James's pov
Mi passai la mano tra i capelli un'ultima volta, girandomi verso i due gemelli.
- Stai male, James?- mi chiese Lysander.
Era sdraiato sul letto, a leggere il libro di trasfigurazione.
- Sono le sette del mattino- continuò lui, staccando gli occhi dalle pagine e sgranandoli leggermente appena mi guardò.
- Cosa ti sei...- mormorò stupito.
- Oh, Merlino...- borbottò Lorcan strofinandosi l'asciugamano in testa.
Ne aveva un altro legato in vita, proprio all'inizio della sua statuaria tartaruga.
Borbottai tra me e me, maledicendo le cosce di pollo che mi avevano fatto venire la leggera pancetta che avevo.
-Voi non capite l'arte- sbottai irritato.
-No- disse Lorcan interrompendo Lysander che stava per parlare - Noi non capiamo come hai potuto usare il lucido per scope come gel...- sospirò lui.
Poggiò l'asciugamano sul collo e tirò fuori, da non si sa dove, la bacchetta.
Io una mezza idea ce l'avevo sul da dove l'avesse tirata fuori.
-Aguamenti!- esclamò e un getto d'acqua mi colpì in piena faccia.
-Accidenti Lorcan!- gridai infuriato -Bastava che mi dicessi di andare a lavarli!- Lorcan mi aveva già dato le spalle e si stava dirigendo verso la cabina armadio.
- Non potevi, ho appena finito lo shampoo. Non che tu lo usassi molto, comunque- rispose acido, sempre girato di spalle.
Digrignai i denti guardando Lysander, ancora steso sul letto con il libro in grembo, fece spallucce scuotendo la testa.
Purtroppo queste scene erano molto frequenti nella sala comune, e mi chiedevo come potessero non irritare Lysander.
Era sempre così controllato.
Mi girai specchiandomi, con i capelli tutti bagnati e untuosi, e lo specchio fece una smorfia contrariato.
Pensai che in fondo, il sapone poteva essere un buon sostituto allo shampoo.
- Non ci credo ancora...- disse Lysander pensieroso -...che abbiano chiesto di fare una cosa del genere... a te!-
-E non a me! Capisci?- aggiunse Lorcan sbucando dalla cabina armadio con solo i pantaloni della divisa, e camminando con le mani in tasca atteggiandosi da modello.
-In realtà capisco benissimo perché non l'abbiano chiesto a te- replicai.
Tsk! E poi dicevano che ero stupido!
- Come ti pare, hai già un piano?- chiese Lorcan facendosi più serio, mentre si infilava il maglione.
-Certo- risposi subito - Ho già mandato il mio patronus a seguirla, questa mattina, la incontrerò per caso- conclusi con un sorriso.
-Avresti mandato... il tuo patronus? James, amico, a malapena sai evocarlo un Patronus... figuriamoci mandarlo in giro a fare commissioni!- mi sbeffeggiò Lorcan ridendo.
Digrignai i denti.
- Lo vedi? Sei più odioso di uno gnomo da giardino!- esclamai prendo il mantello e il borsone con i libri, e uscendo dal dormitorio sbattendomi la porta alle spalle.
Poi la riaprii, tornai dentro e presi un asciugamano al volo, per sistemarmi il disastro che avevo in testa.
Dopodiché lo lanciai a terra e uscii di nuovo sbattendo la porta
Fino a mezzogiorno, quando sarebbero tornati tutti gli studenti dalle vacanze, avevo ancora tutto il diritto di sbattere porte e finestre.
Lorcan mi aveva infastidito parecchio, notai solo dopo molto tempo che stavo camminando con le sopracciglia accigliate.
A farmelo notare fu una delle mie innumerevoli cugine.
-James? Tutto bene?-
Mi fermai e vidi Dominique con le braccia sui fianchi.
Doveva avere ben chiaro che le lezioni iniziavano dopo pranzo, dato che indossava un paio di Jeans e una felpa.
Avevo già detto che oggi finivano le vacanze invernali, ripeto, invernali.
Un brivido mi percosse a vederla così.
-Eh? Sì sì, tutto bene...- borbottai.
I suoi occhi nocciola mi squadrarono, e pensai che per quella tonalità di colore, i suoi capelli biondo rossicci, erano il mix giusto.
Ma che pensieri mi mettevo a fare di prima mattina?
Dovevo mangiare, la spiegazione era semplice.
- Il mio patronus l'ha vista uscire di prima mattina per una passeggiata al Lago. Ora sta tornando, dovresti incontrarla nella Sala Grande e hai un arco di tempo di cinque minuti per arrivarci, su su!- concluse lei battendo le mani e spingendomi dalla schiena.
Non c'era bisogno di convincermi ad andare verso il cibo, era una necessità naturale.
La sala era semideserta, fatta eccezione per alcuni insegnanti, Alice Paciock sapientemente appostata a leggere la Gazzeta con un piatto di uova davanti, e Gunter, il leggendario discepolo di Argus Gazza, che litigava con il camino per la troppa cenere che sputava.
Mi fermai, fingendo di osservare la tavolata degli insegnanti.
Osservai la Paciock, che iniziò a tagliare una delle due uova.
Era il segnale che Evelyn era entrata.
Non mi voltai, e mi misi a far finta di cercare qualcosa nel borsone.
Alice stava strapazzando le uova. Era vicina. Era dietro di me.
Mi voltai di scatto incamminandomi e, come previsto, andai a sbattere contro l'affascinante-ma-probabilmente-malvagia biondina.
Ampm.
Poteva diventare una sigla in codice.
In ogni caso, lei inciampò, aggrappandosi al mio braccio e trascinandomi quasi giù con lei.
Quasi.
Io ero preparato a questo momento.
Le presi il braccio e tirandola su le circondai la vita con il braccio.
Dovevo ammetterlo, ero piuttosto emozionato. Non mi era ancora mai capitato un momento da film come questo. L'avevo pure presa in modo epico...
Uno spintone mi fece perdere l'equilibrio facendomi cadere dolorosamente sul fondoschiena.
La bionda malefica aveva le mani sui fianchi, e dall'alto, con la sua espressione furiosa, mi fece quasi paura.
- Ma come ti permetti? Tieni a posto quelle manacce, cochon!- esclamò.
Non ero molto sicuro di cosa significasse quella parola.
Fatto sta che il mio momento epico, non era andato per il verso giusto, e come se non bastasse, Gunter stava correndo verso di noi.
Mi alzai in fretta.
- Cosa succede qui?- tuonò sistemandosi il polveroso cappotto logoro.
- Mi ha aggredita, monsieur- disse lei oltraggiata.
Per poco non mi caddero le braccia.
- Cosa? Tu hai aggredito me! Andiamo! Quello a terra ero io mi sembra!- gridai, attirando l'attenzione di alcuni insegnanti.
Sfortunatamente la McGranitt non era presente, lei forse avrebbe potuto salvarmi dall'inevitabile verità.
Cioè che Gunter mi trascinò via, in punizione.Scorpius's pov
-Te lo garantisco- ripeté Albus sistemandosi la cravatta dei Serpeverde davanti allo specchio.
Perché ci teneva tanto? Eravamo liberi di vestirci come volevamo ancora per tutta la mattinata.
-Ho sentito Lorcan e Lysander borbottare qualcosa riguardo a James, e ad un piano.
Ovviamente sono andato a chiedere spiegazioni, insomma è mio fratello, ed Alice mi ha detto che c'è stata una riunione nella sala comune dei Grifondoro per tramare qualcosa...-
- Le serpi siamo noi! Per Merlino! I Grifondoro che tramano... ci sarà di mezzo Rose, sicuro.- sbottai camminando avanti e indietro nervoso.
-Conoscendo mia cugina...- disse Albus finendo di infilarsi la tonaca -... non mi stupirebbe se fosse la mente dell'operazione. Forse non lo sai, ma non ero l'unica potenziale serpe in famiglia...-
Già, lo sapevo bene anch'io.
