19. Invadente

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-Rose...-
Correvo, ma le mie gambe non mi permettevano di spostarmi.
Gridavo, ma dalle mie labbra usciva solo un debole sussurro.
-Rose!-
Mi voltai e vidi la bestia guadagnare pian piano terreno.
Allungò le braccia per afferrarmi e gli artigli affilati mi graffiarono la spalla.
I suoi occhi color topazio brillarono alla vista del mio sangue e il suo ringhio famelico mise in mostra i denti aguzzi.
Le sue orecchie a punta erano più sporgenti che mai.
Il suo tailleur bordeaux era a brandelli e sporco di un rosso ancora più scuro, probabilmente sangue.
-Rose Weasley!- ringhiò Charlie  riuscendo ad afferrarmi per il braccio.
Cercai di spintonarlo via, dimenandomi più che potevo.
- Per Godric! Vuoi stare ferma?!- mi chiese una voce femminile in un sussurro.
Aprì gli occhi e vidi il viso di mia cugina Lily, nella penombra della stanza.
Notai che mi teneva saldamente per le braccia.
-Lasciami- dissi tirandomi indietro.
- Ti sto chiamando da troppo tempo...non riuscivo a svegliarti-
Annuii e mi spostai i capelli appiccicati alla fronte dal sudore.
-Prima l'incubo su Teddy...ora questo?- chiese lei inarcando un sopracciglio.
Non sapevo nemmeno io come spiegarmelo, Charlie era la persona migliore che conoscessi... e di certo non era un mostro.
-Scusami...- mormorai.
Lily fece un mezzo sorriso e tornò nel suo letto, spegnendo la candela che aveva in mano.
Per fortuna Alice Paciock aveva il sonno pesante, e stava ancora russando. Notai Dominique rigirarsi nelle coperte: dovevo aver svegliato anche lei con il mio incubo.
Guardai fuori dalla finestra e vidi il cielo di un blu scuro, senza stelle.
Probabilmente l'alba sarebbe sorta da lì a un'ora.
Peony ronfava beata nella sua gabbietta, e io sorrisi contenta che almeno lei potesse dormire.
Per paura di rivivere quel sogno, decisi di alzarmi e vestirmi.
In punta di piedi, uscii dal dormitorio e mi diressi verso le due poltrone imbottite davanti al camino.
Essendo ancora notte sentivo particolarmente freddo, e se per caso mi fossi addormentata davanti al camino...beh lì non avrei svegliato nessuno.
Mi sedetti portandomi le ginocchia al petto e osservai le fiammelle arancioni crepitare.
-Perché faccio questi sogni...- bisbigliai, a nessuno in particolare.
Non avevo motivo di avere paura di Charlie, o di Teddy.
-Il camino non ti darà le risposte che cerchi- disse una voce e io sobbalzai sul posto girandomi.
Sulla poltrona vicino alla mia, sedeva un Grifondoro dai capelli rossi...
Strano, ero sicura di non aver visto né  sentito arrivare nessuno.
Il ragazzo ruotò la testa verso di me, esibendo un sorriso affascinante e mi fece l'occhiolino con quelle iridi quasi bianche.
-Castiel- dissi confusa riconoscendolo -Cosa...tu non sei uno studente! Tanto meno un Grifondoro!- esclamai, cercando di moderare il tono della voce, per non svegliare nessuno.
Il giovane Ifrit si alzò dalla poltrona, e fece una giravolta su se stesso.
-Ammetto che il tessuto e il design sono davvero provinciali...- disse lui lisciando con le mani la tunica che aveva indosso -...ma su di me, ovviamente, calza divinamente- disse lui sistemandosi un paio di ricci ribelli che gli erano finiti sulla fronte.
Aveva assolutamente ragione, ma la sua vanità mi fece provare una scintilla di fastidio verso quell' essere tanto bello.
-Ora mi spieghi cosa ci fai qui? Vestito così?- chiesi di nuovo sospirando, e cercando di essere paziente.
- Ti tengo d'occhio- disse lui risedendosi con un tonfo sulla poltrona.
- Non pensi di star esagerando...E se qualcuno fa domande?- chiesi.
Era pur sempre un ragazzo che poteva sembrare del quinto anno, e di certo non poteva spuntare dal nulla senza che nessuno lo conoscesse...
- Io sono il fuoco, piccola- disse lui facendomi di nuovo l'occhiolino.
Doveva ringraziare la sua buona stella che non avessi nulla da lasciargli contro.
-E se qualcuno prova a toccare il fuoco...- disse lui facendo una pausa e voltandosi verso il camino -...si brucia-
Restammo qualche minuto in silenzio, a osservare entrambi il fuoco.
Cominciavo a sentire gli uccellini intonare le loro dolci melodie, fuori dalle mura del castello.
