proprio non sai quanto startene fuori dai piedi, vero?-
Rose non rispose, mille pensieri le frullavano per la testa.
Scorpius la afferrò per il braccio scuotendola leggermente -Dobbiamo tornare al castello!- disse preoccupato.
Ah, giusto, il castello.
Si lasciò guidare, Scorpius sembrava sapere la strada del ritorno.
Tirarono un sospiro di sollievo quando videro delle luci in lontananza.
Vi corsero incontro, erano arrivati davanti a casa del Guardiacaccia.
-Oh, grazie al cielo- disse Rose sollevata.
-Non lo ringrazierei ancora, fossi in te- disse Scorpius a bassa voce accanto a lei.
La porta della modesta casetta si aprì, e davanti a loro si pose l'imponente figura di Hagrid.
Sebbene avesse una certa età, il fatto di essere un mezzo gigante, aveva influito sul suo aspetto. Sembrava un uomo sulla cinquantina appena. Solo...un po' più enorme.
-Cosa ci fate voi qui? A quest ora!- i suoi occhi marroni si diressero subito severi verso Rose.
-Tu sei l'ultima persona che pensavo di vedere, Rosie- disse mettendo le sue mani enormi sui fianchi -Tuo padre non seguiva molto le regole a volte, ma lo faceva per qualcosa di giusto, di buono-
Rose non rispose, non avrebbe saputo
dirgli nulla. Non sapeva nemmeno lei perché l'aveva fatto.
Lanciò uno sguardo a Scorpius, che la guardava quasi con compassione.
O almeno così le sembrò, dato che girò subito la testa guardando altrove imbronciato.
-Rose Weasley!- tuonò Hagrid -Mi stai ascoltando?-
Rose vide Hagrid guardare prima lei, poi Scorpius e viceversa.
Purtroppo il tono di voce del mezzo gigante, aveva attirato una figura, probabilmente un professore, che dalla collinetta stava scendendo, venendo verso di loro.
-Grandioso- mormorò Rose.-Salve. Come ho detto a inizio capitolo, questo é stato scritto in terza persona.
Ho intenzione di continuare in terza persona la storia (e man mano modificare e adattare i capitoli precendenti) che ne dite?
Mi trovo molto meglio a scrivere così.
A presto :)
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~Rose e Scorpius~ "Secrets"
FanficÈ il quinto anno ad Hogwarts per Rose Weasley. Un altro normale anno, in cui non sarebbe successo niente come nei precedenti. O almeno così pensava. Le cose nella scuola di magia e stregoneria cominciano a farsi burrascose quando Rose e Scorpius, gr...