-Okay Al- dissi con un sorriso trionfante -È ora che le serpi si mettano a tramare qualcosa come ai vecchi tempi-
Albus rise -Il nostro duo straccerà tutti, sicuro Scorp!- rispose ironico.
-Perché non dovremmo mettergli i bastoni tra le ruote?- chiesi spontaneamente.
-Uhm...vediamo...- Albus assunse una finta espressione pensierosa - Forse perché sono nostri amici, e miei parenti? O forse perché Rose è finalmente la tua ragazza ora, e sarebbe da idioti buttare tutto all'aria?-
Alzai gli occhi al cielo, senza ammettere mai che sulla parte riguardante Rose... gli davo ragione
-E da quando hai tutta questa coscienza Al...-
-Semplicemente da quando non faccio quello che non ho voglia di fare. Inoltre tutta questa storia potrebbe essere collegata ad Antares Blackswan. Al momento direi che la cosa più intelligente da fare sarebbe lasciali fare... gli potremmo solo dare una mano, se sarà necessario.-
Albus Severus Potter era riuscito di nuovo a farmi sentire in colpa.
Accidenti a lui.Castiel's pov
Sospirai appoggiandomi al tronco di un albero.
Perché la loro vanità doveva precederli?
Era più di mezzora che stavo aspettando in piedi come un un idiota, non avrei retto ancora a lungo.
Inoltre per incontrare lui, avevo rinunciato a un appuntamento con una driade stasera.
Fergus non poteva aver ignorato la mia chiamata... era in debito con me.
-Castiel- sibilò una voce cupa e spettrale.
Mi si rizzarono i peli sulla nuca.
Ravvivai il fuoco che mi circondava e vidi la sua figura avvicinarsi.
Quando mi fu di fronte lo riconobbi subito. Fu come rivedere un brutto sogno.
-Ne è passato di tempo- disse cupo.
Le fiamme facevano danzare ombre scure sul suo viso bianco e scavato, i lunghi capelli neri erano raccolti in una treccia.
Avrebbe potuto sembrare una semplice persona dal metabolismo veloce, se non fosse stato per le zanne.
Lunghe almeno cinque centimetri, che spuntavano da sotto il labbro superiore e luccicavano di un bianco innaturale.
-Il pasto mi ha richiesto più tempo del previsto- aggiunse con calma.
"Forza Castiel, reagisci" pensai con tutte le mie forze.
-Capisco... e io che avevo sperato fossi morto- commentai conficcando le unghie nei palmi.
Fergus rise divertito.
- Come ve la passate voi vampiri, ultimamente? Non credo bene...-
Fergus smise di ridere, e un ringhio cupo emerse dal fondo della sua gola.
-Cacciatori e maghi si sono alleati, le vittime tra i vampiri aumentano di giorno in giorno. È una situazione senza precedenti!- sbottò infuriato, e gli occhi si tinsero per un secondo di una sfumatura color sangue.
-Non solo voi- dissi -tutte le creature magiche sono prese di mira... anche io-
Presi coraggio e mi staccai dell'albero a cui ero appoggiato, parandomi di fronte a lui.
Le fiamme ci circondavano.
- Lo sai... il fuoco non mi uccide- disse lui con un'espressione sadica in volto.
- Lo so. Infatti sarò io ad ucciderti. E ora mi ascolterai con attenzione, figlio di una lurida sanguisuga-Angolo Autore
Salve a tutti!
Ho voluto mettere i vampiri, citati solo nei libri, e Castiel ha un gran conto in sospeso con quest'ultimo (Cit. Il nome Fergus l'ho preso da Supernatural)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
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~Rose e Scorpius~ "Secrets"
FanfictionÈ il quinto anno ad Hogwarts per Rose Weasley. Un altro normale anno, in cui non sarebbe successo niente come nei precedenti. O almeno così pensava. Le cose nella scuola di magia e stregoneria cominciano a farsi burrascose quando Rose e Scorpius, gr...