~Rose e Scorpius~ "Secrets"

8. Striges

Una volta tornata alla sala comune mi guardai un po' attorno: c'erano un paio di primine e mia cugina Dominique, seduta sul letto cosparso di fogli di pergamena e libri aperti.
-Vacci piano- le dissi andandole incontro e sedendomi in un minuscolo angolo libero del suo letto -la scuola é iniziata da appena una settimana-
E sei già in punizione mi ricordò la mia coscienza. Ero sempre stata impulsiva e avventata, ma non mi ero mai cacciata in un guaio cosi grosso da avere una punzione cosi lunga.
-Lo sai come sono fatta- rispose mia cugina risvegliandomi dai miei pensieri -E poi Fleur si aspetta sempre molto da me, sebbene non lo dica apertamente. Sta cercando di non crescermi secondo i duri ideali francesi, e lo apprezzo.- fece un sorriso dopo aver finito di parlare e sottolineò qualcosa su un libro.
-Sei sin troppo matura e intelligente per essere mia parente- le dissi ridacchiando "e amorevole, e dolce" aggiunsi mentalmente. In più aveva preso la leggendaria bellezza delle Veela, sebbene solo alla lontana: la sua pelle di porcellana e i suoi ipnotici occhi color whisky ne erano la prova.
Eppure Domi non è mai stata vanitosa, sebbene penso sapesse di essere molto bella. Era una cosa che le faceva onore.
-Rose?- sbattei qualche volta le palpebre -ti vedo molto distratta-
-Ehm, si... é che sono abbastanza stanca. La McGranitt ci ha dato una punizione assurda...-
Dominique lasciò da parte i libri e mi guardo incuriosita -Cioè? E con Malfoy? Che mi racconti?-
Mi spostai a disagio e avvertii di nuovo il peso del libro nella mia tasca.
Il libro.
-B..beh nulla di nuovo, insomma dobbiamo sistemare libri su libri e penso ci vorrà circa poco più che una settimana... mamma e papà l'hanno saputo, sono spaventatissima all'idea di ricevere il loro gufo...-
-Non dovrai aspettare tanto- mi interruppe Domi -La posta è domani prima di pranzo. Se vuoi puoi guardare in guferia, ma non so se il vostro gufo di famiglia sia già lì...dovrei informarmi- disse lei pensierosa guardando un punto indefinito.
-Dovresti andare a dormire, é tardi- dissi controllando l'ora.
-Già- rispose lei, ma sapevo che avrebbe studiato per un'altra ora prima di coricarsi.
Era fatta così. Era tutto ciò che io non ero.
Mi diressi verso il mio letto e diedi da mangiare qualcosa a Peony, che era già mezza addormentata.
Al contrario di quello che avevo detto a Dominique, non ero affatto stanca.
Morivo dalla voglia di aprire quel libro.
Verso le due di notte, quando tutte nella camera stavano dormendo, mi alzai lentamente e mi diressi verso il piccolo bagno della sala comune.
Abbassai la tavoletta, chiusi la porta a chiave e mi sedetti sussurrando -Lumos-
Accarezzai la copertina quasi squamosa e verde acido: avevo un inspiegabile nodo allo stomaco, come prima di una verifica.
Buttai fuori l'aria dai polmoni e mi decisi ad aprirlo.
Una sensazione di gelo mi pervase, e un peso mi sprofondò nello stomaco quando lessi le uniche due parole scritte sulla prima pagina del libro:

Rose Weasley

Era assurdo, inspiegabile e da un lato mi faceva paura. Quel libro conosceva il mio nome.
Ero abbastanza studiata in materia da sapere che non poteva esistere un libro incantato a tal punto, un libro non poteva sapere chi lo stesse leggendo.
Ripensai però alla storia che mi avevano raccontato zia Ginny e zio Harry: il diario di Tom Riddle, che aveva risucchiato l'anima di mia zia. Un oggetto oscuro e potente. Letale.
Lo era anche questo libro? Infondo lo avevo trovato nell'aula di trasfigurazione, a Hogwarts.
La scuola non avrebbe tenuto un libro oscuro se fosse stato davvero pericoloso.
La verità era che stavo dando a me stessa troppe scuse, perché in realtà morivo dalla voglia di continuare a leggerlo
Lanciai un'ultima occhiata al mio nome scritto in corsivo in mezzo alla pagina bianca, e proseguii con la lettura.
Sfogliai velocemente le pagine: vi erano descritte molte creature e raffigurate con disegni che davano a dir poco i brividi.

Le Silfidi corrispondono agli spiriti femminili. Fate dell' acqua, le silfidi conoscono il futuro, il passato, ma non il presente. Indossano vesti d'argento, stanno nascoste in cespugli di rose bianche e cantano dolcissime melodie, ma se trattate con poco rispetto, spariscono all' improvviso e con loro anche il cespuglio di rose bianche.