-Come fai ad essere qui?- gli chiesi voltandomi verso di lui.
Castiel piegò le labbra in un pigro sorriso insolente.
-Te l'ho detto: io viaggio in ogni fiamma- disse lui con il tono di voce di un adulto che spiega per la terza volta qualcosa a un bambino.
A quel punto capii.
-Beh, ora vorrei un po' di privacy- sentenziai.
Estrassi la bacchetta dalla tunica e la puntai verso il camino -Aguamenti!-
La scia d'acqua che fuoriuscì dalla mia bacchetta spense in un istante le fiamme.
La poltrona accanto alla mia era di nuovo vuota, esattamente come mi aspettavo. Avevo trovato il modo di far sparire Castiel.
Dovevo solo togliergli ciò che gli dava potere.
Uscii dalla sala comune e mi incamminai verso l'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure, con un sorriso di vittoria stampato sul viso.
- Non avete ancora parlato- mi fece notare Lily mentre uscivamo dalla Sala Grande.
Mi ero rimpinzata sin troppo a pranzo, e ora mi sentivo come una botola ambulante.
- Non ne abbiamo avuta l'occasione- dissi mantenendomi sul vago, mentre osservavamo Scorpius dirigersi in giardino.
-Beh, ora ce l'hai- disse Lily facendomi l'occhiolino.
La guardai confusa.
-So dove sta andando...tu potresti casualmente raggiungerlo- mi fece l'occhiolino.
Serrai le labbra fissandomi la punta delle scarpe, mentre un nodo di ansia cominciava a stringermi lo stomaco.
-Pensi che finirà bene...?-
Mia cugina sospirò, con un sorriso complice - Io posso vedere molte cose, Rose... Ma non ogni cosa. Sarebbe troppo facile. Non credi?-
Non ne ero del tutto convinta, se io avessi avuto un dono come il suo probabilmente la mia vita sarebbe stata molto più facile.
-Sta andando dove vai tu per studiare, di tanto in tanto, quando vuoi stare da sola- disse facendomi cenno di seguirla.
-Sebbene io ti abbia detto tante volte che è pericoloso...-
- Che Grifondoro sarei...- le risposi -...se non fossi un minimo coraggiosa?-
Lily non poté non essere d'accordo con me.
Così la salutai e mi incamminai all'aperto.
Scesi la collina intravedendo in lontananza la capanna di Hagrid, e proseguii lateralmente salendo di nuovo un'altra collina.
Servivano almeno venti minuti di cammino per arrivare al Platano Picchiatore, ma per me non era mai stato un problema.
Appena ebbi un chiaro primo piano dell'albero danzante, vidi anche la chioma bionda di Scorpius.
Sedeva nella rientranza del terreno che usavo spesso anche io: i rami del platano non riuscivano a sfiorarlo nemmeno.
-Ciao- dissi una volta che fui di fronte a lui.
Scorpius sobbalzò e alzò di scatto la testa sorpreso.
Stringeva al petto un barattolo di vetro in cui volteggiava una piccola fiammella, probabilmente per scaldarsi.
Mi sedetti accanto a lui, che subito si irrigidì. O almeno così mi parve.
Notai che stringeva nel pugno un orologio da taschino.
Subito mi tornò in mente il momento in cui la McGranitt me lo aveva affidato per riportarglielo, e io lo avevo trovato a pomiciare con la biondina.
- Ha un valore affettivo?- gli chiesi indicandolo.
Scorpius se lo rigirò tra le mani con uno sguardo pensieroso.
Mi porse il barattolo di vetro con la fiamma, e io lo accettai ben volentieri stringendomelo al petto per scaldarmi.
-Appartiene alla mia famiglia da molte generazioni...- premette un bottone sul fianco dell'oggetto, che subito si aprì.
Da un lato vi era un classico orologio, e dall'altro una foto raffigurante una donna dall'aria austera e dai voluminosi capelli castani. Accanto a lei riconobbi Draco Malfoy, con i capelli biondi striati di bianco.
I due tenevano una mano sulla spalla di un bambino di massimo otto anni, dai capelli biondi come il sole e gli occhi azzurri come il ghiaccio.
Sorridevano tutti e guardavano verso l'interlocutore.
-Eravamo molto felici in quel periodo...- disse Scorpius triste -...prima che mia madre si ammalasse e mio padre si desse al Whisky Incendiario-
Trattenni il fiato per la sorpresa, e Scorpius mi lanciò una breve occhiata facendo un rapido finto sorriso.
Richiuse l'orologio mettendoselo in tasca.
- Cosa ci fai qui?- mi chiese.
Feci spallucce -Veramente...sei tu a essere nel mio posto- risposi.
Il Serpeverde alzò le sopracciglia stupito -Beh, non c'è il tuo nome scritto sopra...-
Mi sporsi verso di lui, e Scorpius si appiattì contro il terreno.
