Scorpius's pov
Ripresi conoscenza rendendomi conto di essere stato schiantato, e mi alzai in fretta togliendo le foglie rossastre che mi si erano attaccate alla divisa.
-Dov'è Rose?- chiesi ai due uomini, che stavano seduti per terra e con la schiena appoggiata alla fiancata della casa.
Fu Antares a rispondere, indicandomi con un cenno del capo il bosco.
In quel momento udii le urla rabbiose della ragazza che amavo, mentre dalla foresta cominciarono a cadere a terra alberi uno ad uno, producendo un fracasso infernale.
Mossi qualche passo nella sua direzione, ma la voce di Antares mi fece bloccare
-Fossi in te non mi avvicinerei, ha bisogno di sfogare il potere che ha represso- spiegò mentre alcune chiome rossastre iniziavano a prendere fuoco, esalando un fumo nero in aria.
-E se... se si facesse male?- chiesi sondando gli alberi con gli occhi, e desiderando di poterci vedere attraverso.
-Ne dubito, farà male solo a ciò che le sta attorno-
Eppure, mentre distruggeva la foresta attorno a lei, io seppi che stava soffrendo, e il non poterla aiutare mi causava non poca frustrazione.
Non potevo fare gran che contro Antares, e la mia magia senza bacchetta non era mai stata potente quanto quella di Rose, né così facilmente accessibile.
-I Trolls hanno finito di costruire la catapulta?- sentii chiedere Antares al suo scimmione nerboruto.
-No mio signore, creare la spada per rompere le difese di Hogsmeade ha richiesto molto lavoro...- rispose, con un tono di scuse.
-Che vedano di sbrigarsi. Voglio essere pronto entro domani all'alba- ribatté secco Antares.
-Pensate davvero che Rose non si ribellerà, ora che ha tutto questo potere?- chiesi a voce un po' più alta del normale, in modo da farmi sentire bene, e i due uomini girarono il capo stupiti.
-Che domanda idiota, vero Gideon?- disse Antares con un sorriso, gli occhi rossi brillavano divertiti.
L'uomo accanto a lui rise di gusto, come se avessi detto un'enorme stupidaggine.
-Ma certo, potrebbe polverizzarci tutti...- spiegò Antares -... è esattamente per questo che d'ora in poi sarà tenuta costantemente sotto l'influsso della maledizione Imperius-
Strinsi i pugni guardandoli con tutto il ribrezzo che provavo in quel momento -Lei non è un giocattolo!- sbottai.
Antares annuì serio -Hai ragione, infatti è un'arma-
Avrei voluto ucciderlo con le mie mani, e mi promisi che durante la battaglia lo avrei fatto.
Dopo una decina di minuti che aspettavamo, il fracasso dal bosco cessò, c'erano solo una ventina di alberi che continuavano a bruciare.
-Forza Gideon, che aspetti?- chiese Antares stizzito guardando l'uomo accanto a lui.
Il bruno si alzò, scricchiolando il collo e guardando la foresta con determinazione mentre prendeva respiri profondi.
-Non vi deluderò, Signore- disse determinato.
-Se ti serve aiuto urla- rispose Antares annoiato.
Gideon impugnò la bacchetta con forza, dirigendosi a lunghe falcate verso il bosco.
Dopo neanche un minuto lo sentii pronunciare una serie di schiantesimi, mentre lampi dorati e rossi esplodevano in aria.
Iniziò a gridare dopo poco tempo, e Antares sospirò -Ecco, lo sapevo che non era all'altezza- disse scuotendo la testa.
-Mellbourne, Scott, Rosier, Nott e Faustus- gridò verso l'entrata della casa.
Mi lanciò un'occhiata scocciata -Ho dovuto imparare i loro nomi! Che noia- disse come se fosse in confidenza con un amico, mentre io lo fissavo stupefatto.
-Eccovi finalmente! Non sottovalutatela, Rosier voglio che faccia tu l'incantesimo, i loro Imperio lasciano desiderare...- disse, Rosier annuì facendo ondeggiare i riccioli castani -...ah che qualcuno vada a recuperare Gideon più tardi- aggiunse come se fosse un dettaglio irrilevante.
I cinque uomini entrarono nella foresta di aceri, dallo stesso passaggio che aveva attraversato quello prima.
Mi chiesi perché avesse mandato Gideon da solo, se era già a conoscenza del fatto che servissero cinque uomini per contrastare Rose.
Tuttavia mi risposi da solo: se ne voleva liberare.
-Attaccherai all'alba di domani- dissi, mentre nei miei occhi riluceva il bagliore rosso degli schiantesimi provenienti dalla foresta.
-Attaccheremo- mi corresse lui -ormai è tutto pronto... vuoi vedere il mio gregge di Inferi?- chiese con un sorriso sadico negli occhi.
Ma per chi accidenti mi aveva preso? Per il suo migliore amico?
-Tu chiami gregge un gruppo di morti viventi?- chiesi disgustato.
Antares strinse le labbra, portandosi una mano al mento con fare pensieroso -Hai ragione, dovrei trovare un altro termine. Qualche idea?- chiese con una breve risata.
Mi limitai a fissarlo duramente, incrociando le braccia al petto.
Antares sbuffò -Non sei per niente di compagnia!-
Come se volessi esserlo! Quell'uomo era davvero fuori di testa.
-Immagino che lancerete un Imperio anche a me- dissi fissando il bosco rossastro.
-Sì, ma solo poco prima della battaglia. Non sei una grande minaccia- rispose Antares con nonchalance.
Lo avrei ucciso con le mie mani, decisamente.
Dopo qualche secondo vidi il gruppo di uomini uscire dalla foresta, e in mezzo a loro si trovava Rose.
Camminava tranquilla, con un sorriso a incurvarle le labbra rosee, tuttavia gli occhi color nocciola guardavano fisso davanti a se con uno sguardo vuoto.
-Accidenti Rosier, come ti è venuto in mente? Toglile quel sorriso dalla faccia, mi sta inquietando- disse Antares alzandosi da terra.
Feci altrettanto e vidi il bruno sussurrare qualcosa alla ragazza, puntandole la bacchetta alla gola.
Il sorriso le morì sulle labbra, e gli occhi restarono vacui, non guardava nessuno in particolare.
-Bene! Falle dare una piccola dimostrazione- disse Antares battendo le mani soddisfatto.
Rosier sussurò qualcos'altro a Rose, e lei annuì distrattamente voltandosi verso gli alberi in fiamme.
Portò una gamba all'indietro, ruotando il busto verso di me senza guardarmi, mentre univa le mani a coppa.
Portò le braccia davanti a sé con uno scatto, e un turbine d'acqua largo almeno tre metri fuoriuscì da essere, con una tale violenza che, oltre a spegnere le fiamme, fece piegare tutti gli alberi all'indietro stradicandoli da terra.
Antares scoppiò a ridere dalla gioia, vedendo il disastro naturale che la rossa aveva scatenato.
Si avvicinò meravigliato alla foresta distrutta, più felice che mai, mentre sia io che i suoi cinque uomini guardavamo la scena terrorizzati.
-Oh, non è meraviglioso?- esclamò eccitato -Straordinario!- quasi saltellava dalla gioia.
Mi avvicinai alla rossa, che guardava il bosco distrutto, senza alcun sentimento in viso.
-Rose...-la chiamai piano mettendole una mano sulla spalla -...Rose, tesoro...- ripetei mentre sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi, perché lei non riuscì a sentirmi.Albus's pov
Dominique aprì la mappa del malandrino sul tavolo, mentre James ne colpiva la superficie con la bacchetta -Giuro sollennemente di non avere buone intenzioni- enunciò, e l'inchiostro nerastro prese a correre sulla pergamena tracciando la mappa perfetta di Hogwarts.
-Non riesco a capacitarmi del fatto che abbiate una cosa del genere- mormorò contrariata la McGranitt, sistemandosi il cappello verde smeraldo sui capelli bianchi.
Eravamo di nuovo nel suo ufficio, quel posto sembrava essere diventato il nostro secondo dormitorio ormai.
Accanto a me avevo Alice, che guardava ammirata la pergamena con i begli occhi verdi che luccicavano.
Le misi un ricciolo corvino dietro l'orecchio, e lei arrossì visibilmente.
-Potter, si può concentrare?- chiese la preside rimettendomi sull'attenti, mentre resistevo alla tentazione di alzare gli occhi al cielo.
-Ecco professoressa- disse Dominique indicando sulla mappa la statua della Stega Gobba, situata davanti alla Sala Grande -Questa dovrebbe portare alla cantina di Mielandia, giusto?- chiese voltandosi verso James.
-Si ma...- disse mio fratello -...darebbe troppo nell'occhio. Ci serve un posto piu lontano dal centro di Hogsmeade- Dominique annuì, e io mi stupì dell'arguzia che stava mostrando il maggiore, non che più irresponsabile, dei Potter.
Stavamo valutando insieme alla preside i passaggi segreti migliori per far evacuare il castello agli studenti più piccoli.
-L'unico è il Platano Picchiatore- dissi indicando il disegno stilizzato dell'albero -il tunnel sotto le sue radici porta alla Stamberga Strillante, è fuori dal villaggio e abbastanza grande da contenere gli studenti-
-Qualcuno dovrebbe osservarlo di continuo, e, appena muove un ramo, immobilizzarlo nuovamente, in modo da salvaguardare gli studenti- disse Dominique.
-Anche se decidersi a estirpare quella bestiaccia non sarebbe una brutta idea...- mormorò James, e sia lui che Dominique risero mentre a me spuntava un sorriso.
-Non se ne parla- tagliò corto la preside.
La seguimmo fuori dal suo ufficio, mentre percorrevamo i corridoi deserti della scuola.
Gli studenti minorenni erano tutti nei dormitori a fare le valigie, mentre quelli maggiorenni che volevano combattere erano in giardino a esercitarsi con gli schiantesimi e incantesimi scudo, sotto la guida di Charlie e Teddy.
Castiel (che si era da poco ripreso da un altro attacco di dolore dovuto alla connessione con Rose) insieme a Lily e un altra dozzina di studenti, stavano scavando con la magia un piccolo fossato attorno al perimetro del castello.
Ci lavoravano da ore, Lily ci aveva spiegato che sarebbe stato essenziale per vincere la battaglia e che doveva essere completato prima dell'alba di domani.
Zio Bill, che lavorava alla Gringott, sarebbe arrivato tra un'ora con una bella scorta d'acqua della Cascata del Ladro.
Da quanto avevo capito, Lily voleva creare un ruscello lava-incantesimi attorno al castello.
Aveva ripetuto più volte che era essenziale per lavare via da Rose la malezione Imperius, e che l'esercito non l'avrebbe mai sospettato.
Quell'idea mi rincuorava, non avrei mai voluto lottare contro mia cugina.
-È quasi il tramonto- osservai guardando il sole rossastro scomparire dietro agli alberi della Foresta Proibita.
Quei due giorni erano passati terribilmente in fretta, e nonostante avessimo mio padre, tutto il ministero e gli Auror dalla nostra, non ero tranquillo.
Merlino solo sapeva quali creature avremmo dovuto affrontare, e quali perdite avremmo subito.
La preside si fermò davanti all'ingresso del castello, girandosi verso di esso e sollevando la bacchetta verso l'enorme facciata.
-Piertotum Locomotor- la sua voce alta e solenne mi fece venire i brividi, mentre agitava la bacchetta eseguendo un fluido e complesso movimento.
D'un tratto le enormi statue di pietra incastonate nei muri del castello si animarono scendendo da essi, e atterrando davanti a noi con un possente boato che fece tremare il terreno.
Erano dotati di lance e scudi su cui era impresso lo stemma di Hogwarts, e in men che non si dica ci trovammo di fronte un intero esercito di gigantesche statue vive, al comando dell'anziana strega.
-Ho sempre amato questo incantesimo- disse la McGranitt con un sorriso sul viso grinzoso, e guardando amorevolmente il suo operato.
Piccola nota per il futuro: non far mai più arrabbiare la preside.Angolo Autore
Salve a tutti, dovevo mettere assolutamente questa piccola chicca!
Non so voi, ma io ho letteralmente i brividi ogni volta che la McGranitt usa quell'incantesimo prima della battaglia, e c'è Molly Weasley che la guarda tipo * trauma moment *
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
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~Rose e Scorpius~ "Secrets"
Hayran KurguÈ il quinto anno ad Hogwarts per Rose Weasley. Un altro normale anno, in cui non sarebbe successo niente come nei precedenti. O almeno così pensava. Le cose nella scuola di magia e stregoneria cominciano a farsi burrascose quando Rose e Scorpius, gr...