23. In Viaggio

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Draco Malfoy's pov

Usai l'attizatoio per ravvivare il fuoco nel camino, lo posai e mi sedetti sulla poltrona davanti ad esso.
Appoggiai con un sospiro la schiena dolorante, e mi frustrai nuovamente per i recenti acciacchi che avevo.
- La signora Astoria sta dormendo- disse la voce della mia vecchia governante. Non mi girai per guardarla.
-Posso fare qualcosa?- chiese dopo una pausa.
-No- brontolai.
Sentii i suoi passi allontanarsi e ticchettare sul pavimento di marmo.
Avevo fatto trasferire Astoria dal San Mungo quella mattina, non le restava molto tempo e non volevo che passasse il Natale in un ospedale.
Avrei dovuto dare la notizia a Scorpius, e questo era ciò che mi spaventava di più.
Sospirai chiudendo gli occhi.
Sapevo che era con i suoi amici, e non gli volevo rovinare le feste con una notizia del genere.
Ripresi il bicchiere dal contenuto ambrato dal tavolino, e ne mandai giù un sorso.
- Ti distruggi il fegato, Draco?- disse una voce profonda dietro le mie spalle.
Mi alzai di scatto dalla poltrona estraendo la bacchetta dalla tasca dei pantaloni.
-Chi sei? Come sei entrato in casa mia?- gli chiesi.
Aveva un mantello nero che gli copriva il volto per tre quarti.
La bacchetta tenuta leggera in mano, ma bassa, come se non volesse attaccare ma non si aspettasse nemmeno di doversi difendere.
-Shhh- mormorò lui, da sotto il cappuccio potei intravedere una cicatrice che gli correva sulla guancia fino al mento - Non vorrai svegliare tua moglie- disse lui pacato indicando con la bacchetta il piano superiore.
Chi era quest'uomo...
- Se è denaro che vuoi...- iniziai guardandolo confuso.
-No, non è ciò che voglio- disse lui prendendo a passeggiare indistintamente. 
Io lo tenevo sotto tiro con la bacchetta ovunque si spostasse.
-Qual è il tuo nome?- chiesi furioso.
L'uomo mi guardò da sopra la spalla, con un sorriso -Mio padre si chiamava Tom. Che nome ridicolo vero?-
Una biscia di paura cominciò a serpeggiare nel mio stomaco e la mano che impugnava la bacchetta cominciò a tremare.
No, non poteva essere...
- Che brutta situazione...i tuoi genitori sono morti, tua moglie li seguirà a breve...oserei dire che ti resta solo il tuo adorato figlio.-
Scorpius. Come faceva quell'uomo a sapere tutte quelle cose?
-Devi sapere che tuo figlio ha particolari abilità, abilità che a me servono e che io necessito...ma potrei risparmiatelo...-
Si voltò verso di me - Sempre se tu mi farai un favore...-
Si tolse il cappuccio e io rabbrividii di fronte ai suoi occhi rossi vinaccia, incorniciati da folti riccioli neri. La pelle sembrava quasi di porcellana, liscia e luminosa come quella di un serpente.
-Perché dovrei?- chiesi
-Perché io sono un uomo di parola. Ho bisogno del tuo aiuto per prendere un bottino migliore. Si può tralasciare un individuo, per poterne avere tanti.-
Realizzai dove si trovava Scorpius durante quelle vacanze -Cosa vuoi dai Potter? E dai Weasley?- chiesi.
-Oh ci sarà una grande varietà di scelta in quella casa, per le feste-
Le braccia ormai mi cedevano. Scorpius sarebbe stato lì...
-Hai la possibilità di portare via tuo figlio- disse l'uomo avvicinandomisi, e la sua pelle brillò sotto la luce delle fiamme.
-Andiamo...è l'unica cosa che ti resta ormai- disse lui quasi in pena per me.
E realizzai che aveva ragione, non potevo permettere che a Scorpius succedesse qualcosa.
- Che favore dovrei farti...- me ne vergognai, perché di nuovo avevo avuto paura, come ai tempi di Hogwarts. Ero un codardo, di nuovo, dopo tutti quegli anni.
Così ci sedemmo davanti al camino, per parlare.

Scorpius's pov

Mentre prendevo una gelatina tutti i gusti più uno offertami da Alice Paciock, detti una Mou ad Albus.
Fragola. Mi era andata bene.
Guardai la rossa accanto a me che sputava in un fazzoletto le due bolle bollenti che aveva accettato testardamente di mangiare, consapevole che per lei erano troppo forti.
Inutile dire che le sue cugine non nascondevano il loro divertimento di fronte alla scena.
Rose bevette un sorso d'acqua e poi ridacchiò anche lei insieme a loro.
Il sole delle cinque del pomeriggio le inondava i capelli, facendoli sembrare fuoco.
Dalle sue amiche, i suoi occhi puntarono su di me, radiosi.
Non ero ancora abituato al loro effetto, di un nocciola che si intonava perfettamente al rosso dei capelli.
Poi guardò verso Albus, e il momento svanì.
-Scolpiuuuuus- biascicò lui.
Scoppiammo tutti a ridere vedendo la sua lingua diventare lunghissima.
-Amico gli hai rifilato una Mou Mollelingua!- esclamò James Potter dandomi il cinque. Alice Paciock gli diede uno schiaffo sulla spalla, indignata.
-Scorpius- sibilò la voce accanto a me.
Abbassai il capo voltandomi, aspettandomi un rimprovero, e invece la vidi ridacchiare come gli altri.
Alice consigliò ad Albus di andarsi a sciacquare la lingua in bagno, e sottolineò che era una cosa che poteva succedere a chiunque.
Era un peccato che non venisse anche lei con noi per Natale, mi sembrava una apposto.
Notai Albus uscire dallo scompartimento tenendosi la lingua con una mano.
Non potevo provare la stessa simpatia per Dominique, sempre così seria e assorta nei suoi libri.
Mi era giunta voce di un suo possibile appuntamento andato a male con Lysander, ma avevo smesso di ascoltare la cosa dopo tre secondi, perché annoiato.
Lily Potter invece rideva con Rose, e tante volte i suoi occhi verdi chiari, che troppo sapevano, mi avevano inquietato.
Dopo un po' Alice Paciock chiese - Non è meglio che qualcuno vada a controllare come sta Albus?-
-Perché non ci vai tu visto visto che lo proponi- risposi io con un ghigno.
Le sue sopracciglia scure si corrugarono e mi fulminò con lo sguardo.
-In realtà penso proprio che dovresti andarci tu, considerato che sei stato tu a rifilargli la Mou Mollelingua e che sei il suo migliore amico- rispose lei furiosa.
Ahi. La ragazza era molto più in gamba di suo padre, e persino di come mio padre considerava suo padre.
-Eddai, cosa ti costa?- chiese Rose accanto a me, spintonandomi.
Alzai gli occhi al cielo e sospirando uscii dal vagone, richiudendomi la porta alle spalle e intravedendo Rose e le sue amiche avvicinarsi subito per parlottare tra loro.
Sicuramente di me. Sorrisi.
Svoltai a sinistra e proseguii facendomi largo lungo il corridoio tra gli studenti diretti nella direzione opposta; cercai di evitare un ragazzo poco più alto di me, ma mi spintonò lo stesso passandomi di fianco.
Mi voltai e lo vidi farsi frettolosamente spazio tra gli altri, ma  riconobbi i suoi capelli rossi, avrei giurato di aver visto anche gli occhi bianchi.
D'istinto lo seguii aumentando il passo e tenendolo lo sguardo fisso su di lui, ma era abbastanza sfuggente.
Non dovevo farmelo scappare.
D'un tratto però, il mio contatto visivo venne interrotto.
Andai a sbattere contro Albus, che mi afferrò per il braccio prima che cadessi.
-Sei fuori? Ti chiamavo già da un po'. Cosa guardavi?- mi chiese lui con gli occhi blu scuro confusi.
Tornai a guardare il corridoio e come previsto, quell' essere era sparito.
- Niente....come va la lingua?- chiesi voltandomi verso di lui.
-Normale, i consigli di Alice sono serviti- disse lui contento.
-Già- concordai con un sorrisetto mentre tornavamo verso lo scompartimento -Un peccato che non venga anche lei per Natale, vero?- chiesi.
-Suppongo di sì- disse lui guardando avanti.
-Beh, se lo supponi tu...- risposi aprendo la porta scorrevole ed entrando per sedermi vicino a Rose.
Il resto del viaggio passò tranquillo, e una volta scesi, non fui sorpreso di non trovare mio padre.
Mentre il nostro gruppo avanzava facendosi spazio tra le varie famiglie, raggiunsi Rose, che stava quasi correndo.
-Hey ehm.. davanti ai miei manteniamo un po' le distanze...- disse d'un fiato.
- Non eri tu la ragazza che aveva sin troppo rispetto di se stessa per avere una relazione segreta?- le chiesi con una risata.
- Troppo tardi- disse lei e alzammo lo sguardo notando i suoi genitori che ci stavano già squadrando da lontano.
-Scommetto che mio padre ti odia- disse lei dando un colpetto alla gabbia in bilico sul suo baule.
La sua civetta aprì un occhio e lo richiuse subito.
-E mia madre non me lo perdonerebbe, per via del suo inesistente passato tormentato con tuo padre bla bla- aggiunse.
-Direi che ormai ci hanno già visto, in disparte come una coppia, perciò posso cercare di provare a piacergli.- conclusi aumentando il passo e portandomi dietro il baule.
Rose corricchiò dietro di me per raggiungermi.
-Buongiorno Signore e Signora Weasley, molto piacere di conoscervi. E grazie ancora per starmi accogliendo nella vostra casa- dissi sicuro provando a stringere la mano del signor Weasley.
Lui me la afferrò con forza e strinse gli occhi verdognoli -Tu sei il tempistello che ha convinto la mia Rose a infrangere le regole, eh??-
-Papà- esclamò Rose raggiungendoci.
-Eddai Ron- disse la moglie mettendogli una mano sulla spalla.
- Mi dispiace, ma Rose ha fatto tutto di testa sua, senza bisogno del mio aiuto. È testarda, sa?- risposi staccando la mia mano dalla sua, decisa a rompermela.
Mi sembrò di vedere la faccia del signor Weasley diventare paonozza, quando la donna dai capelli marroni si mise in mezzo.
-Tanto piacere, io sono Hermione- disse lei con un sorriso stringendomi la mano.
Ora sapevo da dove Rose avesse preso i suoi occhi.
-Orsù zio, non lo uccidere!- gridò James raggiungendoci con la famiglia Potter.
A noi si unirono anche i nostri professori di pozioni e trasfigurazione, e quest'ultimo si presentò a tutti un po' timidamente.
Uscimmo dalla folla della stazione di King's Cross, capeggiati da Ron e Harry Potter.
Ci guidarono verso un uomo in veneranda età, suppongo il nonno di Rose, che ci aspettava tutti vicino a un grosso stivale.
-I saluti dopo! Chi può afferri lo stivale, chi no, afferri la persona che afferra lo stivale e così via. Non mollate mai la presa e tenete stretti i vostri bagagli!- disse sbrigativo il vecchio mentre tutti si mettevano attorno allo stivale.
Rose aveva afferrato il braccio dello zio, e io afferrai il suo.
-Uno, due....tre!- ci fu uno schiocco e venimmo tutti risucchiati dalla passaporta.
Il mio mondo si capovolse stravolgendo tempo e spazio per un brevissimo istante.
Cademmo quasi tutti malamente, in un ammasso di corpi e bagagli.
-Benvenuti a casa Weasley!- esclamò una donna anziana dai capelli ricci e rossi, stirati di grigio.
-Nonna Molly!- gridarono molti dei miei amici, inclusa Rose, e correndo ad abbracciare la paffuta donna.

Draco Malfoy's pov

- Quanto ancora dobbiamo aspettare?- chiese l'uomo accanto a me, impaziente e frustrato.
-Io continuo a non vedere niente e nessuno-
Alzai gli occhi al cielo, pregando Salazar di darmi la forza di sopportare quell' idiota.
Certo, anche a me stava risultando scomodo stare per lungo tempo ranicchiato dietro a un cespuglio.
-Ti ho già detto che conosco bene l'ubicazione di casa Weasley- ripetei stanco  -Inoltre in quella casa- sottolineai -C'è Hermione Granger- non avrei usato il suo nuovo cognome, infangava del tutto la sua persona - La strega più brillante che io conosca. Non sottovalutarla-
Dorian, o qualunque fosse il nome di questo tizio, mi lanciò un'occhiata scettica.
Tornammo ad osservare la prateria davanti a noi.
Dopo un paio di minuti, dalla vegetazione spunto un ragazzo alto, dai capelli rossi.
Entrambi aguzzammo lo sguardo vedendo i disegni sulle sue braccia.
-È una delle prede del padrone, un essere del fuoco se non sbaglio- disse Dorian di fianco a me.
Il ragazzo fece un passo esistante e poi camminò dritto avanzando.
Di colpo lo vedemmo scomparire, letteralmente.
-Visto?- chiesi con un sorriso.

Scorpius's pov

Stavamo ammassando i bauli in una stanza, per poi andare direttamente a cenare, quando vidi la madre di Rose fermarsi sul posto e cercare allarmata con lo sguardo suo marito e Potter.
-Qualcuno ha attraversato la barriera... si Harry, la casa è invisibile... no Ron, non posso sapere di chi si tratta!- borbottò la donna avvicinandosi ai due.
Il trio si accorse che stavo origliando, e mi guardarono contrariati.
Sobbalzarono al suono del campanello, e io prontamente li superai per andare ad aprire.
-No Scorpius, potrebbe essere pericoloso!- disse Hermione correndomi dietro con la bacchetta in pugno.
Io avevo già spalancato la porta, quando mi raggiunse.
Vidi l'ultima persona che mi ero aspettato di vedere, e mi cascarono quasi le braccia.
-Buonasera- disse quel bastardo, Castiel, entrando in casa e dandomi quasi una spallata, dato che non mi ero mosso da davanti alla porta.
-Castiel, che ci fai qui?- chiese la voce di Rose alle mie spalle.
Chiusi la porta non troppo delicatamente, e guardai quel viscido dare un abbraccio alla mia ragazza.
Dovrei sottolineare più spesso e con più persone che lo è, a quanto pare non é ancora chiaro.
-Lo conosci anche tu?- mi chiese Hermione accanto a me, forse notando il modo in cui stavo guardando quell' essere.
-Purtroppo lo conosco, sì- dissi a denti stretti.

-Angolo Autore
Lo so, avrei dovuto aggiornare prima, ma ho avuto un po di difficoltà a mettere insieme le idee e tutto... scusatemi. Ora però ho le idee più chiare.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto

~Rose e Scorpius~ "Secrets"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora