Voldemort's son pov
Il cielo non era più nero, no, le cime delle colline cominciavano a bordarsi di indaco, mentre l'alba avanzava inesorabilmente.
Era passato più tempo di quanto mi sarei aspettato.
Quante bacchette servivano per mettere fuori gioco dei ragazzini e qualche anziano?
Sospirai pensando all'inettitudine dei miei uomini.
Gli avevo dato tempo fino all'alba.
Se avessi visto anche un solo raggio di sole allungarsi sul parquet, allora avrei perso le staffe.
Fortunatamente per loro, non accadde.
Lo schiocco di una smaterializzazione, e con una rapida occhiata riconobbi Gideon e Linden.
-Avete rimpicciolito gli ostaggi per caso?- chiesi a denti stretti alzandomi dalla poltrona e raggiungendoli con passo deciso.
Vidi un lampo di paura nei loro occhi, e con soddisfazione notai che avevano entrambi indietreggiato di un passo.
-Mio Signore...- iniziò il biondo, Linden.
Non era famoso per la sua intelligenza però.
Così mi rivolsi all'altro, che subito si mise sull'attenti e mi raccontò ogni cosa, come un bambino che recita una poesia imparata a memoria.
-Voi idioti..- dissi passandomi una mano tra i capelli -...lo sapete che per neutralizzare un Ifrit basta un po' d'acqua, vero?-
-S...Signore...- borbottò Linden - erano in tanti, e ben preparati...e non ci aspettavamo questa svolta nella battaglia...-
Già, l'avevo detto che il biondino era stupido.
Non mi presi nemmeno la briga di rispondergli.
-Dov'è Malfoy?- chiesi a Gideon, che con un sorriso amaro abbassò il capo.
- Io e Linden siamo andati a casa sua a prenderlo, l'abbiamo trovato svenuto sul pavimento-
-Deve essere difficile catturare un uomo senza sensi- ringhiai, furioso a causa della loro incompetenza.
-Beh...qualcuno ci ha impedito di prenderlo, abbiamo dovuto combattere...mi duole dire che non siamo riusciti a prevalere- si intromise Linden.
Stavo cominciando a spazientirmi.
Gideon lo notò e disse subito -È stata la signora Astoria...una duellante eccezionale aggiungerei-
Un senso di disagio mi attanagliò la bocca dello stomaco, e presto si trasformò in una rabbia ceca, come spesso accadeva.
Diedi le spalle ai miei uomini e fissai le fiamme arancioni crepitare nel camino.
I ricordi di Astoria, morente nel suo letto, mi invasero.
Poco prima di fare la mia proposta al Malfoy, ero andato da sua moglie.
Sapevo già che quell'uomo mi avrebbe obbedito per codardia, ma avevo voluto allo stesso tempo premiarlo, fargli il dono più grande che avrebbe mai potuto ricevere.
Astoria Greengrass.
Le avevo somministrato una pozione antichissima, e con proprietà indubbiamente curative.
Avevo voluto essere buono, per una volta.
Fare del bene, e vedere cosa mi avrebbe portato.
La rabbia che provavo mi faceva capire esattamente cosa aveva portato.
Ero stato sin troppo cortese con quel vile traditore: non avrei mai commesso di nuovo un errore del genere.
- Non sappiamo dove si siano smaterializzati- colsi di sfuggita la frase di Gideon, che mi stava ancora parlando della battaglia.
- Non importa- conclusi voltandomi nuovamente.
I due subito abbassarono gli occhi.
-Aspetteremo che tornino a Hogwarts, e allora ci muoveremo- spiegai.
Gli feci un cenno col capo e subito i due si dileguarono, uscendo dalla stanza.Rose's pov
Potevo percepire la tensione nell'aria: la vedevo negli sguardi frettolosi di Dominique, che correvano sempre alla porta dello scompartimento, quasi aspettandosi di vederci entrare un mangiamorte.
La notavo nella tristezza di Scorpius e allo stesso tempo nella sua vergogna per il tradimento di suo padre.
Charlie e Teddy erano nel nostro scompartimento e tenevano le bacchette strette in mano mentre dissimulavano tranquillità guardando fuori dalla vetrata, verso i campi verdissimi.
Persino James, il carismatico James, non faceva più le sue battute insieme ad Albus.
Io? Alleggiavo in una nube di depressione, preoccupazione per Castiel (che non avevo più visto dalla battaglia) e desiderio che Scorpius mi parlasse, o anche solo mi guardasse.
Ma lui non lo faceva mai.
Non capiva che con me, non aveva nulla di cui doversi vergognare?
Charlie e Teddy balzarono immediatamente in piedi, puntando la bacchetta contro la porta dello scompartimento.
Feci lo stesso, scattando per quel rumore.
La vecchia signora Murrey, impallidì vedendo la scena.
-Qual....qualcosa dal carrello ragazzi...?- chiese impaurita, facendo saetarre gli occhi da una parte all'altra.
-No, grazie. Siamo a posto- disse Teddy, senza lasciare la presa dalla bacchetta.
La vecchia signora richiuse la porta, e quasi scappò via correndo con il carrello dei dolciumi.
Non potevamo fidarci nemmeno di lei, altrimenti James e Hugo avrebbero sicuramente approfittato di quelle leccornie.
-Quanto manca?-chiesi dopo qualche minuto, e la mia voce che rompeva il silenzio era roca.
-Pochi minuti- rispose Charlie con un mezzo sorriso per rassicurarmi.
Lanciai un'occhiata a Lily, e la vidi relativamente tranquilla, anche se un po' pensierosa.
Mi alleggerii di un piccolo peso: se Lily non stava vedendo nulla di pericoloso io le credevo, aveva la mia piena fiducia.
Scendemmo dal treno alla stazione di Hogsmeade, i nostri due prof ci stavano appiccicati e in guardia, ma non fu necessario dato che appena respirai aria pulita, vidi davanti a me la faccia della McGranitt.
-Possiamo andare- disse lei facendo correre lo sguardo su di noi per accertarsi che ci fossimo tutti.
Essere scortati dalla preside di Hogwarts era un avvenimento molto raro, e sapevo che da qualche parte c'era lo zampino della mia calcolatrice madre.
-Sarà così tutto il tempo?- mi chiese Hugo, accelerando e affiancandomi.
-Spero di no, vedrai che quando riprenderanno le lezioni tutto tornerà come prima- non credevo nemmeno io a quello che avevo appena detto, però cercai di essere convincente per tranquillizzare mio fratello.
Mi voltai e vidi Scorpius camminare più indietro al fianco di Albus e James, con lo sguardo puntato a terra.
Mi mancava che quegli occhi di un azzurro spettacolare guardassero me.
Passammo accanto a Mielandia e ai Tre manici di scopa, senza poterci fermare.
Avrei preso volentieri una burrobirra, anzi, questa volta avrei preso un Whisky Incendiario pur di far andare via la tensione.
Arrivati nel castello, prima che ci dividessimo per riporre i bauli nelle sale comuni, la McGranitt volle fare un annuncio.
-Finche non saranno riprese le lezioni, sarebbe meglio se non andaste in giro da soli. Siate sempre almeno in due, in modo da potervi proteggere. Noi stiamo facendo quello che possiamo per aumentare la sicurezza...- fece una pausa e guardò me e Charlie -...se vedete Ivan Todorov... io spero che possiate semplicemente andarvene illesi, ma se ce ne fosse bisogno, non esitate a combattere e a metterlo fuori gioco. Il Ministero ha proclamato un mandato di cattura per lui...chi lo sa, magari lo troveranno loro per primi-
Non ci credeva nessuno di noi, ma annuimmo ugualmente.
Entrai nel dormitorio deserto con Lily e Dominique, e buttai il mio baule sul letto, senza la minima voglia di aprirlo.
-Cosa vogliono da noi? Perché prenderci di mira e attaccarci...- chiese Dominique sospirando. Lily serrò le labbra in una linea dura.
- La storia di non girare da soli...vale anche per te, soprattutto per te Domi...- cominciai, tuttavia ero troppo stanca -Lils, raccontale tu tutta la storia per favore- dissi e la mia cugina dagli occhi verde gatto annuii comprensiva.
-Hey! Dove vai?- mi chiese però appena feci per varcare la soglia.
-A cercare Scorpius, devo parlargli- risposi semplicemente.
- Non è sicuro girare da soli...-
-Lo so- risposi, con un tono più duro di quando avessi voluto.
Volevo stare da sola, e nessuno me lo avrebbe impedito.
Girai per il castello semi deserto: non erano molti gli studenti che decidevano di passare le vacanze di Natale qua.
-Pel di carota!- esclamò la voce più fastidiosa che potevo sentire.
- Non ora, Pix- dissi tirando dritto e accelerando, lui ovviamente mi seguì.
Ero pronta a lanciargli un Immobilus come l'altra volta, ma non fu necessario.
-Vai a farti un giro, poltergaist- disse Nick-quasi-senza-testa fluttuando in mio soccorso.
-Parli tu, che non puoi nemmeno partecipare alla caccia senza testa! Decapitato mancato!-
Nick non perse la pazienza, e Pix se ne andò. Un po' lo rispettava, nonostante fosse nella sua natura essere stupido, questo lo sapevo.
-Nick per caso hai visto...- iniziai
-I tuoi cugini e Scorpius sono sul campo da Quiddich- disse subito lui gentile.
Lo ringraziai e corsi in cortile, raggiungendo il campo da gioco.
James, Albus e Scorpius volavano lanciandosi la pluffa facendo a gara per centrare gli anelli mentre si spintonavano a vicenda.
Mi appoggiai con la schiena al legno degli spalti e seguii con lo sguardo la chioma bionda di Scorpius.
Dopo un po' Albus si accorse di me, e planò verso terra venendomi incontro.
Anche James e Scorpius mi avevano vista, mi parve di vedere la scopa di James dirigersi verso di me, ma Scorpius afferrò il suo braccio per dirgli qualcosa e restarono a parlottare in volo.
-Terra chiama cugina!- gridò Albus, e mi accorsi solo in quel momento che mi stava sventolando una mano davanti alla faccia.
-Perché non scendono anche loro?- chiesi mantenendo lo sguardo puntato su Scorpius. Il Serpeverde però non sembrava volerlo ricambiare.
-Dovranno parlare di cosa da uomini...chi lo sa... tu comunque non dovresti stare da sola e...-
Non lo stavo ascoltando. Mi staccai dagli spalti e strappai la scopa di mano ad Albus.
Ci montai e raggiunsi in pochi secondi il duo.
-James, va' a farti un giro con Al- dissi lanciandogli una breve occhiata assassina.
Il Grifondoro non se lo fece ripetere due volte e scese in picchiata.
Scorpius guardava un punto oltre la mia spalla, il viso indifferente come quello di una statua.
- Si può sapere qual è il tuo problema?!- gridai, senza più riuscire a contentermi.
I suoi occhi azzurro ghiaccio si spostarono su di me, e inarcò un sopracciglio, come se non capisse.
- Non fai che ignorarmi...Io non capisco...- borbottai.
- Non ti ignoro- disse semplicemente guardando oltre.
-Sì invece!- sbottai -Se è per quello che è successo a casa mia...-
-No. Ora ho da fare- e detto ciò volò in basso, raggiungendo Albus e James che ovviamente erano rimasti lì a godersi la probabile scenata che avrei fatto.
Avrei potuto atterrare anche io e tirare su un pandemonio, lanciare a Scorpius la scopa in testa (magari così si dava una svegliata).
Stranamente non volevo fare nulla di tutto ciò.
Mi sentivo esausta, svuotata e triste. Sentivo le lacrime bruciarmi gli occhi e appannare la vista delle tre figure.
Puntai la scopa in alto e partii, senza sapere bene dove andare, volevo solo allontanarmi dal campo.
Da un lato volevo stare da sola, dall'altro però avevo bisogno di qualcuno.
Le mie cugine erano escluse, non avrebbero capito...e io non volevo dover per forza dare loro una spiegazione.
Mio fratello no, non andavo mai a farmi consolare da lui.
Volai verso il platano e schivai qualche suo ramo, a cui mi ero avvicinata troppo.
Mi ranicchiai nel mio buco nel terreno e presi un barattolo di vetro dalla borsa.
Vi creai una fiamma arancione che galleggiò dentro scaldando il vetro che tenevo tra le mani.
-Castiel dove sei...- mormorai al vento.
Strinsi il barattolo al petto, posai la testa sulle ginocchia e aspettai.
Faceva molto freddo, lo sentivo quasi fin dentro le ossa.
Sussultai notando qualcosa muoversi vicino a me, e mi accorsi che aveva iniziato a nevicare.
La prima nevicata dell'anno.
Appoggiai la schiena sul terreno, e guardai uno a uno i fiocchi che si posavano sull'erba senza sciogliersi subito.
Mi era sempre piaciuto guardare la neve cadere, era rilassante.
Restai a guardarla finché le palpebre non mi si fecero pesanti, e mi addormentai.Angolo Autore
Salve a tutti coloro che si ricordano di me :')
È vero...Non aggiorno da un mese e mi dispiace tanto, ho avuto degli intoppi con il capitolo e varie insicurezze... pls perdonatemi hahah.
Un bacio
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~Rose e Scorpius~ "Secrets"
FanfictionÈ il quinto anno ad Hogwarts per Rose Weasley. Un altro normale anno, in cui non sarebbe successo niente come nei precedenti. O almeno così pensava. Le cose nella scuola di magia e stregoneria cominciano a farsi burrascose quando Rose e Scorpius, gr...