-Qui- dissi indicandogli un sasso vicino alla sua spalla.
Il ragazzo si girò, e vide sulla roccia inciso il nome "Rose".
-O..okay, questa non me l'aspettavo- disse lui ridacchiando.
Gli porsi il barattolo di vetro, dato che ormai mi ero scaldata abbastanza.
- Mi aspettavo già che l'avresti detto...- dissi riferendomi al mio nome sulla roccia -...sei prevedibile, Malfoy-
Scorpius mi si avvicinò e stavolta arretrai io.
-Potrei sorprenderti, Rose Weasley- disse lui quasi in un sussurro.
Vidi i suoi occhi, piantati nei miei, spostarsi e guardare fisso le mie labbra.
Stavo decisamente per morire di tachicardia.
Scorpius si alzò di scatto e io restai frastornata senza muovermi.
Alzai la testa guardandolo dal basso e vidi il Serpeverde porgermi una mano.
-Abbiamo pozioni insieme, vieni?-
Per paura di balbettare, preferii restare in silenzio e afferrare la sua mano, che con uno scatto deciso mi tirò su.
Restai immobile davanti a lui, chiedendomi perché continuasse a guardarmi così insistentemente.
Sentii un calore pervadermi la faccia, e sperai che lui non lo avesse notato.
-Vuoi restare lì a fissarmi?- chiese lui inarcando un sopracciglio.
-E tu?- ribattei con un sorriso furbo.
Scorpius sorrise, e per Godric, come poteva avere un sorriso così bello?
Una figura comparve dietro di lui e io sobbalzai indietreggiando.
Scorpius si voltò subito.
- Rose, tesoro, ti ho cercata ovunque- disse Castiel superando Scorpius quasi con una spallata e affiancandomi.
Ero rimasta a bocca aperta.
Non potevo credere che quell'essere avesse davvero interrotto un momento del genere.
-Scusami- disse Scorpius con un tono di voce abbastanza infastidito, attirando la sua attenzione- Non mi sembra di averti mai visto in giro per il castello...-
Castiel lo guardò con sufficienza.
- Ho passato un paio d'anni in un'altra scuola in Galles: scambio culturale- rispose l'Ifrit facendo spallucce.
La facilità con cui mentiva era disarmante.
Guardai il barattolo con la fiamma che Scorpius aveva in mano, e mi maledii per non averci pensato prima.
-Comunque- disse Castiel prendendomi per la vita e tirandomi verso di lui - Non farmi più preoccupare, piccola-
Stavo per tirargli un calcio negli stinchi e lanciargli una fattura, quando Castiel fece l'ultima cosa che mi sarei mai aspettata di vedergli fare.
Mi prese per la testa e mi baciò.
Cercai di allontanarmi, ma era decisamente troppo forte e la sua presa ben salda.
Appena si staccò presi aria e mi voltai subito verso Scorpius.
La sua espressione era un misto di stupore, rabbia e... beh, sembrava abbastanza deluso.
Ci voltò le spalle incamminandosi verso il castello.
-Scorpius! Aspetta non è...- ma lui non si girò, né accennò a fermarsi -...come sembra- finii in un sussurro.
Ero paralizzata sul posto, mentre un senso di vuoto mi scendeva nello stomaco.
- Che tipo insignificante- commentò una fastidiosa voce accanto a me.
Castiel.
Per qualche secondo mi ero dimenticata della sua esistenza, ma lui era ancora lì vicino con la sua aria strafottente e insolente.
-Castiel- dissi con voce tremante voltandomi verso di lui.
Lui inarcò un sopracciglio sorridendo soddisfatto.
Non ci vidi più dalla rabbia.
Strinsi i pugni, che stavano cominciando a tremare incontrollabimente.
- Hai per caso freddo...?- chiese lui.
Usai tutta la rabbia e la forza che avevo per tirargli un pugno dritto in faccia.
L'Ifrit si piegò in due, reggendosi la tempia con la mano e gemendo di dolore.
-Stai alla larga da me!- urlai prendendo la mia borsa e correndo via, nella direzione di Scorpius.
Non potevo credere che fosse davvero successo.
Vidi in lontananza il Serpeverde, sulla cima dell'altra collina.
Mi parve di vederlo fermarsi e voltarsi brevemente verso di me.
Ma non durò molto, il biondo si girò proseguendo verso il castello.
Avevo terribilmente paura di averlo perso davvero, stavolta.

-Angolo autore
Scusate (di nuovo) per la lunga assenza!
Riguardo al nome di Castiel volevo giusto dire che mi sono ispirata a Supernatural riguardo a questo nome, e che si legge come nella serie tv (Castièl)
Un bacio 😘

~Rose e Scorpius~ "Secrets"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora